L’avventurismo di Washington non estrometterà la Russia e l’Iran dalla Siria

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DI NIKOLAJ BOBKIN

fondsk.ru

 La lotta contro il terrorismo è un paravento che nasconde la brama di supremazia globale degli Stati Uniti

Nella notte di sabato 14 aprile, aerei e navi statunitensi, assieme alle forze aeree britanniche e francesi, hanno colpito obiettivi in Siria.

Карта с отметками ракетных ударов

Cartina con le annotazioni degli attacchi missilistici

Il Dipartimento della Difesa della Russia ha riferito che nessuno dei missili da crociera lanciati in Siria è rientrato nella zona di responsabilità della difesa aerea russa, a Tartus e Khmeimim. Gli attacchi sono stati inflitti a impianti siriani dell’infrastruttura civile e militare. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno lanciato più di 100 missili in Siria, i sistemi della difesa aerea siriana hanno abbattuto in volo un numero significativo di missili diretti verso gli obiettivi, osserva il Ministero della Difesa della Federazione russa in una dichiarazione.

Secondo la versione americana, che ha presentato il Generale Joseph Dunford, Presidente del Comitato degli Stati maggiori riuniti, gli attacchi sono stati effettuati verso tre obiettivi: un centro di ricerca vicino a Damasco, un deposito di (si presume) armamento chimico a ovest di Homs e una base operativa vicino a Homs.

Un messaggio di Donald Trump agli Americani ha preceduto l’attacco alla Siria. Il Presidente degli Stati Uniti, sulla base dei consigli dell’entourage che gli è più vicino, ha presentato ai suoi cittadini una falsa interpretazione degli eventi.

Video: Trump Address On Syrian Strikes – Full Speech

Il Capo della Casa Bianca ha ancora una volta spiegato la sua decisione, per via dell’uso di armamento chimico da parte del governo siriano. Trump ha ricordato gli “orrori” dell’uso di sostanze tossiche durante la Prima Guerra Mondiale, collegandolo direttamente all’attuale situazione nella guerra civile siriana. Secondo lui, l’obiettivo dell’attacco sulla Siria era «creare un forte deterrente per quanto riguarda la produzione, la distribuzione e l’uso di armamento chimico». Donald Trump non ha portato un singolo dato di fatto sull’uso di armamento chimico da parte di Damasco. Gli Stati Uniti non dispongono di tali dati di fatto.

ìTuttavia, il Presidente degli Stati Uniti si è permesso di criticare la Russia per il sostegno al governo di Assad. Inoltre, senza prove dell’uso di armi chimiche, il 7 aprile, alla periferia di Damasco, ha accusato Mosca d’«incapacità» di adempiere alla promessa del 2013 di garantire l’eliminazione dell’armamento chimico in Siria. Trump ha suggerito che la Russia faccia una scelta, a favore del ritiro del sostegno ad Assad, al fine di aderire alle «nazioni civili». Nota: nelle file delle «civili», cioè quelle che bombardano la Siria, Washington è riuscito a riunire solo Gran Bretagna e Francia. Questa è una parvenza piuttosto debole di «coalizione occidentale».

Il breve discorso di Trump era pieno di affermazioni contraddittorie. In particolare, è difficile credere nella sua dichiarazione sull’«amicizia sempre più stretta» degli Stati Uniti con alleati regionali nella lotta contro il terrorismo, ma naturalmente, ciò sembra esortativo da parte sua ai partner americani «di garantire che l’Iran non tragga vantaggio dallo sradicamento dell’ISIS [l’organizzazione è bandita in Russia. – Nikolaj Bobkin]». Si scopre che il Presidente degli Stati Uniti vorrebbe ritirare al più presto i soldati americani da questa regione «problematica», ma è ostacolato dalla Russia e dall’Iran. Trump, che in politica si comporta come un uomo d’affari, ha cercato di allettare Mosca e Teheran (per via della rinuncia alla Siria) con i benefici economici dell’amicizia con l’America. Egli presumibilmente spera che un giorno gli Stati Uniti «andranno d’accordo» con la Russia, non escludendo ciò anche per quanto riguarda l’Iran. E tutto secondo le condizioni americane, la più importante delle quali è che Mosca e Teheran devono slegare le mani a Washington, lasciando la Siria.

In un briefing al Pentagono dopo gli attacchi, il Segretario alla Difesa James Mattis ha ammesso che per gli Stati Uniti non è chiaro (!) quale tipo di agenti tossici sono stati usati nell’attacco chimico. Secondo lui, il Presidente degli Stati Uniti ha ordinato attacchi congiunti con il Regno Unito e la Francia sugli impianti in Siria, in connessione con «il recente sospetto di assalto con armi chimiche». L’ammissione di Donald Trump che l’attacco armato a uno Stato sovrano è stato svolto sulla base del «sospetto» significa che gli argomenti del Presidente degli Stati Uniti sono costruiti sul nulla. Non c’è la minima convinzione anche nell’affermazione di Teresa May in merito, probabilmente non si tratta di tentativi di regime change in Siria. In questo terzetto di «civilizzati» c’è Emmanuel Macron, il quale nega che il presunto attacco chimico sia stato architettato.

Non c’è dubbio che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno deciso di attaccare la Siria per intimidire la Russia e l’Iran. Dopo aver definito gli attacchi missilistici odierni un «one – time shot», James Mattis avverte che gli Stati Uniti sono pronti a continuare. Si ha l’impressione che la portata limitata degli obiettivi sul territorio siriano abbia deluso coloro che in America speravano che colpire la Siria, sarebbe stato l’inizio della fine dell’influenza di Russia e Iran in Medio Oriente.

John McCain, Presidente del Comitato delle Forze Armate del Senato degli Stati Uniti, ha rilasciato una dichiarazione in cui ha elogiato la decisione del Presidente Trump di colpire la Siria. Gli sta bene che gli Stati Uniti abbiano mandato un segnale di determinazione a farlo nuovamente. Esorta il Presidente a passare a una strategia di intervento diretto nella guerra civile. Secondo lui, potrebbe essere necessario passare all’operazione bellica di terra per rovesciare Assad e condannare tutti gli sforzi di Mosca e Teheran al fallimento.

A sua volta, il Segretario generale delle Nazioni Unite ha esortato a evitare azioni che potrebbero portare all’aggravamento della crisi in Siria e all’intensificazione della sofferenza del suo popolo. Antonio Guterres parla di moderazione in queste circostanze pericolose. Guterres non accetta la spiegazione di Trump, in merito alle ragioni della realizzazione dell’aggressione. Insiste sul fatto che il Consiglio di sicurezza istituisca un organismo indipendente per determinare chi ha usato armamento chimico in Siria (se è stato usato). Del fatto che il Consiglio di sicurezza non possa essere d’accordo su tale questione, ne è colpevole la parte americana. Il Consiglio di sicurezza non ha esteso, nell’ottobre 2017, il mandato dell’organismo delle Nazioni Unite, l’OPCW (n.d.T. Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons, in Italiano “Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche” – OPAC), istituito tre anni fa. Gli Stati Uniti non vogliono colmare questa mancanza, il che rende più facile per il Presidente Trump incolpare la Russia della mancanza di controllo sull’armamento chimico in Siria.

Teheran, come Mosca, ha categoricamente condannato gli attacchi missilistici in Siria. Nella dichiarazione del Ministero degli Esteri iraniano si sottolinea che gli Stati Uniti e i loro alleati si sono atteggiati a giudice mondiale che emette una sentenza in assenza di prove. L’aggressione è stata intrapresa dagli Americani per compensare i loro fallimenti in Siria, si osserva nella dichiarazione.

Trump ancora una volta ha seguito ciecamente quei suoi assistenti, che vedono in questa guerra non il sangue e la sofferenza del popolo siriano, ma lo scontro geostrategico con la Russia e l’Iran. Gli obiettivi da tempo dimenticati di combattere il terrorismo si sono finalmente trasformati in un paravento per coprire la brama degli Stati Uniti di dominare, a livello regionale e mondiale.

 

 

NIKOLAJ BOBKIN

Fonte: www.fondsk.ru

Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/04/14/avantjurizm-vashingtona-ne-vytesnit-rossiju-i-iran-iz-sirii-45946.html

14/04/2018

 

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

 

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