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La Redazione

 

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Il progetto americano “della Grande Asia Centrale” in atto

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A cura di Rosanna
Il 26 Marzo 2019
743 Views

DI ALEXEJ PAKHOLIN

fondsk.ru

Una versione di “pluralismo geopolitico controllato”

Il 1° marzo, l’agenzia di stampa tagika “Avesta” ha riferito che la costruzione della sezione tagika del progetto CASA-1000 (Central Asia – South Asia) inizia a metà marzo. Il progetto dovrebbe collegare, con un’unica linea elettrica, il Kirghizistan e il Tagikistan con l’Afghanistan e il Pakistan.

Sostengono il progetto il Dipartimento di Stato Americano, l’USAID, la Banca Mondiale, la Banca islamica per lo sviluppo, il Department for International Development (DFID) e l’Australian Agency for International Development (AusAID). Per gli Stati Uniti, questo progetto è una delle strutture portanti della cosiddetta Grande Asia Centrale.

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Mappa del progetto CASA-1000. Fonte: casa-1000.org

 

Il Tagikistan, che dispone di grandi risorse idroelettriche, sta promuovendo attivamente l’idea di CASA-1000. I commenti degli esperti e dei funzionari del Tagikistan, in merito alle prospettive del progetto, sono sostenuti esclusivamente in chiave favorevole. A Dushanbe è già effettuato un pagamento anticipato per il progetto. Tra gli appaltatori figurano l’azienda svedese ABB e l’indiana Kalpataru Power Transmission Ltd, che ha già iniziato i lavori preliminari per la costruzione della sezione tagika della linea elettrica a corrente alternata a 500 kV di tensione.

I lavori preparatori per la costruzione di CASA-1000 sono iniziati anche in Kirghizistan, Afghanistan e Pakistan. L’ultimo di questi Paesi è diventato, per CASA-1000, il mercato principale per la distribuzione. Lo scorso luglio il Primo Segretario dell’Ambasciata tagika di Islamabad, Bahodur Buriev, ha dichiarato alla pubblicazione pakistana The Nation che il progetto CASA-1000 verrà attuato con successo e sarà pronto per la trasmissione di energia elettrica in Pakistan e Afghanistan, entro la metà del 2020. A Kabul hanno affermato di essere pronti a garantire la sicurezza del nuovo sistema di trasmissione di energia elettrica, e i Talebani, “secondo alcune fonti e resoconti dei media”, hanno assicurato che non lo danneggeranno. La verità è che tali assicurazioni non esprimono fiducia.

Il progetto CASA-1000 ha un’altra caratteristica significativa: è promosso e finanziato dagli Stati Uniti, i cui piani a lungo termine stanno cambiando la configurazione geopolitica dell’Asia Centrale, con l’ausilio di progetti infrastrutturali. Nel 2013, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha dichiarato: “Il sostegno degli Stati Uniti al progetto CASA-1000 è dovuto al nostro impegno di lunga data per il processo di pace, di stabilità e di prosperità dell’Afghanistan e dei suoi Paesi limitrofi”.

La cerimonia ufficiale per il varo del progetto CASA-1000 si è svolta a maggio 2016 nella città tagika di Tursunzade. Il progetto prevede la costruzione di una linea elettrica con una potenza di 1300 MW. Si prevede di fornire elettricità in estate, quando le centrali idroelettriche del Tagikistan e del Kirghizistan generano elettricità in eccesso. Si stima che circa il 70% dell’elettricità sarà fornito all’Asia Meridionale dal Tagikistan e il 30% dal Kirghizistan.

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Centrale idroelettrica di Sangtuda-1 in Tagikistan. Foto: news.tajweek.tj

 

Nel complesso, l’Afghanistan e il Pakistan dovrebbero ricevere per CASA-1000 fino a 5 miliardi di kWh. Le entrate del Tagikistan, derivanti dall’esportazione di elettricità, sono stimate a 150 milioni di dollari all’anno. Non ci sono tali valutazioni per il Kirghizistan, in quanto non dispone di grandi eccedenze di energia elettrica. Pertanto, tra gli esperti kirghisi, l’atteggiamento verso il progetto CASA-1000 è molto più scettico che in Tagikistan. Alcuni di loro ritengono che la partecipazione in tale contesto, per Bishkek, sia generalmente non redditizia, dal momento che non vi è elettricità per le forniture d’esportazione e i costi per la costruzione della linea elettrica non saranno ammortizzati. Nel giugno 2017, Akylbek Tyumenbaev, Direttore Esecutivo per l’attuazione dei progetti della Società per Azioni “Rete elettrica nazionale del Kirghizistan”, ha affermato che il Kirghizistan inizierà a ricevere profitti solo 15 anni dopo l’inizio delle forniture.

Una nuova linea elettrica sarà creata con fondi di credito americani che i Paesi beneficiari, il Kirghizistan e il Tagikistan, dovranno restituire. L’interesse americano nel creare una simile infrastruttura energetica è puramente politico: integrare il Kirghizistan e il Tagikistan non alla Russia, ma all’Afghanistan e al Pakistan, formando una nuova regione geopolitica – la “Grande Asia Centrale”.

Inizialmente, il concetto di “Grande Asia Centrale” è stato formulato nel 2005 da Frederick Starr, Capo dell’Istituto dell’Asia Centrale e del Caucaso della J. Hopkins University. Ben presto è stato incorporato nella politica degli Stati Uniti nella regione dell’Asia Centrale. L’essenza del concetto è l’unificazione delle ex Repubbliche Sovietiche dell’Asia Centrale, dell’Afghanistan e dei Paesi dell’Asia Meridionale, nel quadro della “Partnership per la collaborazione e lo sviluppo della Grande Asia Centrale” istituita da Washington. L’obiettivo della partnership è lo sviluppo della cooperazione dei Paesi inclusi in essa con gli Stati Uniti e la NATO.

A suo tempo, l’emergere del concetto di “Grande Asia Centrale” era stato valutato adeguatamente dagli esperti dell’Asia Centrale, che consideravano la separazione politica, economica e infrastrutturale della regione dell’Asia Centrale da Russia, Cina e Iran come principale obiettivo del progetto. In definitiva, la formazione della “Grande Asia Centrale” dovrebbe portare alla creazione nella regione del “pluralismo geopolitico controllato”.

L’inizio dei lavori per CASA-1000 mostra che questo progetto rimane per Washington operativo e in vigore. Oltre allo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e di comunicazione, il progetto viene realizzato ad altri livelli. Nella sfera della politica e della diplomazia, a esso corrisponde il formato “C5 + 1“, al quale partecipano gli Stati Uniti e cinque Paesi dell’Asia Centrale. È possibile che gli Stati Uniti espandano questo formato, per il bene dell’Afghanistan e del Pakistan. Nella sfera militare ciò è già avvenuto: il Pakistan e l’Afghanistan hanno partecipato alla conferenza di febbraio (2019) del Comando Centrale degli Stati Uniti e dei Capi di Stato Maggiore dei Paesi dell’Asia Centrale a Tashkent.

 

Foto del titolo: RECCA

ALEXEJ PAKHOLIN

 

Fonte: https://www.fondsk.ru/

Linkhttps://www.fondsk.ru/news/2019/03/18/amerikanskij-proekt-bolshoj-centralnoj-azii-v-dejstvii-47811.html

18.03.2019

 

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

 

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