DI PAOLO BECCHI E GIOVANNI ZIBORDI
milanofinanza.it
La teoria monetaria moderna è guardata con attenzione anche da Mario Draghi. Tutto il mondo ne discute. In Italia invece se ne parla
Mario Draghi nella sua ultima conferenza stampa ha dichiarato che la Bce “should be open to ideas such as Modern Monetary Theory” cioè che si dovrebbe prendere in considerazione le idee della Mmt, la scuola di pensiero che fa capo a Warren Mosler.
Dal capo economista di Goldman Sachs, Jan Hatzius, che la sottoscrive, a Bernie Sanders, uno dei due top candidati Democratici alla presidenza che ha come advisor un esponente della Mmt, Stefanie Kelton, su Bloomberg, Cnbc, Barrons o il New York Times abbondano le discussioni e le controversie sulla Mmt.
La ragione sta in quello che si è verificato negli ultimi anni che ha dato ragione a questa teoria. Per esempio nel 2019 il debito pubblico Usa aumenterà con Donald Trump di altri 1,200 miliardi di dollari, sforando i 23mila miliardi, l’America entra nel decimo anno consecutivo di espansione senza avere problemi di inflazione o di debolezza del dollaro. Per quanto riguarda il Giappone ci sono discussioni sul fatto che costituisca un esempio di applicazione della Mmt, visto che è arrivato a un debito pubblico del 250% del pil e questo mese ha lanciato un altro piano di espansione fiscale mantenendo sempre i tassi di interesse più o meno a zero e continuando a smentire gli economisti che si preoccupavano del livello del suo debito pubblico.
CONTINUAQUI