DI GARY WILSON
Workers World
Un ex comandante della Guardia Repubblicana Irachena ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero usato armi al neutrone nel corso della battaglia a Baghdad. E almeno un ex funzionario dell’esercito americano condivide la sua tesi.
In un’intervista del 9 aprile trasmessa da Al Jazeera, Saifeddin Fulayh Hassan Taha al-Rawi afferma che “le forze armate americane hanno utilizzato bombe al neutrone e al fosforo durante l’attacco all’aeroporto di Baghdad prima del 9 aprile 2003, giorno della resa della capitale irachena”.
Inoltre, ha aggiunto che le bombe hanno incenerito circa 2.000 delle Guardie Repubblicane ma hanno lasciato gli edifici e le infrastrutture intatte. La bomba al neutrone è studiata per produrre una minuscola esplosione mentre rilascia una notevole quantità di onde gamma e neutroni, in grado di penetrare un’armatura e di penetrare in profondità nella terra. Queste radiazioni sono particolarmente dannose per i tessuti (britannica.com). La bomba è rimasta nell’arsenale americano per decenni ma non è mai stato usata in combattimento, prima di allora.
Mentre nessuno dei principali mezzi d’informazione ha riportato delle bombe al neutrone, David Hambling, autore di “Weapons Grade: How Modern Warfare Gave Birth to Our High-Tech World” nota che gli Stati Uniti hanno già ammesso l’uso di bombe al fosforo durante la guerra in Iraq.
Sul blog Danger Room della rivista online Wired, Hambling ha affermato che dalla descrizione fornita da al-Rawi ad Al Jazeera riguardo una serie di esplosioni che uccisero gli occupanti degli edifici senza demolirli, “è interessante sapere che esista un’arma nell’arsenale americano progettata esattamente per fare questo… la AGM-114N”.
E prosegue Hambling: “Il 15 maggio 2003, poche settimane dopo l’attacco all’aeroporto di Baghdad, Donald Rumsfeld ha elogiato la nuova bomba….nonostante sia stata ufficialmente descritta come “arricchita di metalli” o addirittura “iperbarica”, la nuova macchina da guerra non è differente dagli ordigni termobarici che producono la stessa esplosione con una pressione inferiore e una durata maggiore, per generare effetti più distruttivi. Come molti termobarici, la AFM-114N usava alluminio in polvere. I militari non parlano di solito dei termobarici perché hanno ricevuto una cattiva pubblicità dai media. Human Rights Watch li ha criticati perché hanno la capacità di “uccidere e ferire in modo brutale e colpire un’area molto vasta”.
Le armi descritte come termobariche includono lanciatori di fiamme e napalm. Un articolo della BBC News del 4 marzo 2002 sosteneva che gli Stati Uniti utilizzassero armi termobariche in Afghanistan e ne descriveva la combinazione di calore e pressione, poiché “distribuivano nubi molto fini di materiale esplosivo attraverso l’obiettivo che, di conseguenza, prendeva fuoco. Gli effetti del calore e della pressione sono incredibili – ai soldati coinvolti nelle esplosioni viene risucchiata l’aria dal corpi e anche i loro organi interni sono distrutti in maniera irreversibile”.
Troppo sanguinoso per essere raccontato
L’ex capitano dell’esercito americano Eric May, un ex funzionario dell’intelligence e degli affari pubblici, ritiene che i militari americani abbiano usato le armi al neutrone nella battaglia di Baghdad. May è uno dei partecipanti dell’accampamento organizzato da da Cindy Sheenan fuori dalla villa di Gorge Bush a Crawford, in Texas.
In un’intervista pubblicata dal Lone Star Iconoclast svoltasi a Crawford, in Texas, May afferma che “la più grande storia di guerra si trasformò in un ‘non evento’ quando si seppe che era semplicemente un evento troppo sanguinoso per essere raccontato”.
“Il finto salvataggio del sodato Lynch è stata una mera distrazione dalla verità,” ha detto May. “E l’abbattimento della statua di Saddam Hussein non era nient’altro che un modo per fissare nella mente delle persone che era una vittoria facile”.
Il 24 aprile le audizioni del Congresso hanno sentito la testimonianza delle “storie di Jessica D. Lynch e Pat Tillman… egregi esempi di ufficiali che manomettono la verità per mantenere relazioni pubbliche durante la guerra”. (“Government Challenged on Lynch and Tillman”, New York Times, 24 aprile 2007)
Il capitano May afferma “che la battaglia di Baghdad sia stata emblematica per tutta la disavventura del Medio Oriente. Non c’è niente che pensai allora che non sia stato confermato dai fatti. Gli Americani non sanno ancora che ci fu una battaglia a Baghdad perché i media legati ai corpi militari costruirono il caso Lynch per concentrare su di esso l’attenzione”.
May prosegue: “La prova più inconfutabile che proviene da fonti internazionali, scientifiche, è che la nostra posizione stava diventando insostenibile all’aeroporto di Baghdad e abbiamo utilizzato una testata al neutrone, almeno una. Questo è il grande segreto dell’aeroporto di Baghdad.
“Se guardiato ai dati disponibili a livello internazionale, ci sono rapporti su un aumento delle radiazioni sul bestiame, e di effetti sul metabolismo umano – morte e malattia. Ciò spiega perché, dopo la battaglia di Baghdad, abbiamo avuto storie frammentarie di cose come montagne di spazzatura da spostare. All’epoca non aveva alcun senso, finchè non si ragiona a posteriori, e si intuisce che fossero un’operazione di decontaminazione. Inoltre, quella parte della battaglia di Baghdad spiega molte cose, uscite allo scoperto più tardi e chiarisce la ragione per cui sia stato nascosto così a lungo”.
Che fosse stata una bomba al neutrone o l’AGM-114N, il Pentagono usò un qualche tipo di arma di distruzione di massa all’aeroporto di Baghdad.
Gary Wilson
Fonte: http://www.workers.org/
Link: http://www.workers.org/2007/world/neutron-bomb-0510/
05.05.2007
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELEONORA BIANCHINI
Nota: Link aggiunti dalla redazione