DI GEORGE MONBIOT
theguardian.com
Quando la crisi del coronavirus finirà, chiederemo il diritto di girare liberamente in città, campagna e sui campi da golf.
Wimbledon Park golf club: ‘Ci sono 131 campi da golf nella Grande Londra, che coprono 11.000 acri. Ma sono aperti solo a quelli che pagano delle tasse per giocare, e ai membri “. Fotografia: Amit Lennon / The Guardian
Siamo stati esposti, in nome della libertà ed in misura maggiore di qualsiasi altra nazione europea, ad una pandemia mortale. Nel suo discorso a Greenwich del 3 febbraio, Boris Johnson ha agitato i governi che erano stati “presi dal panico” per il coronavirus, infliggendo “danni economici non necessari”. Il suo Governo, al contrario, era intenzionato a difendere il nostro diritto di ” libera compravendita reciproca”.
Ma come sempre, il tanto professato ‘amore per la libertà tra coloro che rappresentano gli interessi dei ricchi in politica è altamente selettivo. Se il Governo apprezzasse la libertà tanto quanto dice, farebbe tutto ciò che è in suo potere per permetterci di esercitare al massimo la nostra autonomia in tutta sicurezza, proteggendoci al contempo dai danni.
Ad esempio, potrebbe pensare di aprire al pubblico i campi da golf di Londra.
Come informato dall’autore e attivista Guy Shrubsole, ci sono 131 campi da golf nella Grande Londra , i quali coprono 11.000 acri, ma che sono aperti solo a coloro che pagano le tasse per giocare ed ai membri dei club, mentre milioni di persone soffocano in piccoli appartamenti o si aggirano tutti attaccati in minuscoli parchi, alla disperata ricerca di un senso di spazio e libertà. Il Governo potrebbe, ad esempio, chiedere alle scuole private di aprire i loro campi da gioco e terreni al pubblico. E pensare di aprire a Londra le piazze verdi che ora sono chiuse, e predisporre l’accesso a tutti ad alcuni appezzamenti terrieri privati situati all’interno e tutt’intorno le nostre città.
Sta di fatto che proprio uno degli scopi principali del conservatorismo è quello di difendere la proprietà privata dall’uso pubblico ed estenderne il diritto esclusivo a settori precedentemente goduti da tutti. E nessuna forma di ricchezza è più fortemente contesa della terra.
Nel corso della storia di queste isole, l’esclusione dalle terre è stata una delle principali fonti di conflitto sociale, ed è ancora così oggigiorno. Il mese scorso Johnson ha esaltato l ‘ “antico, inalienabile diritto” dei nati liberi del Regno Unito”. Eppure, prima dell’inizio della pandemia, il suo Governo ha proposto di criminalizzare le violazioni di proprietà in Inghilterra e Galles. Al contrario della politica scozzese, dove è invece in vigore il diritto a girare liberamente.
Nel novembre dell’anno scorso, Johnson ha annunciato un ampliamento dei poteri della polizia per fermare e perquisire le persone senza motivo di sospetto. Questi poteri sono stati a lungo percepiti dalle persone di colore come una forma di molestia collettiva attuata in luoghi pubblici, e che ha influito sulla loro libera circolazione. I neri, gli asiatici e le minoranze etniche hanno, in media, otto volte più probabilità di essere fermati e perquisiti dalla polizia rispetto ai bianchi.
Alcuni giovani neri hanno la sensazione di vivere in uno stato permanente di lockdown. La stessa valutazione del Governo mostra che un’espansione dei poteri di arresto e di tracciamento ha “nella migliore delle ipotesi effetti minimi sul crimine violento”. Infatti, in entrambe le rivolte del 1981 rivolte e del 2011 , questo tipo di politica ha soltanto aggravato la situazione.
Fino al 1984, il potere di fermo e tracciamento che aveva la polizia veniva esercitato ai sensi della brutale legge del Vagrancy del 1824, secondo cui mendicanti, venditori ambulanti, prostitute, zingari e girovaghi, senza fissa dimora e chiunque “non avesse fornito una buona giustificazione” sarebbe stato arrestato e condannato immediatamente a tre mesi di lavori forzati. Sorprendentemente, gran parte di questa legge barbarica rimane in vigore , ed è, ancora oggi, talvolta usata dalla polizia contro i senzatetto .
I poteri della polizia per gestire le persone sono necessari durante questa pandemia, ma già nella prima metà del 20 ° secolo, erano stati usati come forma di controllo sociale con lo scopo di garantire la fruizione dello spazio pubblico alle “persone per bene” ed escludendo gli “indesiderati”. Questi poteri furono fonte di grande risentimento nell’Inghilterra vittoriana e vennero anche commemorati in diverse ballate satiriche , spesso intitolate Move on There. Una canzone racconta che i “gonfi” (giovani ricchi e stravaganti) se la cavavano in ogni occasione, mentre quelli senza i mezzi per corrompere la polizia venivano “accalappiati”.
Oggi, gran parte di quello che sembra uno spazio pubblico nelle nostre città è in realtà di proprietà privata. Molti di questi spazi pseudo-pubblici sono pattugliati da guardie di sicurezza che applicano regole poco chiare. Come ha osservato un senzatetto intervistato dal Guardian , la maggior parte delle persone non nota la differenza tra uno spazio aperto di proprietà pubblica o privata. Ma, dice l’intervistato: “per me, la differenza è tutto, perché io non sono il tipo di persona che vorrebbero laggiù”. In genere, in questi luoghi, i senzatetto vengono cacciati, non sono consentite musica o fotografia e le riunioni politiche sono vietate. In alcuni di essi, l’unica attività accettabile sembra essere spendere del denaro.
C’è una interessante similitudine con i parchi urbani nel XIX secolo, molti dei quali erano di proprietà privata. Come documenta la storica Katrina Navickas , i proprietari generalmente vietavano la musica e gli incontri politici. L’Esercito della Salvezza, un movimento che caldeggiava la sobrietà estrema, condusse delle guerre contro persone che semplicemente si divertivano nei luoghi pubblici, innescando così scontri che a volte diventavano violenti.
L’anno scorso, il Guardian ha rivelato che alcuni complessi residenziali di Londra escludevano i bambini delle case popolari dai campi da gioco utilizzati dai residenti più ricchi. Ad alcuni imprenditori edili era stata concessa l’autorizzazione alla costruzione di alcune proprietà, in quanto il parco giochi sarebbe stato disponibile per tutti, dopodichè fu sostituito il cancello con una siepe impenetrabile al fine di escludere i residenti più poveri.
Potremmo cercare la libertà in campagna, che per secoli è stata teatro di estrema esclusione e ingiustizia. Qui, le recinzioni (l’accaparramento della terra da parte dei cittadini comuni) hanno privato violentemente molte persone delle loro libertà. Ai poveri che lavoravano era proibito vivere in “ distretti vicini ”, dove le loro case erano state per questo demolite dai ricchi signori, così da evitare l’onere di dover offrire loro aiuto. Di conseguenza, fino alla fine del XIX secolo in alcuni luoghi, le persone vivevano affollate in sporche cascine fatiscenti a volte a un’ora di cammino dai campi in cui lavoravano, e per le quali venivano richiesti affitti altissimi.
Oggi non abbiamo diritto di accesso al 92% dell’Inghilterra . La grande maggioranza delle terre accessibili si trova nel nord-ovest del Paese, molto lontano da dove vive la maggior parte delle persone. Mentre a Londra le persone appartenenti ai gruppi etnici BAME ( acronimo per Black Asian and Minority Ethnic) vengono fermate e perquisite quattro volte di più rispetto alle persone bianche, in Suffolk hanno 17 volte più probabilità di essere fermate, e nel Dorset, 25 volte. C’è da meravigliarsi quindi che, nonostante gli sforzi del Governo di persuaderle, così poche persone di colore visitino la campagna?
Per il momento, le nostre libertà devono essere limitate. Ma quando terminerà il lockdown, festeggiamo chiedendo il diritto di vagare in terra libera, sia in città che in campagna. Diamo una definizione legale di spazio pubblico , il cui l’uso pacifico e la possibilità al raduno siano stabiliti a diritto universale. La libertà di girare è un diritto fondamentale come quella di parola. Quando la pandemia sarà finita, facciamo in modo che questa diventi la Nazione libera di cui Johnson si vanta.
George Monbiot
Fonte: www.theguardian.com
Link: https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/apr/22/lockdown-coronavirus-crisis-right-to-roam
22.04.2020
Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di FRANCESCA SAVINA