DI SIMONA MASINI
ComeDonChisciotte
Questi ultimi 2 mesi sono stati difficili.
Lo so, difficile è un termine
vago, sminuente, sicuramente inadeguato per descrivere quanto è accaduto
e sta accadendo.
E’ la prima parola che mi viene in
mente.
E’ stato difficile, per me, anzi
è stato impossibile riuscire a definire tutto ciò che stava avvenendo.
Lo è anche ora.
Cosa facciamo? Da dove cominciare?
La conta dei morti? Questo sembra facile,
ma….da che ora di quale giorno a che ora di quale giorno? Perché
di minuto in minuto, la conta, aumenta!
Basta lo scoppio di una bomba cluster,
la mancanza improvvisa – ma non casuale – di elettricità in un reparto
ospedaliero, l’esplosione (devo forse dire implosione? Sapete
com’è…..non vorrei passare per antisemita!) di un’ ambulanza
della Mezza Luna Rossa, l’impossibilità di amputare una
parte del corpo colpita da quelle misteriose onde che trapassano, trapassano
tutto, pelle, ossa, organi vitali, il crollo di un edificio fatiscente
– colpito per legittimissima
difesa, ci mancherebbe altro – in un quartiere a caso del Libano o della Palestina (scusate…si può
ancora usare la parola Palestina o persino il mero vocabolo è
stato già eliminato?) che c’è da riscrivere tutto!Di cosa vogliamo parlare? Delle stragi
di Gaza? Ecco, anche lì c’è un problema!
Anche lì è difficile. Gaza
è larga 9 km e lunga 140 (approssimativamente), piccolina vero?
Eppure anche in questo caso è difficile!
A Gaza dove? Non in quale parte, non
in quale città, neppure in quale campo profughi o in quale villaggio.
La domanda è: in quale quartiere?
Per esempio, solo ieri (30/08/2006,
ndr), nel quartiere di Shaja’iya (est di Gaza City, Striscia di Gaza,
Palestina, se posso permettermi) sono stati carbonizzati 9 palestinesi
(portando il numero delle vittime in quel quartiere a 21).
Visto? Persino il verbo “uccidere”
è limitante, ormai: dopo giorni di assedio per cielo e per terra –
stiamo parlando di un quartiere, ricordiamocelo – ieri sono giunti,
all’ospedale Shifa, 9 corpi smembrati e carbonizzati, il numero e
le condizioni dei feriti lo lascio alla vostra immaginazione.
Nel frattempo, tanto per parlare
solo della giornata di ieri, tutta la Striscia era – ed è –
sotto il fuoco, Jenin (Cisgiordania, sempre Palestina, almeno per ora)
è sotto assedio da 4 giorni, Hebron (Cisgiordania) da 2, Amnesty International
dichiara che il Libano del sud – ma che grande rivelazione! Proprio
uno scoop! – è disseminato di bombe a grappolo, D’Alema dichiara
che “la forza di pace italiana impedirà alla Siria di rifornire di
armi gli Hezbollah” (o qualcosa di simile, non ce la faccio a guardare
i TG o a sentire qualsivoglia politico italiano), Cossiga dichiara questo
(il tempo.it): “Io sono perfettamente d’accordo affinché ci si
batta tutti insieme perché Israele entri a far parte dell’Unione
Europea, perché così possiamo ottenere una protezione anche militare
indiretta dello stesso stato di Israele. Io ho firmato e ho dichiarato
di essere pronto a compiere ogni atto necessario”. (!)
…..signori….c’è qualcosa che
non va.
E’ tutta l’estate che sento la
solita solfa “Israele ha diritto a difendersi!”.
E’ vero. Tutti hanno il diritto di
difendersi. Tutti hanno diritto di esistere.
Stavolta almeno alcune immagini le
abbiamo viste: devo pensare che la miglior difesa sia il massacro?
Questo è il messaggio lanciato dai
media e dai politici di almeno ¾ di mondo alle nuove generazioni.
Solo Chavez si è distinto ritirando
l’ambasciatore venezuelano da Tel Aviv.
Condoleeza Rice vuole “Il Nuovo Medio
Oriente” perché gli Usa vogliono quello che vuole Israele, di conseguenza
il resto del mondo deve, per forza, volere quello che vuole Israele
e “il Nuovo Medio Oriente” altro non è se non “La Grande Israele”
dall’Eufrate al Nilo, il sogno sionista, sogno simile a molti altri
sogni scellerati già sperimentati dalla storia (nazismo: la grande
Germania; fascismo: la grande Italia; sionismo: la grande Israele! E
ora, incazzatevi pure! Ma ricordatevi bene questo: ho scritto sionismo,
ho scritto Israele, non ho MAI accennato ad alcuna religione!
Come non l’ha fatto l’UCOII cui va tutta la mia solidarietà per
il linciaggio scandaloso che sta subendo!
E ricordatevi anche quest’altro:
io sono comunista ma MAI e poi MAI mi sognerei di negare o giustificare
gli eccidi di Stalin o Pol Pot!)
Lasciamo stare i Bush e le Condoleeza
Rice, guardiamo in Italia dove non ci facciamo mancare mai nulla: nel
nostro sempre più patetico panorama giornalistico, abbiamo personaggi
che ti inseriscono nella “lista nera” non appena pronunci queste
3 parole: ISRAELE STA ESAGERANDO.
Mentre Israele era impegnato a difendersi
massacrando civili inermi in Libano e in Palestina, qui si facevano
veglie per Israele.
Mentre Israele si stava difendendo,
la regione Lazio firmava un contratto di cooperazione industriale e
scientifica con le istituzioni israeliane.
Mentre Israele si stava (e si sta)
difendendo nessuno rescindeva il vergognoso contratto di cooperazione
militare tra Italia e Israele.
Appena iniziate le (nuove) operazioni
a Gaza, gli israeliani hanno detto “BUH!” agli osservatori europei
(tra cui molti, molti italiani) presenti al confine tra Gaza e resto
del mondo per garantirne il flusso, e questi se ne sono andati urlando
in coro “SIGNORSI’!” e lasciando migliaia di palestinesi
bloccati al confine senza poter scappare in Egitto e senza poter tornare
a Gaza! E sono ancora lì! (i palestinesi, non gli osservatori, quelli
se la sono filata!)
Dall’Italia (Camp Darby) partivano
bombe anti-bunker GBU 28 da 2.5 tonnellate all’uranio impoverito!
Tutti i missili israeliani, sia aerei
che di terra, sono muniti di testate all’uranio impoverito (lo indica
la sigla DU), l’uso spropositato di queste armi in un’area ristretta
come il territorio libanese ha causato, e continuerà a causare nel
tempo, danni gravissimi a tutta la popolazione.
Hanno colpito una centrale elettrica
e più di 15.000 tonnellate di nafta si sono riversate nel Mediterraneo.
Stavolta il cormorano nero di petrolio non l’ha fatto vedere nessuno?
(vedi I guerra del Golfo)
Mentre i civili morivano (e muoiono)
in maniere atroci, mentre venivano (e vengono) distrutti ponti, strade,
città, siti archeologici patrimonio dell’umanità, mentre c’erano
(e ci sono) esseri umani privati di tutto, qui si pontificava su soluzioni
diplomatiche! Qui c’era Prodi che fungeva da portavoce di Olmert che
dettava le SUE condizioni per il cessate il fuoco!
Mentre si cercava la diplomazia, quelli
bombardavano una sede dell’Unifil (forza ad interim dell’Onu in
Libano che è lì dal ’78 e non riuscì neppure ad evitare l’invasione
dell’ ‘82) per 5 ore consecutive uccidendo 4 funzionari delle Nazioni
Unite!
Li hanno bombardati per 5 ore, non
potevano non sapere che si trattava di un palazzo dell’Onu! Per 5
ore, i 4 funzionari hanno chiesto all’esercito israeliano di sospendere
il fuoco, ma sono stati bombardati finchè l’edificio non è stato
raso al suolo, finchè non li hanno uccisi.
Ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando?
Stiamo parlando di uno stato talmente
abituato a snobbare TUTTE le leggi e i trattati internazionali in vigore
(bastano più di 70 risoluzioni Onu mai rispettate? Possibile che, alla
luce di ciò, solo io veda nell’assalto all’edificio delle Nazioni
Unite in Libano una sorta di avvertimento?), a non rispettare nessuno
degli accordi che firma, a fregarsene delle sentenze della Corte Internazionale
(il muro prosegue, il 20 agosto scorso hanno spedito in coma un attivista
internazionale e un pacifista israeliano! Il venerdì successivo, durante
la consueta manifestazione non-violenta a Bil’in, hanno ferito un
volontario italiano di Operazione Colomba) che è un’assurdità pensare
che rispetti persino questa risoluzione Onu, persino questa che si sono
scritti da soli!
Infatti l’hanno già violata! Hanno
bombardato, non si sono ancora completamente ritirati, continua il blocco
aereo-navale, e le bombe cluster lasciate sul terreno sono cecchini
che aspettano il bersaglio.
A che punto vogliamo arrivare? Nessuno
è mai stanco di battaglie che non può perdere.
E gli italiani, i cortigiani preferiti
degli Stati Uniti e quindi di Israele dovrebbero guidare…cosa? Una
spedizione di pace in territorio libanese??
Disarmare gli Hezbollah…perché?
Secondo la legge internazionale un
paese occupato ha il diritto di liberarsi anche tramite azioni di guerriglia:
come la mettiamo con l’area detta “Fattorie di Sheeba”?
E’ nel Libano meridionale, al confine
con la Siria, ed è ancora occupata dagli israeliani.
Quando mai, una “missione di pace”
“una forza d’interposizione neutrale” va a collocarsi nel paese
dell’occupato e non in quello dell’occupante?
Se davvero si vuole la pace, questa
non è la strada.
Una strada ci sarebbe: intanto finirla
di mettere in gioco la religione perché non c’entra nulla; non è
affare di nessuno la religione professata da chiunque, carnefice o filantropo
che sia, va giudicato per quello che fa, non per quello in cui crede.
Non è tanto, ma può essere un inizio.
Israele deve andarsene da tutte le
aree che occupa illegalmente: Palestina, Siria (Alture del Golan), Libano
(Fattorie di Sheeba).
Gerusalemme Est non va inglobata, come
sta accadendo, nello Stato di Israele ma va restituita a chi appartiene:
la Palestina.
Il muro va smantellato, le terre restituite
ai legittimi proprietari (i palestinesi) e ciò che è stato distrutto
va risarcito.
Le colonie – illegali – vanno smantellate.
In poche parole, applicare la giustizia.
Quando si invoca la giustizia da tanto,
troppo tempo, e lo si fa invano, può capitare questo: chi la chiede
non ci crede più, e si accontenta di ciò che può avere, la vendetta.
Vogliamo questo?
Simona Masini
30.08.2006