… GARANTISCE PIU’ GRAVE CRIMINALITA’ DI GOVERNO ED ALLARGAMENTO DELLA GUERRA
DI LARRY CHIN
Online Journal
Tutte le elezioni nella storia moderna
degli USA sono state una manipolazione criminale, orchestrate ed
allestite da delle elite politiche e rappresentate da burattini
scelti con cura dall’elite, ognuno dei quali appoggiato dalla sua
squadra di corrotti criminali di guerra, “consiglieri” di
intelligence/sicurezza e
risorse dei think tank. L’affare del 2008 non sarà certo diverso.
E’ tempo ancora una volta di dissipare
la follia di massa e le speranze infondate mentre si verifica un altro
nuovo inferno elettorale. Non vi sarà nessun salvatore, nessun
termine alla continua crisi mondiale ed assolutamente nessun
“cambiamento”.
I mostri dietro ciascun candidato
Mentre il pubblico americano viene
ancora una volta travolto in un altro ridicolo carnevale dell’aldilà
su quale “personalità presidenziale” sia più “attraente”, quale
fantoccio preselezionato pronunci il migliore discorso ecc., vi è
poca o nessuna attenzione agli individui dietro ciascun
candidato; alle forze che tirano le fila e che stabiliscono
veramente l’agenda geopolitica.
Il
Washington Post ha fornito
una lista completa dei “padroni” di ciascun rispettivo burattino,
che dovrebbe essere studiata riga per riga:
Questa lista contiene la chiave alla
questione centrale: la guerra.
Come rivelano i nomi, tutti i
principali candidati (i fantocci favoriti con qualche reale
possibilità di essere scelti) serve da copertura per programmi
stabiliti da attuali e precedenti funzionari e politicanti della
“sicurezza” neoconservatori e neoliberali, membri del Gruppo
Bilderberg, della
Commissione Trilaterale e del Council on Foreign Relations e di
apparati come la Heritage Foundation, del Center for Strategic and
International Studies, della Brookings Institution, dell’AIPAC,
della Hoover Institution, dell’American Enterprise Institute e di
altri.
Dietro ai candidati si possono trovare
alcuni degli individui più terrificanti che camminano oggi sulla
terra, come segue:
John
McCain
-
Henry Kissinger
-
Richard Armitage, ex vice segretario di stato, agente segreto ed
alleato di Bush per tutta la vita -
Robert “Bud” McFarlane, consigliere per la sicurezza nazionale
di Reagan/Bush,
Iran, Contra -
William Kristol, direttore del The Weekly Standard (neocon)
-
Alexander Haig, segretario di stato di Reagan/Bush
-
George Shultz, segretario di stato di Reagan/Bush, Hoover
Institution, Bechtel -
Brent Scowcroft, Ford, consigliere per la sicurezza nazionale di George H.W. Bush
-
James Woolsey, ex direttore della CIA
-
Lawrence Eagleburger, segretario di stato di George H.W. Bush
-
William Ball, segretario della Marina dell’amministrazione Reagan
-
Colin Powell
Barack
Obama
-
Zbigniew Brzezinski
-
Anthony Lake, consigliere per la sicurezza nazionale
dell’amministrazione Clinton -
Sarah Sewall, vice segretario della difesa, zar
controinsurrezione dell’amministrazione Clinton -
Richard Clarke, zar antiterrorismo delle amministrazioni Clinton
e Bush -
Susan Rice, specialista dell’Africa dell’amministrazione Clinton
e membro del NSC, Brookings -
Bruce Riedel, ex ufficiale della CIA, Affari del Vicino Oriente
ed asiatici del NSC, Brookings
Hillary
Clinton
-
Bill Clinton
-
Madeline Albright, segretario di stato dell’amministrazione
Clinton -
Sandy Berger, consigliere per la sicurezza nazionale
dell’amministrazione Clinton -
Richard Holbrooke, ambasciatore all’ONU dell’amministrazione Clinton
-
Gen. Wesley Clark, comandante in Kosovo
dell’epoca di Clinton -
Leslie Gelb, Council on Foreign Relations, ex funzionario del
Dipartimento di Stato e della Difesa -
Martin Indyk, ambasciatore in Israele dell’amministrazione Clinton,
Brookings -
Strobe Talbott, vice segretario di stato dell’amministrazione Clinton,
coideatore del gruppo “6+2” del petrolio del Caspio, Brookings -
Jeffrey Smith, ex consigliere generale della CIA
Rudy
Giuliani
-
Kim Holmes, ex assistente segretario di stato di George W. Bush,
Heritage Foundation -
Louis Freeh, ex direttore dell’FBI
-
Stephen Yates, ex vice assistente di Dick Cheney
-
Norman Podhoretz, Hudson Institute (neocon)
-
Kenneth Weinstein, Hudson Institute
-
Numerosi individui collegati alle neocon Hoover Institution e
Heritage Foundation
Mike
Huckabee
Huckabee è stato riservato
sulla sua squadra. Tra i nomi finora in circolazione:
-
Ed Rollins, operativo repubblicano
-
Frank Gaffney, neocon
-
John Bolton, ambasciatore all’ONU di George W. Bush (al momento,
la partecipazione di Bolton è una robusta diceria)
John
Edwards
Edwards
vanta una grande squadra di ufficiali di
carriera militari e dei servizi segreti, la maggior parte dei quali
dai “ranghi”. Tra i nomi più rilevanti:
-
assistente direttore dell’Agenzia Controllo Armamenti e Disarmo
USA di Jimmy Carter, fondatore e presidente del Henry L. Stimson
Center -
Irving Blickstein, ex vice assistente capo delle
operazioni navali, RAND Corporation
Mitt
Romney
-
Cofer Black, ex CIA e funzionario antiterrorismo del
dipartimento di stato di George W. Bush, vice presidente della Blackwater USA -
Alberto Cardenas, lobbista ed ex presidente del partito
repubblicano della Florida -
Roger Noriega, assistente segretario per gli affari
dell’emisfero occidentale di George W. Bush -
Rep. Pete Hoekstra (R, Mich.), membro di minoranza della
Commissione Servizi Segreti della Camera dei Rappresentanti
La scelta dei burattinai
Come sottolineato da
Daniel Estulin in
La vera storia del Gruppo Bilderberg,
i padroni del “governo mondiale”, i cui membri manipolano tutte le
elezioni, perseguono i seguenti principali obiettivi: 1) una
identità internazionale, ovvero “internazionalismo”, 2) il controllo
centralizzato del popolo, 3) una società a crescita zero,
post-industriale, 4) uno stato di squilibrio mondiale perpetuo, 5)
il controllo centralizzato di tutte le politiche estere ed interne,
6) conferimento di poteri alle Nazioni Unite ed alla NATO e 7) una
grande area di libero commercio sotto il controllo anglo-americano.
Mentre è ancora troppo presto per
accertarsi della scelta finale dei principali gruppi che modellano
il mondo (Bilderberg,
Commissione Trilaterale, Council on Foreign Relations ecc.), è
chiaro, dalle liste di cui sopra, che i burattini per la Casa Bianca
approvati sono già i “candidati al successo”.
Mentre i veri rappresentanti del
“cambiamento”, come
Dennis Kucinich, Cynthia
McKinney e Ron Paul, (i cui “voti” sarebbero in ogni caso
sistematicamente cancellati) non hanno nessuna possibilità, i soli
burattini rimanenti e le loro rispettive squadre sono provati
supplicanti dell’esistente elite bellica ed industriale.
E’ chiaro che i candidati
repubblicani, particolarmente
John McCain, sono
profondamente collegati ai peggiori elementi, in modo più cospicuo a
Henry Kissinger; il collegamento di Barack Obama all’elite parla da
solo: Zbigniew Brzezinski.
La partecipazione di McCain allo
scandalo delle casse risparmi e prestiti negli anni ’80, come membro
del malfamato
Keating Five, è un fatto
storico.
Sono pure un fatto stabilito le
brutali opinioni di McCain su guerra ed assassinio, che sono meglio
esemplificate nel suo editoriale del 2001
La guerra è inferno. Ora continuiamo a farla.
Non vi è migliore cristallizzazione
di
McCain delle sue parole
intrise di sangue.
E’ ben noto che entrambi i Clinton
sono da lungo tempo membri del Bilderberg. Come notato da
Daniel Estulin, John
Edwards, che attualmente si atteggia come “populista”, è stato
scelto attentamente da Henry Kissinger (che ora opera dietro John
McCain) per essere il vice candidato presidenziale di John Kerry nel
2004. Ora, quattro anni più tardi, le sue connessioni devono
certamente essere accresciute.
Arriva la “ancora più aggressiva ‘guerra al terrorismo’”
E’ chiaro dai “candidati” scelti,
che non vi sarà certo fine alla guerra ovvero al continuo declino
dell’impero americano.
Non soltanto la “guerra al
terrorismo” continuerà, ma probabilmente si intensificherà e si
allargherà sotto una “nuova gestione”. L’unica questione è se la
tendenza sarà verso una marca neoliberale, il Nuovo Ordine Mondiale
multinazionale “più sfumato”, un “consenso bipartitico” a
Washington, una più ordinata
decadenza economica e politica ecc, . . . .oppure la continuazione
della palese brutalità e criminalità di Bush-Cheney.
Gli eventi violenti, compreso
l’assassinio della
Bhutto in Pakistan ed altri
come gli “11/9” giocano più per gli ultimi . . . McCain and
Giuliani.
I candidati repubblicani hanno
uniformemente e costantemente echeggiato l’agenda bellica
Bush/Cheney/neocon e le
menzogne 11/9/“terrorismo”.
Ciascun candidato democratico si è
proclamato il campione dell'”antiterrorismo” oppure il “vero”
antiterrorista che
George W. Bush non è.
Le sanguinarie opinioni di Obama
sulla guerra sono
ben documentate
e simili a quelle di Bush-Cheney. In aggiunta alla guerra all’Iran,
Obama ha dichiarato che attaccherebbe il Pakistan se la sua
amministrazione avesse “informazioni perseguibili” che Osama bin
Laden si nasconde in Pakistan ed il governo di quel paese non
agisse.
Edwards, che durante il
dibattito vice presidenziale del 2004 strillava con Dick Cheney che
avrebbe “ucciso i terroristi”, ha recentemente ripetuto: “Se, come
presidente, sapessi dove è Osama bin Laden, andrei a prenderlo”.
La
Clinton è andata persino
oltre in dettagli sulla sua particolare fantasia di guerra: “Ad un
certo punto, probabilmente quando i missili sono lanciati, il
governo pakistano deve sapere che arriveranno presto”.
Alla fine,
La guerra è inferno. Ora continuiamo a farla
di McCain è la voce del consenso . . .la menzogna dell’11/9
esemplificata.
La conta dei voti ed altre illusioni
Come ripetutamente osservato in
questa pubblicazione, tutti gli aspetti del voto americano cono
stati, e continuano ad essere, manipolati.
E’ ancora un fatto che le grandi
società (collegate principalmente all’apparato politico
repubblicano) controllano il voto americano e con crescente
sofisticazione tecnologica:
ESS,
Sequoia
e
SAIC.
Infatti, nel 2008 saranno utilizzate nuove generazioni delle loro
macchine.
Oltre la coraggiosa denuncia e
l’attivismo da parte di quelli come
Black Box Voting
ed altri, la stessa mostruosa e malefica potenza criminale che
distrugge la democrazia che è stata in funzione per decenni rimane
in controllo.
Il vincitore delle
elezioni del 2008: il crimine
Come ha scritto
Passare il Rubicone:
“Quei profitti del crimine e di guerra, che sono distruttivi della
vita umana, del lavoro, del felice, onesto vicinato (sia negli USA
che in Afghanistan, Africa ed Iraq) sono in effetti la chiave di
volta dell’economia globale ed un fattore determinante del successo
in una competizione spietata, un ago della bussola per la civiltà
umana. Non ci si può aspettare di seguire la ricetta per lo stufato
di un animale ucciso per strada e produrre un budino al
creme-caramel”.
I criminali non obbediscono alle
leggi. I criminali non credono nella “democrazia”.
I criminali non “permettono”
elezioni.
Non
permetteranno delle elezioni nel 2008. Ne imporranno delle altre.
Versione originale:
http://onlinejournal.com/artman/publish/article_2824.shtml
Versione italiana:
http://freebooter.interfree.it/pchpit.htm
Traduzione a cura di Frebooter
VEDI ANCHE: LA FARSA PRESIDENZIALE DEL 2008, (PARTE 2^)
LA CASA BIANCA COMPRATA DAL GRANDE CAPITALE
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