La fallita rivoluzione di ferragosto

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DI FEDERICO DEZZANI

federicodezzani.altervista.org

Dopo la fiducia votata al Senato è nato ufficialmente il Conte-bis che, con l’uscita dalla compagine governativa della Lega e l’ingresso del PD, muta colore da gialloverde a giallorosso. L’azzardo del vicepremier leghista di sfilare la fiducia al governo, scommettendo su elezioni lampo e sul trionfale ingresso a Palazzo Chigi, si è velocemente impantanata, lasciando l’iniziativa a M5S e PD. È interessante soprattutto leggere il fallito blitz estivo in chiave internazionale: Washington e Londra hanno tentato di installare a Roma un governo integralmente sovranista, per sferrare un attacco su più fronti all’Unione Europea. Parigi, Berlino ed il Quirinale hanno prontamente sfruttato l’errore di Salvini per disarcionarlo. La No Deal Brexit non dispone così in Italia di nessun governo che “amplifichi” le spinte centrifughe.

Pessima scelta di stoffa, Mr. Bannon

Un tempo guerre e rivoluzioni si iniziavano quasi sempre d’autunno, raramente d’estate: il lavoro nelle campagne assorbiva nella bella stagione quasi tutto il capitale umano, lasciando poche braccia libere. È vero: oggi nel mese di agosto ci si riversa verso mari e monti, ma l’effetto è comunque lo stesso. Ci vuole una certa temerarietà a tentare la rivoluzione in piena estate, con le città semi-deserte e l’opinione pubblica affaccendata in tutt’altro. Questa temerarietà non è mancata a Matteo Salvini, il vicepremier leghista, che ha scelto il mese d’agosto per sfiduciare il governo di cui faceva parte e lanciare una scalata ostile a Palazzo Chigi, puntando su rapide elezioni. L’esito è stato catastrofico, non solo per la pessima tempistica, ma anche per l’errata analisi della situazione politica (bastava un abaco per calcolare le maggioranze alternative in Parlamento) e la totale incompetenza nelle manovre extra-parlamentari. Chi urla “Me ne frego!” e invoca pieni poteri, non può poi dimostrarsi, all’atto pratico, totalmente incapace di mobilitare la piazza al momento più opportuno. La stoffa di Salvini è emersa chiaramente nel mese di agosto e si può dire: “pessima scelta di stoffa, Mr. Bannon!”.

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