Martina Aranguren, sedici anni di Curuzú Cuatiá, città della provincia di Corrientes nel nord-est dell’Argentina, era in ottima salute quando lo scorso 20 ottobre si è sottoposta al vaccino covid.
E’ morta il giorno dopo, 21 ottobre, e il quotidiano “El Litoral” la ricorda come brillante nipote del leader local del “Partido Liberal” Martin Aranguren.
Il 24 ottobre, “Salta Canal Siete” scrive: “l’autopsia sul corpo della sedicenne Martina Aranguren ha rilevato il decesso per shock anafilattico. Dopo il decesso si sono sollevate a gran voce nuove polemiche sul vaccino. Dopo la somministrazione, la giovane si sentiva male ed è andata a letto. Il padre l’ha trovata morta per arresto cardiorespiratorio”.
Il giorno dopo, però, il giornale locale “El diario de Curuzu”, con una giravolta a 180 gradi, nega tutta e parla di “coincidenza”.
Scrive “El Diario de Curuzu”: “le Autorità sono riuscite a chiarire la causa della morte della minore che aveva destato preoccupazione in tutta la provincia. Si è scoperto che questa minorenne della nostra città era morta dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus, il che ha sollevato dubbi. Ma è stato stabilito che i fatti non sono collegati.
Sabato è stata fatta l’autopsia: si è trattata di una emorragia cerebrovascolare dovuta a un problema non rilevabile.
La sedicenne è morta giovedì 21 ottobre a casa sua. Il giorno prima era stata vaccinata contro il coronavirus e quella mattina ha cominciato a sentirsi male e ha chiesto ai suoi parenti non andare a scuola. Quella mattina l’hanno trovata senza vita. Ma è stato confermato che si tratta di una coincidenza”.