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La Redazione

 

“RIVOLUZIONE” – Il film documentario

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I miliardari pianificano la fuga dall’Apocalisse

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A cura di Davide
Il 11 Settembre 2018
618 Views

DI ROBERT HUNZIKER

counterpunch.org

La dura verità sull’integrità e la forza dei miliardari è finalmente allo scoperto per tutti, e la realtà è ripugnante: sono dei vigliacchi. Diversi miliardari della Silicon Valley hanno infatti acquistato enormi bunker sotterranei costruiti a Murchison, Texas, e spediti in Nuova Zelanda, dove ora sono sepolti in nidi sotterranei segreti.

La domanda sorge spontanea: cosa c’è che non va con i capitalisti? Non appena le cose peggiorano, se la squagliano con la coda tra le gambe. Vivono così nei loro viali alberati (ovvero i mercati), ma non appena le cose si surriscaldano un po’, si girano e scappano.

La storia lo dimostra ripetutamente. FDR, ad esempio, salvò il capitalismo, letteralmente, da una certa fine, istituendo programmi di assistenza sociale per tutti i cittadini, mentre i capitalisti fuggivano e/o saltavano giù dagli edifici.

Poi, durante il crollo finanziario del 2008, i capitalisti si sono rannicchiati agli angoli delle stanze mentre scoppiava l’inferno. I contribuenti hanno dovuto salvarli con 700 milioni di dollari in fondi pubblici, e ancor di più dopo. Tutti fondi pubblici! I contribuenti, gli americani medi, li hanno salvati!

I capitalisti non sanno sopportare la pressione, al contrario dei grintosi lavoratori industriali americani che hanno finito per salvarli. Come spiega Allen Sinai, capo economista globale di Decision Economics, Inc: “Il libero mercato non è orientato a prendersi cura delle vittime, perché non ne trae profitto”.

I vigliacchi della Silicon Valley hanno già i G550 Gulfstream (70 milioni di dollari ciascuno) pronti in una pista di atterraggio del Nevada per la fuga verso la Nuova Zelanda.

Fuga da cosa?

Beh, ovviamente dal 99%!

La rivelazione proviene da Robert Vicino, fondatore del Vivos Project, costruttore di enormi bunker sotterranei. Afferma che le élite della Silicon Valley, mentre erano al World Economic Forum di Davos, hanno sviluppato piani dettagliati per fuggire in Nuova Zelanda.

Secondo Vicino: “Hanno previsto una rivoluzione, od un cambiamento, in cui la società andrà contro l’1%. In altre parole, loro” (Fonte: Olivia Carville, I ricchi americani hanno intensificato gli investimenti in Nuova Zelanda. Il Parlamento vota per vietare agli stranieri l’acquisto di case nascondiglio, Bloomberg LP, 5 settembre 2018).

Forse una copia de “Le catene della schiavitù” di Jean-Paul Marat (pubblicato nel 1774) è stata distribuita come materiale da leggere la sera prima a Davos. Un teorico politico radicale come Marat, critico verso “prìncipi/aristocratici”, deve aver sicuramente fatto passar loro una notte insonne o due.

E forse il pacchetto di letture notturne includeva anche “Novantatré” di Victor Hugo (1874), che parla della decapitazione del re Luigi XVI, del Terrore e della rivolta monarchica che venne brutalmente repressa dalla nuova Repubblica. Teste rotolate!

Qualunque sia la fonte o la ragione, qualcosa è accaduto per stanare questi randagi all’aperto; ma, più che all’aperto, in profondità nel sottosuolo, dove vivranno nella costante paura che il 99% li caccerà. Per non dimenticare, quando la folla dominò la Francia, migliaia di aristocratici persero la testa alla ghigliottina. Non una prospettiva divertente, che probabilmente fa agitare i miliardari di oggi. Perché altrimenti tutti questi piani elaborati?

La formula sembra essere che, più denaro uno ha, a più “privilegi” si sente in diritto, a spese di tutti gli altri. In Novantatré di Hugo, la carrozza di un aristocratico colpisce ed investe (ed uccide) il figlio di una famiglia povera. Il ricco, senza esitare, procede nel percorso verso la propria tenuta, andandosi a nascondendere dietro cancelli chiusi a chiave.

Il denaro evidentemente non equivale ad essere dei duri, perché un miliardario con dell’etica rimarrebbe ed aiuterebbe nei momenti difficili, non correrebbe al riparo.

Victor Hugo comprese molto bene la rivoluzione francese. Gli aristocratici, mentre saltellavano vestiti in modo stravagante, spruzzati di profumo e cavalcando in carrozze d’oro, storcevano il naso alle masse, guardandole con disprezzo. Nessun aiuto per gli affamati. La loro arroganza le trasformò in una macchina di omicidi, mentre vagavano per le strade alla ricerca di una certa dignità. Un po’ come avviene oggi nelle povere città industriali americane. La perdita della dignità trasforma le persone in qualcosa di diverso: nulla da perdere, rabbia, elezione di Trump, follia. A Parigi nel 18° secolo uccisero i ricchi, con slancio.

I miliardari di oggi hanno in realtà molto più da temere di una rivolta in stile Rivoluzione Francese contro l’1% (cioè contro di loro). Ci sono altri fattori sul tavolo, come la guerra nucleare, un germe assassino o il clima Armageddon: allora, ogni strada diventerà pericolosa, con bande alla ricerca di cibo, benzina, munizioni e persone ricche.

Soluzione a tutti questi problemi, la Nuova Zelanda consente agli emigrati di prendere la residenza tramite visti per investitori. I super ricchi americani hanno Ddi conseguenza versato una fortuna nel paese e, quando possibile, vi acquisiscono proprietà sontuose. James Cameron, ad esempio, regista del film Titanic, ha acquistato una villa sul lago Pounui.

Sotheby’s sostiene che diversi americani benestanti abbiano acquistato negli ultimi due anni proprietà multimilionarie nella zona di Queenstown. Questi miliardari sono forse al corrente di informazioni su un allarme in arrivo o su un disastro imminente. Chissà?

Peter Thiel, il miliardario di PayPal e rinomato libertario, ha ottenuto la cittadinanza neozelandese in soli 12 giorni, acquistando nel mentre anche una tenuta da 13,8 milioni di dollari a Wanaka, una comunità sul lago.

Secondo un’intervista telefonica con l’ex primo ministro della Nuova Zelanda John Key, “Se sei il tipo di persona che dice di avere un piano alternativo quando avverrà l’Armageddon, allora sceglieresti la posizione più lontana e l’ambiente più sicuro – e questo è il profilo della Nuova Zelanda… È nota come l’ultima fermata dell’autobus sul pianeta, prima di raggiungere l’Antartide. Molte persone mi hanno detto che, se il mondo andasse a rotoli, vorrebbero possedere una proprietà qui” (Ibid).

Quando arriverà l’Armageddon, tutti i miliardari si stringeranno assieme in Nuova Zelanda.

Davvero inquietante!

 

Fonte: www.counterpunch.org

Link: https://www.counterpunch.org/2018/09/07/billionaires-plan-escape-from-apocalypse/

7.09.2018

Traduzione per www.comedonchiciotte.org  a cura di HMG

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