L'APARTHEID ECONOMICO UCCIDE

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blankDI JOEL S. HIRSCHORN
Information Clearing House

Per rovesciare con successo il nostro sistema plutocratico ed elitario dovremmo aggiungere al nostro arsenario semantico il concetto di apartheid economico. E’ più efficace di ineguaglianza economica, ingiustizia economica e guerra di classe perchè la parola apartheid è investita di meritatissime connotazioni emotive negative. Purtroppo in Sud Africa l’apartheid economico ha preso il posto dell’apartheid razziale.

E’ alquanto ironico che l’amministrazione Bush abbia gonfiato la minaccia globale del terrorismo mentre perseguiva una politica interna ed estera che promuove l’apartheid economico, una minaccia molto più grande e pericolosa per la stabilità nazionale e globale. Forse l’umanità sul pianeta Terra, intesa come un’astrazione di massa, sta diventando più ricca. Ma un nuovo rapporto dell’Istituto Mondiale per lo Sviluppo della Ricerca Economica dell’Università delle Nazioni Unite dimostra che la creazione della ricchezza è notevolmente – si potrebbe dire criminalmente – ineguale. Seguite questa gerarchia fino alla cima della piramide della ricchezza: nel 2000 l’uno per cento degli adulti più ricchi possedeva il 40% dei beni globali; il 2% più ricco possedeva più della metà della ricchezza mondiale, ed il 10% dei più ricchi al mondo possedeva l’85% del totale mondiale. Il che non lascia molto per il rimanente 90% della popolazione mondiale. Potrebbe essere peggio? Ebbene sì, i ricchi si stanno arricchendo ulteriormente, sempre più milionari stanno diventando miliardari.

Per quanto riguarda la classe meno abbiente: la metà più povera della popolazione mondiale adulta possedeva appena 1% della ricchezza globale, definita come valore netto, il valore dei beni fisici e finanziari meno i debiti. Più di un miliardo di persone povere sopravvivono con meno di un dollaro al giorno. Secondo l’UNICEF 30.000 bambini al giorno muoiono a causa della povertà – più di 10 milioni di bambini uccisi dalla povertà ogni anno. L’apartheid economico globale sta uccidendo esseri umani.

Seguono dei dati che mostrano alcune differenze tra nazioni. Nel 2000 la ricchezza media ammontava a $144.000 a testa negli USA, non quanto per il Giappone con $181.000 ma sempre meglio della maggior parte degli altri: $127.000 in Gran Bretagna, $70.000 in Danimarca, $37.000 in Nuova Zelanda, $1.400 in Indonesia e $1.100 in India. Ovviamente una media non è molto affidabile.

Per quanto riguarda l’ineguaglianza economica, il 10% delle persone più ricche negli Stati Uniti possiede 70% della ricchezza, mentre in Cina ne possiede il 40%. In altre parole in Cina c’è meno ineguaglianza economica, anche se la situazione sta cambiando rapidamente.

Per fare parte del 10% di adulti più ricchi nel mondo ci volevano $61.00 netti, e per fare parte dell’uno per cento dei più ricchi ci volevano più di $500.000, un gruppo che comprende più di 37 milioni di persone in tutto il mondo. Ricordiamo che queste cifre erano valide nel 2000, sarebbero adesso molto più alte grazie alla tendenza dei ricchi di arricchirsi sempre di più.

La misura statistica dell’ineguaglianza è il valore Gini, che misura l’ineguaglianza in una scala da zero (totale eguaglianza) ad uno (totale ineguaglianza). Per il reddito si aggira tra 0,35 a 0,45 nella maggior parte dei paesi. L’ineguaglianza per la ricchezza è solitamente molto più grande, solitamente tra 0,65 e 0,75. Questo dimostra quanto sia più difficile crescere in ricchezza (in capitale) che in reddito. Le due economie a più alto tasso di ricchezza, il Giappone e gli Stati Uniti, mostrano modelli di ineguaglianza di ricchezza molto diversi, con un basso valore Gini di ricchezza a 0,55 in Giappone, e a 0,80 negli Stati Uniti. Il reddito del 20% più ricco della popolazione giapponese è solo di tre volte superiore a quello del 20% più povero, in confronto alle nove volte dell’equivalente negli Stati Uniti. In Giappone c’è poco apartheid economico rispetto agli Stati Uniti. Eppure entrambi hanno tanta gente ricca. Del 10% più ricco del mondo il 25% è americano ed il 20% giapponese. I due paesi sono addirittura i più forti nella fascia dell’uno per cento più ricco del mondo, con il 37% residente negli Stati Uniti e il 27% in Giappone. La questione è che nonostante un alto numero di persone ricche, l’apartheid economico è assente in Giappone mentre è spropositato negli Stati Uniti.

Possiamo spiegare la differenza tra il Giappone e gli Stati Uniti. La gente può risparmiare ed accumulare ricchezza per una futura sicurezza economica, o può prendere prestiti e spendere follemente per accumulare beni materiali. Stando ad un rapporto del 2006 solo il 41% delle famiglie americane risparmia regolarmente, rendendo difficile la creazione di ricchezza. Il tasso di risparmio nazionale americano – inclusi i risparmi delle multinazionali ed i deficit di budget del governo – è solamente intorno al 13,6% del prodotto interno lordo, in confronto al 25% in Giappone.

L’ineguaglianza della ricchezza globale è ancora più alta. La stima del rapporto è che il Gini della ricchezza globale sia per gli adulti 0,89. Si otterrebbe lo stesso grado di ineguaglianza se una persona in un gruppo di 10 prendesse 99% della torta e gli altri 9 si dividessero il rimanente 1%. Su piccola scala, i poteri elitari possono organizzare un modesto aumento di reddito tra i poveri del mondo, ma l’ineguaglianza di ricchezza probabilmente peggiorerà, se consideriamo il potere politico dei ricchi. Mentre i mezzi di comunicazione mondiali rendono sempre più visibile la crassa ricchezza delle classi abbienti, diventa sempre più improbabile che modesti aumenti di reddito possano soddisfare la grande maggioranza della popolazione povera.

L’apartheid economico statunitense dimostra che una sedicente grande democrazia con considerevole libertà personale rischia, diventando un sistema a due classi, una profonda instabilità sociale grazie proprio alla guerra di classe. Dobbiamo considerare l’apartheid economico letale e ripugnante quanto l’apartheid razziale.

Di quante prove avete bisogno? Ecco qualche recente esempio di oscenità economica:

La Miraval Life in Balance, con sede a Tucson, sta ora completando un grattacielo/comunità di ricchi sull’Upper East Side di Manhattan alto 41 piani. Tre stanze da letto nel nuovo lussuoso palazzo costeranno tra 1,4 e 3,65 milioni di dollari con spese mensili di manutenzione pari a quasi il doppio della media di Manhattan.

Se il gigante finanziario di Wall Street, Goldman Sachs, distribuisse tutti i suoi dollari di indennizzo equamente tra i 25.647 impiegati della società, avrebbero ognuno ricevuto più o meno 500.000 dollari quest’anno. Ma all’interno delle grandi società di Wall Street gli indennizzi vengono distribuiti tutt’altro che equamente. Un nuovo rapporto federale dice che la distribuzione dei redditi più alti sta schiacciando la classe media. I primi 1000 banchieri di Wall Street prenderanno in media tra i 2 ed i 3 milioni di dollari di bonus quest’anno, più di 10 volte i loro salari, di solito tra i 100.000 ed i 250.000 dollari.

Pagare troppo un dirigente è un crimine? Un pannello di 5 giudici in Germania ha affrontato la questione accettando un accordo nel primo caso della storia di accuse penali contro direttori generali per aver pagato troppo i propri dirigenti. Il Direttore generale della Deutsche Bank Josef Ackermann, il banchiere più potente della Germania, pagherà di tasca sua una multa di 4,2 milioni di dollari, senza doversi dichiarare colpevole di aver architettato 6 anni fa un bonus da 31 milioni di dollari per Klaus Esser, dirigente esecutivo alla Mannesmann, una società di telecomunicazioni tedesca. Ackermann ed altri direttori alla Mannesmann sono stati accusati di aver violato gli obblighi fiduciari verso gli azionisti. Se Ackermann fosse stato condannato avrebbe potuto scontare una pena di 10 anni.

Un notevole studio condotto dall’IRS in collaborazione con la Ernst&Young ha prodotto nuovi dati affidabili su come le cose siano peggiorate negli ultimi anni.

Nel 1979 ad un contribuente americano bastavano $239.539 per essere collocato nelle alte sfere dello 0,1% dei più ricchi. Nel 2004 le cose erano cambiate considerevolmente, ci volevano $1.639.047 per fare parte del 0,1% più ricco, un aumento di più del 600% dal 1979. La ricchezza si è spostata. La porzione di reddito della nazione che va allo 0,1% più ricco è più che triplicata, dal 3,28% del 1979 al 10,49% del 2004. Una vergogna!

Un’altra analisi dei dati dell’IRS ha scoperto che nel 2004 i 130.500 nuclei familiari contribuenti che compongono lo 0,1% più ricco avevano un reddito medio di 4,9 millioni di dollari l’uno. I 300.000 americani facenti parte di questo 0,1% portavano a casa un reddito lordo considerevolmente più alto dei 120 milioni di americani più poveri. Al contrario nel 1979 i 120 milioni di americani più poveri portavano a casa il triplo dei 300.000 più abbienti. L’apartheid economico è in realtà schiavitù economica, anche se gli schiavi non capiscono bene in che terribile situazione siano. Dopo tutto è per quello che l’elite gli ha dato Wal-Mart, per tranquillizzarli.

Anche se l’economia degli Stati Uniti è cresciuta in media del 3,1% all’anno dal 1980 al 2005, i benefici di questa crescita hanno toccato quasi esclusivamente il 10% più ricco delle famiglie, ed all’interno di questo gruppo molto più l’uno per cento più ricco.

E chiariamo la questione della mobilità economica ascensionale. Gli Stati Uniti hanno la percentuale più bassa (29,5%) di lavoratori a basso reddito che lasciano la loro condizione da un’anno all’altro. Questo perpetua l’apartheid economico. Le cifre corrispondenti in alcune nazioni europee sono oltre il 50%: Irlanda (54,6%), Olanda (55,7%), Gran Bretagna (58,8%) e Danimarca (60,4%).

Dovremmo chiederci: perchè gli americani ai vertici della distribuzione del reddito guadagnano così tanto in più di quello che facevano una generazione fa? L’American Bar Association (l’Ordine degli Avvocati Americani, ndt) riporta che “sempre meno laureati in legge si propongono per lavori legali o governativi di pubblico interesse”. In medicina, dove un dottore può adesso guadagnare milioni valutando farmaci, la Medical Group Management Association dice che “la nazione non ha abbastanza medici generici per i quali il reddito medio l’anno scorso è stato di 161.000 dollari”.

“Maggiore il premio, maggiore lo sforzo che la gente sta facendo per ottenerlo” riassume l’economista dell’Università di New York Edward Wolff. “Questo sforzo sottrae persone da lavori più utili”.

Nell’editoriale del New York Times del 1 dicembre 2006 intitolato “Quando i vicini non riescono a mantenersi al passo” si notava:

” … i guadagni di quelli con il reddito più alto stanno aumentando al doppio della velocità di quelli di coloro che erano una volta i loro pari, ed i medio-ricchi se ne stanno accorgendo non senza risentimento. I banchieri sono gelosi dei prodigi dei fondi hedge e, da quel che si sente in giro, quasi tutta la popolazione della Silicon Valley è invidiosa dei fondatori di YouTube (eccetto i miliardari di Google che gli hanno comprato l’azienda)… Nè i politici nè la società in generale devono simpatizzare con il desiderio dei milionari di diventare miliardari. Ma dobbiamo preoccuparci degli effetti che può avere sulla società il fatto che i membri dell’elite che ha studiato pensano di non guadagnare abbastanza. Più sentono di perdere terreno rispetto ai loro pari e più è probabile che lascino una professione dove la paga è solo buona – come fare l’ostetrico – per professioni meno utili dove la retribuzione è favolosa – come eliminare le rughe dalla fronte di gente ricchissima”.

Il Fondo per l’Educazione, in un nuovo studio, muove l’accusa che le migliori università pubbliche della nazione stanno rapidamente diventando “riserve per i giovani più privilegiati del loro stato”.

La spesa per aiutare finanziariamente studenti provenienti da famiglie che guadagnano più di 100.000 dollari all’anno è aumentata del 400% tra il 1995 ed il 2003. Nello stesso periodo gli aiuti per gli studenti provenienti da famiglie che guadagnano meno di 40.000 dollari sono aumentati del 20%. Borse di studio assegnate dalle maggiori università agli studenti di famiglie con un reddito dai 100.000 dollari in su – in media 3.823 dollari – più grandi delle borse di studio date a studenti provenienti da famiglie a reddito medio-basso. Che ve ne pare come esempio di apartheid economico?

Famiglie con più di un milione di dollari in beni non-immobili costituiscono una frazione minima della popolazione mondiale, meno dello 0,01%, ma detengono il 28,6% della ricchezza planetaria. Grazie globalizzazione.

Per quanto tempo la stragrande maggioranza della gente rimarrà sottomessa e pacifica mentre l’apartheid americano e globale continuano a peggiorare? Qui nell’abbiente America ci sono 37 milioni di persone che vivono in povertà, 35 milioni non riescono a mettere del cibo in tavola tutti i giorni, e più di 45 milioni non possono permettersi un’assicurazione sulla salute. Il dott. Gar Alperovitz dice che l’uno per cento più ricco possiede il 98% della ricchezza della nazione. Stanno conducendo una guerra sulla classe media e le cose gli vanno bene.

Di recente il dott. John David ha saggiamente osservato: “Senza una ristrutturazione economica interna, questa nazione attualmente in guerra con l’Iraq diventerà una nazione in guerra con sè stessa. L’apartheid economico non creerà una nazione sostenibile. La violenza aumenterà e la democrazia fallirà a meno che non si affronti la questione dell’ineguaglianza economica”. E’ da tempo che si sa cosa non va. Plutarco scrisse quasi 2000 anni fa: “Uno squilibrio tra i ricchi ed i poveri è la malattia più antica e più fatale di tutte le repubbliche”.

C’è nessuno in ascolto? Possiamo imparare dai Giapponesi? O si sta formando il nucleo della Seconda Rivoluzione Americana?

In qualità di consumatori compulsivi, gli Americani stanno spendendo e sprofondando sempre di più nell’apartheid economico. Più gli Americani spendono, invece di risparmiare, e più arricchiscono i ricchi rendendosi sempre più poveri. Quanto è furbo tutto ciò? La libertà di spendere non è uguale alla libertà politica, non con il controllo bi-partitico della nostra democrazia e del nostro sistema politico elitario e non-popolare.

Se gli Americani riconquistassero il proprio governo e la propria economia e concludessero il proprio apartheid economico allora potrebbero cominciare a cancellare l’apartheid economico globale. Questo è un’immenso SE.

[I collegamenti tra l’ineguaglianza economica e la politica sono esaminati nel nuovo libro dell’autore, Delusional Democracy. Si veda anche: www.delusionaldemocracy.com]

Joel S. Hirschhorn
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article15885.htm
12.12.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DANIEL MONTI

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