Dr. Joseph Mercola – 22 novembre 2021
Apparentemente, la legge sulla sicurezza online, promossa dal governo del Regno Unito, sembra proteggere bambini e adulti dalla messaggistica online, dai contenuti e dai siti web attraverso la regolamentazione e la rimozione di quelli ritenuti “dannosi”(1). Dopo la pubblicazione della bozza della legge nel maggio 2021, è diventato evidente che si tratta di un’altra iterazione del controverso “Libro bianco sui danni online” del 2019.
Il Libro Bianco(2), che proponeva strategie legislative e non legislative per proteggere l’utente dai contenuti online che potrebbero danneggiarlo, è stato subito criticato. A parte il fatto che entità anonime avrebbero determinato quali tipi di contenuti, piattaforme e siti web sono dannosi o inappropriati, sono state sollevate serie preoccupazioni sul fatto che, se attuato, il dogma del documento sarebbe sostanzialmente un modello per soffocare la libertà di parola.
La legge britannica sulla sicurezza online si è evoluta da quel documento, ma è anch’essa sotto esame perché i critici dicono che non solo è troppo “vaga nella formulazione”, ma “pone una minaccia alla libertà di espressione e conferisce troppo potere ai social network” (3).
Infatti, è in procinto di diventare l’ennesimo atto imposto dal governo per limitare le libertà personali e i diritti individuali con la scusa di trasformare il mondo in un unico organismo gestito da élite che credono di poter rendere il mondo e la vostra vita migliore limitando ciò che fate, dove andate e persino ciò che possedete – se pure possedete qualcosa.
È una visione del mondo con implicazioni globali che, se attuata, controllerebbe persino il modo di pensare. Le basi per questi cambiamenti sono iniziate molto prima della pandemia del 2020. Il World Economic Forum e le Nazioni Unite hanno lavorato insieme per spingere la relativa WEF 2030Vision (4) e l’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile – un piano d’azione che dicono essere per la gente, il pianeta e la prosperità. Secondo le Nazioni Unite questo comporterà che (5):
“tutti i paesi e tutte le parti interessate agiscano in collaborazione… per liberare la razza umana dalla tirannia della povertà e del bisogno e per guarire e rendere sicuro il nostro pianeta..”
Ancora una volta, in apparenza, sembra che il Grande Fratello si prenda cura di tutte la gente comune. Ma, in sostanza, per raggiungere gli obiettivi stabiliti dal WEF e dall’ONU, devono avere il controllo finale sulla vostra capacità di prendere decisioni che riguardano la vostra vita. Altrimenti, secondo il loro giudizio, l’America e ogni altra nazione libera di questo mondo continueranno a vivere nello stesso “caos” in cui si trovano da quando sono liberi.
Per raggiungere questi obiettivi, è necessario che voi acquistiate e mangiate solo i tipi di cibo che loro ritengono sostenibili. Si può lavorare ed essere pagati solo se si sceglie il piano sanitario appropriato, si prendono le decisioni mediche giuste e si usa la moneta corretta.
In effetti, il WEF ha espresso al meglio il concetto in modo stranamente inquietante: “non possedere nulla ed essere felice”. Sebbene inspiegabile nel 2016, quando fu pubblicato per la prima volta su Forbes Magazine (6), l’implicazione non dichiarata che le risorse del mondo saranno possedute e controllate dall’élite tecnocratica diventa sempre più prossima alla realtà.
Si sta avvicinando a tal punto, infatti, che nel febbraio 2021 i fact checker di Reuters si sono affrettati a pubblicare una smentita, dopo che un videoclip di tre minuti con soli 862 like e 1.100 condivisioni ha fatto il giro su Facebook (7). Con questi piccoli numeri, quel video difficilmente avrebbe potuto essere definito virale. Eppure, Reuters si è precipitata a sostenere che il WEF non ha un obiettivo dichiarato secondo il quale la gente non possiederà nulla entro il 2030, nonostante la previsione di Forbes del 2016.
Se dovesse passare l’Online Safety Bill nel Regno Unito, con tutte le possibili regolamentazioni e ripercussioni, questo è esattamente il tipo di video che, se fosse stato una legge nel 2021, avrebbe potuto far finire in carcere per due anni chi lo aveva realizzato. Ciò, nonostante il WEF abbia pubblicato un video su Facebook due giorni dopo l’articolo di Forbes in cui si dice: “Non possiederai nulla, e sarai felice. Ecco come potrebbe cambiare il nostro mondo entro il 2030” (8).
Il trolling può costare due anni di prigione
I media sembrano trovarsi su entrambi i lati della barricata quando riportano ciò che sta accadendo con la legge sulla sicurezza online. Non è sorprendente che i media mainstream, come il Times (9), parlino della proposta di legge in modo favorevole, mentre i titoli dei media indipendenti recitano:
- Il governo britannico può arrestare chi è accusato di causare “danni psicologici online “(10)
- I cittadini inglesi che pubblicano “false informazioni” sui vaccini potrebbero essere messi in prigione per due anni (11)
Prima di internet, un troll era un nano o un gigante della tradizione scandinava che abitava le caverne o le colline (12). Oggi, è un’espressione gergale per indicare una persona o azioni che intenzionalmente cercano di “istigare il conflitto, l’ostilità o le discussioni in una comunità sociale online”(13).
I critici del disegno di legge si concentrano su una parte della legge che chiede una pena detentiva di due anni per chiunque causi danni psicologici come conseguenza del trolling online. Ma i sostenitori della legge sottolineano come le minacce di punizione per il trolling fermeranno tali danni. Nel sostenere questa idea, il Times spiega che il disegno di legge è (14):
“… la principale normativa per combattere l’abuso e l’odio su internet. La modifica di legge proposta sposterà l’attenzione sull'”effetto dannoso” di un messaggio piuttosto che sul contenuto “indecente” o “gravemente offensivo”, che è la base attuale per valutarne la criminosità”.
In altre parole, il disegno di legge cambierà le norme sulla comunicazione nel Regno Unito e creerà nuovi reati in base ai quali le persone potranno essere incarcerate. I messaggi presi di mira saranno quelli che contengono “minacce di gravi danni”. Si potrebbe immaginare che queste minacce siano di abuso o di morte, ma il Times ha riferito che fonti del governo hanno usato “l’esempio dei no-vax che diffondono informazioni false che sanno essere non vere” (15).
Il portavoce del governo ha motivato il disegno di legge come una buona cosa da fare, anche se l’ex ministro di gabinetto David Davis ha esortato a riconsiderare la proposta e Jim Killock, direttore esecutivo dell’Open Rights Group, l’ha definita “troppo generica”. Il portavoce ha detto (16):
“Stiamo rendendo le nostre leggi adatte all’era digitale. Il nostro completo Online Safety Bill renderà le aziende tecnologiche responsabili della sicurezza delle persone e stiamo considerando attentamente le raccomandazioni della Law Commission sul rafforzamento dei reati penali.”
Ma, come Principia Scientific International (17) sottolinea, dall’inizio della pandemia le autorità hanno definito “false” diverse informazioni pubblicate sui social media che poi si sono rivelate vere. Anche i continui cambiamenti del Dr. Anthony Fauci alla sua definizione di immunità di gregge potrebbero rientrare nella diffusione consapevole di comunicazioni false. Ma è così?
L’esempio più evidente è quando è stato rilasciato il vaccino per la prima volta, e si è affermato che non era pienamente efficace nel fermare la diffusione della malattia. Questo sarebbe rientrato nella definizione di disinformazione data della legge. Eppure, mesi dopo è stato dimostrato che si trattava di fatti. Quindi, se nel Regno Unito passa la legge, cosa succederà a chi è in prigione per aver fatto una dichiarazione “falsa”, che mesi dopo si rivela essere vera? Verrà rilasciato in anticipo od otterrà un risarcimento per ingiusta detenzione?
La nuova legge pone le basi per un maggiore controllo pubblico
In apparenza sembra che la legge abbia lo scopo di proteggere le persone da minacce di morte o violenza fisica. Ma, in realtà, questa è una legge che protegge le agenzie governative dai cittadini schietti che vorrebbero mantenere il proprio diritto alla libertà di parola di cui godono coloro che non vivono sotto il dominio comunista.
Se la legge dovesse passare, cosa impedirebbe al governo di ampliare la definizione di dichiarazioni “false”? Ciò potrebbe ora includere qualsiasi dichiarazione che le agenzie governative trovano “offensiva” o che crea una “minaccia di grave danno”. Per esempio, se si fanno dichiarazioni contro i prezzi alti della benzina, del cibo o del gasolio da riscaldamento, il governo potrebbe dire che si sta incitando alla rabbia.
La nuova legge includerà anche una cosa chiamata “pile-ons”. Si tratta di una situazione in cui diverse persone si uniscono per “infierire”. Tuttavia, quali siano i messaggi definiti come “pile-ons” o molestie sarà stabilito da chi è al potere, che non è ancora stato nominato. Quindi, come ha scritto il giornalista di Principia Scientific International (18):
“E se pensate che questo fermerà quelli di una certa inclinazione politica che sistematicamente ‘infieriscono’ sui conservatori che esprimono opinioni contrarie, ripensateci”.
Secondo Principia Scientific International (19) il disegno di legge viene promosso con una “propaganda incessante”. Nonostante gli abusi online verso i giocatori di calcio neri nel Regno Unito provengano da paesi del Medio Oriente, i media stanno sfruttando la situazione per giustificare la legge.
Secondo un’analisi (20) di Chris Pikes, CEO e co-fondatore di Image Analyzer, la legge riguarderà anche qualsiasi sito web che permette di caricare contenuti, video o commentare i post degli altri. Image Analyzer (21) è un programma software progettato per analizzare le minacce visive utilizzando l’intelligenza artificiale.
Se la legge passa, ogni operatore di piattaforme digitali sarà responsabile della rimozione di contenuti illegali. Ma poiché non c’è una chiara definizione di “danno” nella legge, il modo in cui l’applicazione della stessa viene stabilita e quali contenuti saranno interessati potrebbero dipendere da decisioni prese molto dopo l’approvazione della legge.
Il linguaggio indefinito minaccia la libertà di parola, e l’obbligo di rimuovere i contenuti potrebbe costringere le aziende a pre-selezionare qualsiasi cosa venga postata. Andando oltre, tutte le società di siti web sarebbero responsabili della rimozione di contenuti postati da cittadini britannici che potrebbero essere oggetto dell’Online Safety Bill. Questo significa che anche i proprietari di siti web negli Stati Uniti, Francia, Svezia e in qualsiasi altro paese dovrebbero conformarsi alla legge britannica.
Ciò potrebbe creare un sistema in cui i giornalisti godono della libertà di riportare informazioni e parlare sui social media, mentre i cittadini subiscono la censura. Il linguaggio vago del disegno di legge apre anche questioni di contenuto pubblicitario. In questa bozza dell’Online Safety Bill, c’è il potere di imporre multe fino a 18 milioni di sterline (22) (circa 24,17 milioni di dollari al tasso di cambio di novembre 2021) o il 10% dei profitti globali dell’azienda, a seconda di quale sia più elevato.
Regolamenti tirannici giustificati da una “emergenza” in corso
Usando questa definizione dei social media – ovunque il contenuto possa essere postato dai lettori – include i proprietari di blog, i siti web familiari e i blog d’autore dove si è sempre goduto della libertà di condividere le proprie opinioni che non fossero indecenti o gravemente offensive. Questa è la libertà di parola – tranne che nei regimi socialisti o comunisti dove lo stato decide cosa pensare, sentire e come agire.
Se il Regno Unito approva questa legge, che potrebbe condizionare ogni sito web su cui sono permessi commenti, quanti mesi potrebbero passare prima che un’azione legislativa simile venga elaborata in altri paesi attualmente liberi, compresi gli Stati Uniti?
Quando si fa un passo indietro rispetto a ciò che è successo negli ultimi 18 mesi o due anni, bisogna chiedersi cosa sta guidando queste azioni legislative e la mancanza di azione politica per proteggere i cittadini. Il processo è iniziato con il pretesto di un’emergenza medica che prevedeva persone cadute morte per strada.
Ma la gente non è morta per strada. E, sebbene l’infezione sia molto reale, al momento non raggiunge la soglia di “emergenza”.
Sono stati sviluppati protocolli di trattamento efficaci (23) (24), ma non vengono utilizzati o promossi, poiché le agenzie governative stanno spingendo per far accettare a quante più persone possibile il vaccino genico (25). Tanto per ricordarlo: affinché tale farmaco soddisfacesse la definizione di vaccino, il CDC ha dovuto cambiare la definizione (26).
Per quanto riguarda il conteggio dei decessi, secondo i dati del CD (27), quelli per Covid-19 hanno rappresentato l’11,3% di tutti i decessi nel 2020 e il 13,5% di tutti i decessi nel 2021. Secondo i conteggi e le analisi dei dati nelle contee di Alameda e Santa Clara in California, questi numeri potrebbero risultare dal 20% al 25% troppo alti (28).
Se il numero di decessi fosse conservativamente ridotto del 15%, allora i decessi da Covid-19 scenderebbero al 9,6% nel 2020 e all’11,4% nel 2021. Il che è decisamente inferiore al 19,4% di tutti i decessi per malattie cardiache nel 2020 (29).
Vale la pena combattere per la libertà
Potreste fortunatamente trovarvi in una condizione tale per cui la vita come la conoscete non è cambiata drasticamente. Tuttavia, è importante riconoscere che le libertà personali che perdiamo saranno esponenzialmente più difficili da recuperare. Basta guardare la storia di altri paesi socialisti e comunisti o sentire le storie di oppressione delle persone per capire la direzione che la società sta prendendo.
La nostra libertà personale è di fondamentale importanza e può essere la più rilevante per la nostra salute mentale e fisica. La libertà di interagire con altri esseri umani è essenziale. Possiamo tollerare una mancanza di interazione per un breve periodo, ma man mano che il tempo passa diventa un costo da pagare in termini di salute, di stabilità emotiva e di longevità.
A metà del 2020, il CDC (30) ha scritto che gli adulti stavano segnalando un notevole aumento dei disturbi mentali, un’elevata tendenza al suicidio e un aumento dell’uso di droghe – tutto a causa delle chiusure, della perdita del lavoro e del conseguente trauma che la campagna terroristica sulla pandemia ha provocato nelle nostre vite. Nel 2021, fonti giornalistiche hanno riferito che il CDC ha stimato più di 93.000 morti per overdose nel 2020 (31). Ciò ha rappresentato un aumento del 30% rispetto al 2019 ed ha segnato un massimo storico per gli Stati Uniti (32).
Non dovremmo prolungare questa situazione istituendo nuove restrizioni alle nostre libertà di espressione, parola e pensiero. È fondamentale farsi valere e combattere pacificamente per la libertà ora, prima che sia troppo tardi. Ci sono persone che sanno cosa significa perdere le proprie libertà ed essere imprigionati da sistemi che sembrano dimenticarli di proposito (33) e altri che vengono tenuti in prigione senza condanne o sentenze (34) (35).
E se pensate che queste cose non possano accadere a voi, ricredetevi. Con ogni nuovo pezzo di legislazione che strappa via la vostra libertà personale, siamo un passo più vicini al controllo dello “stato” su ciò che pensiamo, mangiamo, diciamo e sentiamo. Entro il 2030, potremmo “non possedere nulla e [NON] essere felici”.
Traduzione di Cinthia Nardelli per ComeDonChisciotte