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La Redazione

 

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I non vaccinati saranno la nuova classe discriminata

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A cura di Redazione CDC
Il 30 Luglio 2021
13547 Views

Di Megas Alexandros alias Fabio Bonciani

Il tempo passa e gli anni corrono, ma dalla storia non vogliamo imparare niente. Ci affanniamo a fare lotte e leggi contro ogni nuova categoria di discriminati e contemporaneamente sembra che il bisogno di discriminare si auto-alimenti, quasi come fosse un bisogno naturale dell’uomo o forse le cose non stanno proprio cosi??!!

L’uomo, come non nasce ladro e corrotto, non nasce nemmeno razzista e discriminante; quindi è la società in cui vive e naturalmente la propensione del suo carattere a farlo diventare tale.

Certo in tutto questo un ruolo fondamentale lo giocano la politica e chi ne detiene il potere di indirizzarla. Se Hitler non fosse andato a capo della Germania con la complicità di chi aveva il potere di imporlo al popolo, quasi certamente il fenomeno del “nazismo” non avrebbe visto la luce, risparmiando all’umanità tutte le  immani atrocità che questa ideologia ha consumato.

E’ chiaro che quando si parla di “nazismo” – forma abbreviata per nazionalsocialismo, lo facciamo in riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler e operante dal 1933 al 1945.

Come risulta altrettanto chiaro, che di fronte a persone che presentano atteggiamenti deliberatamente intolleranti, violenti, crudeli e discriminatori, siamo in presenza di soggetti che di fatto e/o potenzialmente possono diventare la linfa di un nuovo regime dittatoriale, covato nella mente dei potenti, i quali potrebbero avere tutto l’interesse a riproporre.

Dico tutto questo, perché oggi avverto forte la sensazione e sono altrettanto forti i segnali, che potremmo essere agli inizi di un fenomeno simile. Non voglio esagerare ma nell’ottica di prevenire, è sempre consigliabile parlarne e confrontarsi prima.

La questione dei vaccini e del green-pass, sta assumendo toni tali che devono assolutamente preoccuparci. Naturalmente la nostra classe politica, i responsabili di governo e l’informazione main-stream contribuiscono in maniera determinante a rendere questo fuoco iniziale, incandescente.

In un popolo già stremato e psicologicamente a terra da un anno e mezzo di “lockdown” e restrizioni varie della propria libertà, per non parlare della conseguente drammatica crisi economica che famiglie ed imprese stanno vivendo. Dico, in un popolo avvolto dalla paura per gli effetti della pandemia e già diviso al suo interno in due squadre (vaccinati e non-vaccinati), le parole del nostro premier Mario Draghi pronunciate pochi giorni fa in conferenza stampa, hanno avuto l’effetto di far letteralmente esplodere le piazze.

Draghi: “Non vaccinarsi significa ammalarsi e morire”. 

Draghi specifica: “Due cose: l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Secondo: senza vaccinazione si deve chiudere tutto, di nuovo”. (1)

Sinceramente il nostro premier poteva anche, in “gergo”, come si “suol dire”, “toccarla più piano”. Le sue parole eccessivamente imbarazzanti, potrebbero diventare di una gravità estrema qualora non trovassero conferma nella scienza medica; che è bene ricordare presenta opinioni e pareri alquanto contrastanti sull’effettiva necessità di una vaccinazione della totalità della popolazione mondiale. Ma su questo torneremo più avanti.

Ora, vorrei concentrarmi e far porre la vostra attenzione su un aspetto molto importante che emerge come spunto di riflessione proprio dalle parole pronunciate da Draghi.

Per fare questo vorrei partire dal rileggere insieme l’articolo 32 della nostra amata e benedetta Costituzione:

Articolo 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Le parole di Draghi e l’agire del suo governo come andremo ad analizzare non risultano in perfetta sintonia con principi e gli intenti sperati dai padri-fondatori che ebbero il compito di redigere la nostra Costituzione. E’ pur vero che esiste un tentativo del governo attuale, di tutelare la salute come diritto fondamentale dell’individuo all’interno dell’interesse della collettività, garantendo la “gratuità” del vaccino. Ma il tutto all’interno di un concetto (“se non ti vaccini muori e/o fai morire”), che come vedremo non ha base scientifica.

Infatti, qualora ci fosse una base scientifica a conforto delle sue parole, Draghi ed il suo governo (come del resto il precedente), starebbero violando in modo palese quanto espresso nel secondo capoverso dell’articolo (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”).

Come vedete, la nostra Costituzione, ci consente, in considerazione dei principi espressi nel primo capoverso, di poter rendere obbligatoria per legge la vaccinazione, cioè in poche parole e di fronte ad uno o più pareri scientifici comprovati, il governo potrebbe facilmente emettere un decreto per rendere obbligatoria la vaccinazione.

Ma, nonostante la Costituzione lo contempli, non lo fanno!!!….. ci vogliamo chiedere il perché???

La risposta si ritrova nel modulo di manleva che viene fatto firmare a chiunque si sottoponga al vaccino (2). Basta leggere al punto 10 del modulo (riportato in calce alla nota 2), dove viene palesemente riportata la seguente frase: “Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza”.

Secondo illustri ricercatori il confezionamento di un vaccino sicuro necessità di anni di sperimentazione. Ecco cosa afferma il professor Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas: “Normalmente, il tempo impiegato a sviluppare un vaccino è molto lungo e prevede un alto tasso di insuccessi. Il periodo di ricerca preliminare, infatti, può andare dai due ai cinque anni e, per arrivare allo sviluppo completo del prodotto, possono passare anche dieci anni. Questo perché la messa in commercio di un vaccino implica che vi sia totale sicurezza sulla sua efficacia e sulla sua sicurezza”.

Quindi per tornare alla nostra risposta, non lo rendono obbligatorio per un semplice fatto di responsabilità, civili e penali. L’eventualità che in futuro Case farmaceutiche e Stati possano essere chiamati a ingenti risarcimenti danni e pesanti conseguenze penali, potrebbero essere legalmente concrete qualora la responsabilità non fosse assunta direttamente da chi si sottopone al vaccino firmando la manleva.

Ovvero, per una maggiore precisione, le Case farmaceutiche si sono già ampiamente protette a livello civile, con apposite clausole presenti nei contratti di fornitura che hanno già firmato con i Ministeri dei vari Stati (3). Ed il documento in questione serve di fatto, soltanto a manlevare lo Stato italiano ed il nostro sistema sanitario.

In questo contesto il Green Pass opera come una coazione pubblica senza assunzione pubblica di responsabilità, e che trattasi di “coazione” è chiaro nel momento in cui si vede che il Green Pass è richiesto per ogni sorta di eventi, non solo bar, ristoranti o discoteche, ma per ogni attività pubblica al chiuso (si pensi alle attività extrascolastiche dei ragazzi, come lo sport, un corso di lingua, ecc.). Inoltre si parla di estendere l’obbligo anche al trasporto pubblico. E’ altrettanto chiaro e manifesto l’intento di COSTRINGERE la popolazione refrattaria – a prescindere dall’età – a vaccinarsi, pena la morte sociale, l’impossibilità di fare alcunché condannandosi ad una sorta di lockdown personale perenne.

Ma, trattasi di una costrizione chiaramente in malafede. Se ci fossero univoche motivazioni scientifiche e pragmatiche per poter operare serenamente, l’obbligo sarebbe già cosa fatta. Solo che un obbligo di legge, come ho già sottolineato, è qualcosa che eliminerebbe lo scarico di responsabilità consentito tramite l’accettazione dei rischi (disclaimer) da chi si sottopone volontariamente alla vaccinazione.

Allora, mi chiedo e vi chiedo: di fronte ad uno governo che non si assume la responsabilità di quello che esige da noi cittadini, non vi sembra giusto che debba esserci anche la tutela del diritto alla libertà di scelta di chi non vuole vaccinarsi!!! come del resto le ultime righe dell’articolo 32 della costituzione evidenziano (“La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana).

 Tanto più quando le evidenze sono che il Covid, per chi è sano e proporzionalmente all’età, ha un tasso di mortalità bassissima. Altre evidenze ci confermano con estrema chiarezza che un vaccinato può ugualmente contrarre il Covid (anche in forma leggera) e risultare lui stesso contagioso. Un soggetto vaccinato con tanto di “green-pass”, può essere infettato in forma leggera e senza saperlo può liberamente salire su un aeroplano e contagiare gli altri. In questo caso, come è del tutto evidente, non è certamente il vaccino o l’essere dotato del green-pass l’elemento essenziale per garantire la sicurezza degli altri, ma bensì sarebbe più indicato il tampone, come di fatto avviene.

Sempre parlando in merito alla non assunzione di responsabilità da parte del nostro governo contrapposta ai diritti di noi cittadini non vaccinati, vorrei farvi notare che ci sono situazioni reali nella nostra quotidianità che meritano attenzione e rispetto, e questo verrei dirlo a tutti coloro che caratterialmente più prepotenti si arrogano il diritto di fare la voce grossa nei confronti di chi non si vaccina.

Provate a mettervi un attimo nei panni di una mia amica, che dopo la prima dose di vaccino è stata colta da “shock anafilattico”, il quale le ha provocato una paresi facciale per diversi giorni. Adesso, si trova nella drammatica situazione di doversi presentare per la seconda dose. Naturalmente, vista la gravità della situazione, le è stata imposta l’ospedalizzazione. E’ una madre con una figlia piccola con la paura di quello che potrebbe succederle e la testa sulle spalle di non voler caricare su se stessa e sul futuro della figlia la responsabilità di quell’imponderabile che tutti noi speriamo non accada. Si presenterà in ospedale con l’Avvocato perché non vuole firmare. Chi può biasimarla!!!

Di casi ne possiamo trovare quanti ne vogliamo e tutti sono meritevoli dei diritti che la nostra Costituzione ci attribuisce, questo devono metterselo bene in testa sia i nostri governanti che coloro che sbraitano sui social, in TV e nei bar. Altrimenti se continuiamo su questa strada, il percorso che ci condurrà ai drammatici momenti storici già vissuti, quelli che ci tornano alla mente solo nelle ricorrenze, sarà brevissimo.

E’ un fatto, come afferma Andrea Zhok (post-Facebook del 23 Luglio 2021 ore 18:34) , professore di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano,  che sono stati identificati alcuni problemi specifici per alcuni preparati, problemi non emersi nella fase sperimentale che aveva portato alla loro commercializzazione. Per il vaccino Astrazeneca si sono riscontrate trombosi aspecifiche in un numero significativo di soggetti, per il vaccino Janssen è stato aggiornato proprio ieri il foglio illustrativo degli effetti collaterali includendovi, come effetto collaterale raro, la sindrome di Guillian-Barrè (malattia autoimmune che può condurre a paralisi progressiva).

Quindi il problema della sicurezza dei vaccini non è un problema di poco conto ed i dubbi che attanagliano chi ancora deve vaccinarsi oppure i milioni di mamme e di papà italiani che stanno vivendo momenti di incertezza e di tensione legati all’argomento vaccino sì vaccino no per i propri figli minorenni, devono assolutamente essere compresi e condivisi.

Tutta questa diversità di opinioni in campo medico e tutta questa incertezza ci dicono una cosa semplice, ovvero che chiunque si sbracci, giurando a reti unificate, sul proprio onore e nel nome della Scienza, l’Assoluta Sicurezza dei Vaccini o è un mentitore o è uno sciocco.

Attenzione anche alle vie di mezzo, come quella rappresentata da una certa parte di coloro che operano nel campo medico-scientifico, i quali per non esporsi in maniera netta, dando “un colpo al cerchio ed uno alla botte”, al fine di una azione di valutazione, introducono il più che controverso per non dire senza significato, parametro dei “costi-benefici”. In sostanza il loro assunto si articola sulla seguente formula: “i vaccini anti-Covid presentano un profilo costi-benefici che, allo stato attuale delle conoscenze, è positivo per i gruppi in cui il Covid rappresenta una minaccia grave. Ma i vaccini in generale sono farmaci e non acqua fresca, che questi vaccini nello specifico presentano aree di nescienza più elevata rispetto a vaccini testati su tempi più lunghi, e che in generale sappiamo sin d’ora che in una minoranza di casi potremo avere effetti collaterali molto seri”.

Come potete ben capire usando la logica, davanti alle evidenze sempre più concrete che il Covid si cura ad a fronte di una chiara e netta affermazione delle case farmaceutiche, le quali non garantiscono sugli effetti a lunga scadenza dei vaccini – beh, più che gli incerti benefici derivanti dai vaccini, dovremmo seriamente prenderne in considerazione gli incalcolabili costi.

A tal proposito, in merito alla circostanza che il Covid può essere tranquillamente curato con una terapia domiciliare fatta bene, in modo da impedire che le persone arrivino in terapia intensiva in ospedale, non possiamo far a meno di apprezzare le recenti parole di Giorgia Meloni. Parole, che la leader di Fratelli d’Italia ha postato sul proprio profilo facebook lo stesso giorno della sua partecipazione alla pacifica manifestazione che si è svolta il 27 luglio scorso davanti al Ministero della Salute, alla presenza di molti medici e professionalità nel campo specifico della medicina (vedi sotto):

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La principale argomentazione che viene usata per indurre alla vaccinazione l’intera popolazione adulta (coatta de facto, seppure non de jure), per mezzo di strumenti come il green pass, mi pare essere quella per cui i non vaccinati metterebbero a rischio i vaccinati (o meglio le categorie vaccinate a rischio). Questo perché la presenza di non vaccinati faciliterebbe la circolazione del virus, permettendo così – si dice – al virus di mutare, rendendo di conseguenza più probabile l’insorgenza di una variante resistente al vaccino. Per questo, coloro che sostengono tale tesi, affermano con forza che bisognerebbe arrivare idealmente a un tasso di vaccinazione del 100%.

Per mettere in dubbio tale argomentazione e toccare con mano che non siamo in presenza di un consenso assoluto in campo medico sulla vicenda, basterebbe leggere un recente articolo che prende in esame una vastissima letteratura sulla vaccinologia, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Nature”. (5)

Leggendolo (purtroppo è in inglese), si prende conoscenza che: «tassi di vaccinazione molto elevati (superiori all’80%) potrebbero avere conseguenze negative, poiché l’assenza di trasmissione di agenti patogeni in tal caso impedirà il potenziamento delle difese naturali negli individui vaccinati e potrebbe portare a una diminuzione dell’immunità se non vengono impiegate dosi di richiamo del vaccino»

Insomma, di fatto ribaltando la tesi a sostegno della vaccinazione totale, si sta dicendo – se ho ben compreso – che i vaccinati ed in particolare le categorie a rischio, piuttosto che essere minacciati da una certo grado di circolazione del virus tra le categorie non a rischio, al contrario ne beneficerebbero.

In conclusione dell’articolo torniamo a fare due parole su i due aspetti che più ci preoccupano della questione e che sono emersi dalla conferenza del premier Draghi.

Il primo è certamente la presa di coscienza della caduta del mito del Premier “Super Competente” e del governo di unità nazionale. Certamente, come abbiamo visto, non si può dire che Draghi con le sue parole abbia dimostrato di conoscere alla perfezione il dossier in questione. Personalmente, non mi sono mai fatto incantare dalla retorica della “competenza”, dall’adulazione della figura di Mario Draghi, dalla celebrazione preventiva delle sue gesta salvifiche come premier, pur riconoscendone le indubbie qualità. È un fatto però che Draghi e i suoi ministri sono stati unanimemente salutati ed a noi rivenduti da commentatori e media mainstream come il premier ed il governo Super Competenti.

Certamente, il rendersi conto che il premier Super Competente ignora la principale questione tecnico-scientifica alla base della decisione di ieri sul Green Pass non è affatto tranquillizzante, per nulla. In che mani siamo?

L’altro aspetto riguarda come già sottolineato, il crescente clima di divisione e di odio che, attualmente sta caratterizzando le nostre vite. Accanite discussioni lacerano famiglie ed amicizie. Una coazione, apparentemente “soft” ma che in pratica obbliga i giovani e gli adolescenti non vaccinati ad estinguersi socialmente, non istruirsi e non praticare sport. Sono tutti elementi che devono farci preoccupare, riflettere e nel breve valutare bene quello che potrebbe essere il drammatico punto di approdo di tutte queste divisioni che si stanno volutamente creando. Lo dobbiamo fare ognuno di noi certamente, ma a maggior ragione sono tenuti a farlo coloro che hanno su di sé, le responsabilità di prendere decisioni per conto degli altri. Mi riferisco a chi ci governa ed a chi ha la professionalità di certificare le verità tecnico-scientifiche, ma anche a coloro che hanno la visibilità di influenzare le masse.

Attenzione (e mi rivolgo a questi soggetti) a quello che dite e fate, alle parole con cui vi esprimete, alla luce del clima attuale, dovete avere ben presente nelle vostre menti, che le vostre azioni sono caratterizzate da un potenziale moltiplicatore, che potrebbe renderle devastanti per la tenuta sociale del nostro paese.

Di Megas Alexandros alias Fabio Bonciani

 

NOTE

(1) Draghi replica a Salvini: “L’appello a non vaccinarsi è appello a morire” – YouTube

(2) Vaccinazione AntiCOVID – Modulo di Consenso (1).pdf (quifinanza.it)

(3) Vaccino Covid, in caso di effetti collaterali chi paga? Tutti i dubbi sui contratti con la Ue | QuiFinanza

(4) (1) Andrea Zhok | Facebook

(5) A guide to vaccinology: from basic principles to new developments | Nature Reviews Immunology

Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org

27.07.2021

 

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