DI ANTONIO DE MARTINI
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Erdogan è in trappola. Sotto il manto di una vittoria diplomatica di cela un cavallo di Troia.
La Turchia mira da quando è iniziata la guerra di Siria, ad impossessarsi della riva sinistra dell’Eufrate fino a Mossul: una striscia di 500km larga una trentina, in cui sistemare i circa due milioni di profughi siriani che hanno invaso il territorio turco.
Gli americani volevano che le truppe turche attaccassero l’esercito siriano e liquidassero Assad.
Erdogan si disse disposto a entrare in campagna “ assieme all’US Army”.
Su questo ostacolo si è infranta l’onda offensiva dell’alleanza occidentale ( più sauditi e Emirati) .
Gli USA rimediarono in qualche modo ricorrendo ai curdi e creando un esercito a valenza doppia: YPG curdi e FDS (forze democratiche siriane) che andarono a presidiare le posizioni smantellate dai bombardamenti alleati.
La Turchia , conoscendo i rapporti YPG coi curdi del PKK ( di Ocalan) che dal 1984 fanno guerriglia sostenuti dall’URSS all’epoca in funzione anti NATO, non vuole curdi ai suoi confini.
Dopo una serie di dispetti reciproci e avvicinamento russo turco , Trump , dopo un tentativo di cogestione della zona di sicurezza , ha aperto il cancello dietro cui abbaiava Erdogan.
Mentre l’YPG si ritirerà velocemente( ha già smantellato i posto di blocco) Erdogan si ritroverà alla casella di partenza e senza l’appoggio finanziario americano: se avanza , si scontrerà coi governativi siriani e darà fondo alle ridotte risorse di cui dispone.
Raffredderà i rapporti con Iran e Russia ed avrà speso inutilmente 3 miliardi di missili S400 dato che l’aeronautica siriana è deboluccia.
Se non avanza, dimostrerà al Vicino Oriente che è una tigre di carta e gli resteranno in casa i tre milioni di profughi siriani.
Per cavarsela, dovrà di fatto allearsi con Assad . Non impossibile, ma non facile.
Intanto ha aperto un altro contenzioso: le acque di Cipro e i giacimenti.
Davitoglu ha intanto promesso solennemente si rispettare l’integrità del territorio siriano.
Partita da seguire con interesse.