DI ALCESTE
alcesteilblog.blogspot.com
– Per un paio d’anni siamo a posto
Roma, 28 ottobre 2019
Ottobre, andiamo. È tempo di votare … Ben il 65% degli elettori umbri ha staccato il fondoschiena dalla poltrona per recarsi alle urne. I pecoroni, insomma, han lasciato gli stazzi, lordi di letame da olotelevisore, eccitati da pastori e capibastone e sottopanza, per addomesticarsi definitivamente in qualche stambugio da voto; ricavato, nella maggior parte dei casi, da scuole, scuole laddove, ormai, gli studenti più non studiano, ma si diportano, onde confermare, anno dopo anno, esame dopo esame, quel sottile analfabetismo da tecnici per cui i primi rudimenti d’informatica convivono con la vaporosa consapevolezza che Alessandro Magno, Giulio Cesare e Ramsete II sono contemporanei l’uno all’altro (e magari si strinsero la mano a Teano).
Basti guardare alla povera Virginia Raggi, che già nel physique du role richiama alcuni tratti da martirologio: la peggiore sindaca di tutti i tempi, secondo i maneggioni, già dall’indomani dell’elezione, perché Santa Virginia vuole far rimanere pubblica l’acqua di Roma, e non privatizzarla. E allora? E allora la privatizzeranno, mercé gli uffici del Trippa, nei prossimi anni. Quando l’armento elettore si vedrà recapitata una bolletta annuale a tre zeri maledirà chi, secondo voi? Il destino cinico e baro e, genericamente, i politici, tutti ladri: dimenticandosi che il privatizzatore Ottimo Massimo l’ha eletto lui, il micco, con la sua croce da analfabeta.
Ma si avanti così, a casaccio, a forza di voto, perché il muflone elettore segue i flussi e i riflussi, credendo il flusso sia il contrario del riflusso; e viceversa; che al riflusso segua il flusso; non intuendo (è un imbecille, infatti) che un mare di merda è, figurativamente, simbolicamente, effettivamente, palindromo: il contrario della merda sempre in merda consiste.
Sì, il voto è inutile, il campionato di serie A truccato così come i concorsi e le lotterie e, però, ragazzi, la speranza di mutare il corso degli eventi (la convinzione fallace di mutare il corso degli eventi) cresce come un tumore inestirpabile nel cuore di ognuno.
L’elettore medio vota “I topi non avevano nipoti”; poi, dopo cinque anni, gli prende il ticchio di cambiare tutto e dice: voterò il contrario! E vota, infatti, incitato da giornali e TV e social idioti; e corre a votare l’esatto contrario di “I topi non avevano nipoti”. Ma lui è furbo, scaltro, una volpe.
I tangentisti, i lobbisti, i politici di lungo corso non risentono minimamente di tali rivoluzioni. Anche la rivoluzione umbra li fa ridere. Essi sono, infatti, insediati nel profondo del formaggio, a rodere la sostanza, da ratti schifosi quali sono, sempre lì, da decenni. Nulla cambia e però all’Elettor Micco sembra di aver fatto piazza pulita, la rivoluzione. Non è sprizzata manco una scintilla, ma si crede nel capovolgimento, nella sommossa da matita copiativa.
L’Umbria, questa regione verdissima e ben cementificata, stretta da relazioni d’affari potentissime, si prepara a servire i nuovi tangentisti, i nuovi cialtroni: in nome della trasparenza e della sovversione da urna.
Le crocette muovono la Storia, secondo l’Elettore che, dopo tale sforzo, andrà a nanna cinque anni, come il povero coglione che è e merita.
Ai piani alti nemmeno si brinda, per loro è routine. Cambia qualche maggiordomo, certe cameriere ai piani. Magari i più fedeli si mettono in sonno, a surgelarli massonicamente, per poi risvegliarli a tempo debito onde ottemperare a servigi speciali.
La ruota gira, il pubblico è sazio. L’insurrezione elettorale finisce tra sbicchierate e sondaggi, i soliti panzoni a far compagnia di giro.
Qualche controinformatore è, incredibile dictu, soddisfatto. Non ci arriva, d’altra parte, non ci arriva proprio.
Sconfitta l’astensione! 10% in più di pecore nei covili della democrazia a marcare con lo zoccolo la rivolta contro il governo!
Son ottime le notizie per il potere, pur un potere, quello italiano, ridotto a poca cosa, ma sempre utile, per il Potere vero, a tenere a bada qualche improvviso colpo di testa.
Intanto Er Trippa, la Pasionaria Cecioni e la Mummia calano con le falangi sui ricchi scranni umbri a sbranare la profumata porchetta dell’erario regionale.
Negli angiporti dell’intelligenza qualcuno fa festa.
Roba da spararsi nel palato.
Alceste
Fonte: http://alcesteilblog.blogspot.com
Link: http://alcesteilblog.blogspot.com/2019/10/il-gregge-alza-la-testa-paralipomeni.html
28.10.2019