Grave reazione avversa dopo la prima dose di vaccino Pfizer, ma l’esenzione sanitaria viene negata. È la storia di una donna della provincia di Lucca a cui non sono andate giù alcune situazioni legate alla lotta al Covid 19.
“A giugno 2021 – spiega – ho effettuato la prima dose di vaccino Comirnaty (Pfizer). Dopo alcuni giorni, ho riscontrato una reazione avversa molto grave, ovvero una vasculite orticarioide ipocomplementemica. Gli effetti sulla pelle sono stati molto evidenti per circa due mesi, in cui ho riscontrato anche un notevole peggioramento delle mie condizioni di salute dovute all’indebolimento che la reazione mi ha causato e di cui porto i segni tutt’ora. Indagando con i medici dell’ospedale di Lucca, è stato riscontrato che la mia non si è trattata di una reazione allergica, bensì di una reazione del sistema immunitario, e mi è stato sconsigliato di effettuare la seconda dose del vaccino (e quindi anche la terza) poiché le conseguenze sarebbero potute essere molto gravi, anche letali nel caso in cui l’infiammazione avesse raggiunto gli organi interni”.
“Da quella data io mi sono trovata per molti mesi – dice la signora – a dovermi giustificare ogni volta che entravo in un luogo pubblico, mostrando un foglio che, dopo due mesi di telefonate, mi è stato rilasciato dal medico vaccinatore per certificare la mia esenzione dal vaccino. Ho provveduto per mesi a farmi ristampare il certificato ogni mese, ad ogni nuovo decreto, poiché in tutto questo tempo non è stato previsto un green pass con un codice Qr per chi, come me, ha avuto reazioni avverse gravi dopo la vaccinazione. Sia ben chiaro, non sono il tipo che vuole aggirare il sistema, la prima dose l’ho fatta e mi ero recata ben volentieri al centro vaccinale. Per mesi sono stata spesso a discutere con i gestori di cinema, locali, ristoranti, sulla validità del foglietto che mi era stato dato, ed alcune volte sono stata respinta illegalmente. Tutto questo ha contribuito ad indurmi un senso di colpa e di inadeguatezza che non merito, in quanto io sento di aver fatto il mio dovere di cittadino onesto che, adesso, ha tutto il diritto di avere timore per la sua vita nel proseguire la vaccinazione”.
“Ora, dopo che è andato in onda un servizio di Striscia la Notizia, finalmente è stato deciso di fare un Qr green pass per gli esenti da vaccinazione (valido solo in Italia ma non in Europa, grande sconfitta sociale a mio avviso, poiché questo mi impedisce di viaggiare liberamente nell’area comunitaria). Tuttavia, la mia situazione non rientra nelle condizioni standard per le quali si può richiedere l’esenzione: incredibile, mi hanno stampato i fogli per mesi in cui veniva dichiarato il contrario! La mia richiesta è stata quindi inoltrata ad una commissione valutatrice, composta da medici ignoti, che non mi hanno mai vista o visitata e che, nonostante il parere negativo alla vaccinazione della reumatologa che mi ha seguito, ha giudicato che io debba eseguire la vaccinazione in ambiente “controllato” con somministrazione di blande dosi di cortisonici per eventualmente almeno limitare i danni di una reazione (ma se dichiaro di assumere cortisonici, il vaccino non me lo fanno o sbaglio?)”.
“Mi trovo quindi a essere privata, a partire dall’1 aprile – dice la signora – della possibilità di fare qualunque cosa, compreso lavorare, che dovrebbe invece essere un diritto fondamentale per una ragazza di 27 anni che, come tutti i miei coetanei, cerca un’indipendenza economica. Scrivo queste parole per protesta verso il ministero della salute per come questa situazione è stata gestita male e senza tenere conto delle esigenze del cittadino e dei rischi enormi ai quali la commissione valutatrice ha deciso di farmi sottoporre. Mi auguro che si possa fare di più in merito, anche solo per salvaguardare l’immagine di un paese ormai alla deriva come ormai è l’Italia”.