DI DAVID MACARAY
counterpunch.org
Molti osservatori – comprese alcune disparate voci come Zbigniew Brzezinski, Noam Chomsky, Hillary Clinton, Thomas Friedman, Papa Francesco e il proprietario del CounterPunch Conn Hallinan – hanno descritto la provincia nord indiana del Kashmir (e l’area circostante) come “il posto più pericoloso sulla terra”.
Per quanto tale affermazione possa a prima vista apparire stravagante o melodrammatica, è vera. Avendo vissuto una volta a Punjab, India, e viaggiato in varie parti del Kashmir, posso affermare che le relazioni tra India e Pakistan sono incredibilmente velenose e che la regione del nord-ovest è considerata così pericolosamente instabile che è un miracolo che non sia esplosa.
Ecco alcuni fattori da considerare.
– Da quando India (che è prevalentemente Indù) e Pakistan (che è in gran maggioranza Musulmano) sono diventati indipendenti con la Scissione del 1947, sono diventati nemici dichiarati. Che fanno 70 annidi ostilità covate.
– Essendo diretti confinanti – proprio come gli USA confinano con Canada e Messico – India e Pakistan hanno già combattuto le loro quattro guerre “ufficiali” e sono stati coinvolti in numerose scaramucce militari.
– L’esercito indiano è il terzo più grande al mondo, più grande di quello della Corea del Nord o della Russia.
– L’esercito del Pakistan è la metà di quello dell’India.
– Entrambi i paesi attualmente dispongono di armi nucleari.
– L’India è la più grande democrazia del mondo.
– Il Pakistan è in parte una dittatura quasi-militare, in parte uno stato teocratico.
– Entrambi i Paesi credono nell’aldilà.
– Il Pakistan è paranoico ed esausto, e sembra sempre disperato.
– L’India è allegramente sicura di sé, sempre pronta ad affermarsi.
– Il Pakistan teme che gli USA istallino in Afganistan un governo pro-occidente e pro-India, facendo finire il Pakistan schiacciato tra due nemici.
– L’India ha un considerevole arsenale di armi nucleari strategiche.
– Il Pakistan ha una modesta scorta di testate strategiche, ma una grossa scorta di armi tecniche nucleari.
E qui sta il nocciolo. Armi nucleari tattiche. E’ il fatto che il Pakistan abbia accesso a testate nucleari tattiche che rende tutti così nervosi.
Mentre le armi strategiche nucleari sono quelle che noi tutti abbiamo imparato a temere, quelle che avrebbero potuto scatenare una guerra termonucleare globale, del tipo “rannicchiati e copriti”, tra USA e URSS – le testate nucleari tattiche sono armi ideate specificamente per essere usate sul campo di battaglia. Sono nucleari, ma sono limitate.
Perché il Pakistan ne ha sviluppate così tante? Perché hanno speso così tante energie per ammassare un arsenale di armi tattiche nucleari?
Risposta: considerano le testate nucleari come l’unico deterrente ad un’India che potrebbe invaderli e trascinarli in una guerra convenzionale. L’esercito indiano è semplicemente troppo grande e ben equipaggiato. Sarebbe una disfatta.
Questo è lo scenario che si teme: stanca delle continue intromissioni e incursioni del Pakistan nel Kashmir, e ignorando le suppliche di USA e del resto del mondo, l’India scatena la sua tanto attesa invasione del Pakistan. Il possente esercito Indiano attraversa il confine in Punjab e avanza sconfiggendo i soldati pakistani in inferiorità numerica e di armamenti.
Per l’orrore di tutti, scopriamo che le voci erano vere, che gli ufficiali di campo Pakistani con il grado di colonnello o generale hanno ricevuto l’autorità per usare le testate nucleari tattiche a loro propria discrezione – di usarle contro ” forze schiaccianti e superiori”. E loro le usano.
Certo, quando l’India si rende conto di essere sotto attacco nucleare, va fuori di testa. Subito rispondono con le proprie testate nucleari, ma al posto della versione “benigna” per il campo di battaglia, tirano fuori i ragazzacci. Lanciano un attacco strategico nucleare su larga scala contro le principali città e istallazioni militari del Pakistan.
Lasciato senza scelta, il Pakistan sgancia ogni ordigno nucleare del suo arsenale, convinto che, si vinca, si perda o si pareggi, una volta che il fumo si dissiperà, la moltitudine di fedeli Musulmani si riunirà con Allah.
Come conseguenza di questa conflagrazione (un’esplosione cumulativa un milione di volte più potente di quella di Hiroshima), l’atmosfera è avvelenata, la terra sperimenta l’inverno nucleare, e la vita come la conosciamo si è estinta.
Ed è così che il mondo finisce. Con Indù nucleari e Musulmani nucleari che si distruggono a vicenda e portano il resto di noi con loro. La nozione di Armageddon nella forma Capitalismo contro Comunismo sembra quasi pittoresca a confronto.
David Macaray è drammaturgo e autore. Il suo ultimo libro è “Come guadagnare amici ed evitare mucche sacre”. Può essere contattato a [email protected]
Fonte: www.counterpunch.org/
Link: http://www.counterpunch.org/ 2017/02/14/is-this-how-the- world-ends
14.02.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GAIA GALASSSI