GLI SQUADRONI DELLA MORTE IRACHENI: SULL'ORLO DELLA GUERRA CIVILE

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La maggior parte dei corpi nell’obitorio di Baghdad mostra segni di torture ed esecuzioni sommarie. Il Ministro degli Interni è sotto accusa

DI PATRICK COCKBURN E ANDREW BUNCOME
(The Independent)

Ogni mese, solo a Baghdad, centinaia di Iracheni sono stati torturati a morte o hanno subito un’esecuzione sommaria per mano degli squadroni della morte che lavorano per il ministero degli Interni, ha rivelato l’attuale responsabile per i diritti umani in Iraq delle Nazioni unite.

John Pace, che ha lasciato Baghdad due settimane fa, ha detto all’Indipendent di domenica che fino a tre-quarti dei corpi accatastati nell’obitorio della città presentano segni di ferite da armi da fuoco alla testa o ferite causate da sigarette accese o punte di trapani. Molti degli omicidi, ha detto, sono stati perpetrati da gruppi musulmani sciiti sotto il controllo del Ministro degli Interni.Molte delle informazioni statistiche fornite a Pace e al suo team vengono dall’Istituto Medico-Legale di Baghdad, che è situato vicino all’obitorio della città. Pace ha detto che le stime dimostrano come, lo scorso luglio, solo l’obitorio aveva ricevuto 1.100 corpi, circa 900 dei quali portavano prove di tortura od esecuzione sommaria. Il campione è prevalso nel corso dell’anno fino a dicembre, quando il numero è sceso a 780 corpi, circa 400 dei quali avevano ferite da armi da fuoco o da tortura.

“E’ stato qualcuno che spera di eliminare qualcun’altro per varie ragioni”, ha detto Pace, il quale ha lavorato alle Nazioni Unite più di 40 anni in paesi che vanno dalla Liberia al Cile. “Ma la maggior parte è attribuita al Ministro degli interni”.

Insieme agli attentati suicidi e gli attacchi ai luoghi santi sciiti perpetrati da Sunniti, alcuni dei quali sono seguaci di Abu Musab al-Zarqawi, leader di al-Qa’ida in Iraq, le attività degli squadroni della morte stanno spingendo l’Iraq ancora più vicino ad una guerra civile etnico-confessionale.

Pace ha detto che il Ministro degli Interni stava “agendo come un elemento discriminante nel governo”. Il Ministero è controllato dal maggior partito sciita, il Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq e il Ministro degli Interni, Bayan Jabr, è un ex leader della milizia Badr dello Sciri, uno dei principali gruppi accusati di perpetrare uccisioni settarie. Un altro è l’Esercito Mehdi del giovane imam Moqtada al-Sadr, parte della coalizione sciita che sta cercando di formare un governo dopo aver vinto le elezioni di metà dicembre.

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[Moqtada al-Sadr]

Molti dei 110.000 poliziotti e dei commando delle polizia sotto il controllo del ministro sono sospettati di essere ex membri della Brigata Badr. Non solo le unità di contro-insorgenza come la Brigata Lupo, gli Scorpioni e le Tigri, ma anche i commando e le pattuglie di polizia sulle strade sono state accusate di comportarsi come squadroni della morte.

I commandos di para-militari, che girano in furgoncini con vistose uniformi per mascherarsi, sono molto temuti nei quartieri sunniti. Le persone che hanno arrestato sono state frequentemente ritrovate morte diversi giorni dopo, con i corpi che portavano evidenti segni di tortura.

Pace, un maltese-australiano che si è appena ritirato dal suo posto alle Nazioni Unite per la sua casa a Sydney, dice che la costante violenza e la totale mancanza di sicurezza in Iraq stanno creando un circolo vizioso in cui i cittadini comuni si stanno rivolgendo a gruppi di estremisti settari per la propria protezione. La paura di chiunque sia in uniforme, inevitabilmente, rafforza le milizie e gli insorti. Nelle aree sunnite le persone prenderanno le proprie difese, e non con l’esercito e la polizia.

Ma i Sunniti qualunque sono presi tra gli squadroni della morte e il desiderio di alcuni degli insorti dallo loro stessa parte di iniziare una guerra civile – un obbiettivo che non sono lontani dal raggiungere. I cosiddetti Salafiti, fondamentalisti sunniti, non solo vogliono espellere gli Statuntensi, ma anche creare uno stato islamico puro. Loro vedono gli Sciiti iracheni, anche se sono il 60% della popolazione, come eretici alleati agli Stati Uniti che dovrebbero essere massacrati.

L’attacco della scorsa settimana alla Moschea d’oro è solo l’ultimo di una lunga serie di oltraggi contro la comunità sciita. Sono iniziati nell’agosto 2003 quando Mohammed Baqr al-Hakim, allora leader dello Sciri, fu ucciso insieme a più di 100 dei suoi seguaci da un attentatore suicida fuori dalla moschea dell’imam Ali a Najaf. Ci sono stati ripetuti massacri di Sciiti a partire da allora – alcuni hanno colpito le forze di sicurezza, come gli attacchi alle code di giovani che cercavano di arruolarsi nella polizia o nell’esercito, ma altri, come il massacro di lavoratori a cottimo sciiti che aspettavano l’impiego di giornata, non aveva altra ragione d’essere se non infierire sulle Sciiti.

Nonostante l’estensione del coprifuoco di 24 ore ad un secondo giorno, ieri, sia Baghdad che in altre grandi città, le autorità non sono state in grado di prevenire ulteriori omicidi ed oltraggi contro i luoghi santi. L’attuale ciclo di violenza, che è iniziato mercoledì con l’attentato alla moschea Azkariya a Samarra, si è preso almeno 200 vite fino ad ora, incluse quelle di 47 lavoratori di fabbrica fatti scendere dai bus e giustiziati nelle vicinanze di Baghdad.

Questo è il tipo di omicidi che scatenò la guerra civile in Libano nel 1975 e in Iraq sta già avendo luogo uno spostamento di cittadini, visto che a Baghdad i membri di ogni comunità si trasferiscono nei distretti in cui sono la maggioranza.

La capacità degli occupanti statunitensi di influenzare la situazione non è solo limitata, ma alcune delle loro azioni sono viste come peggiorative della situazione. Gli Stati Uniti hanno cercato di cacciare Jabr dal Ministero degli Interni, accusandolo di averlo trasformato in un bastione sciita. Ma gli Sciiti credono che gli Stati Uniti e i loro alleati, i Curdi, vogliano semplicemente impedire alla comunità di maggioranza di ottenere pieno potere sulla sicurezza nonostante abbiano vinto due elezioni parlamentari nel 2005.

[Un obitorio in Iraq]

Uno sviluppo importante, negli ultimi giorni, è che sta diventando chiaramente difficile usare le truppe americane o britanniche per mantenere la pace, minando la tesi per cui essi siano l’unico bastione contro la guerra civile. Le forze di occupazione mancano della legittimità per giocare il ruolo di pace-keeper delle Nazioni Unite; è quasi impossibile avere soldati Usa che difendano moschee sunnite contro una folla sciita, perché se aprono il fuoco saranno visti come se avessero preso parte ad un conflitto settario.

Secondo la prospettiva di Pace, la violenza in Iraq è stata resa peggiore dal sequestro di giovani iracheni da parte delle truppe Usa e della polizia irachena mentre si spostavano da città a città perpetrano i raid. “La grande maggioranza è innocente”, ha detto, “ma molto spesso non li rilasciano per mesi. Non elimini il terrorismo con quello che stanno facendo ora. L’intervento militare causa seri problemi di carattere umanitario e di diritti umani a moltissimi civili innocenti… Il risultato è che quegli individui si trasformano in terroristi alla fine della loro detenzione”.

In tali circostanze, i membri delle famiglie hanno spesso contatto i funzionari dell’ONU chiedendo aiuto per far uscire un giovane dal paese, lontano dall’influenza degli insorti che aveva incontrato in prigione. Tra quest c’erano molti dei cittadini iracheni che hanno abbandonato il paese per via della violenza. “Quelli con i soldi vanno in Giordania. Quelli poveri vanno in Syria”, ha detto.

Pace, che ha rilasciato per la prima volta le sue opinioni ad un giornale di Malta, ha detto che la situazione in Iraq è “senza dubbio, senza alcun dubbio” peggiorata negli ultimi due anni in cui è stato a capo del team per i diritti umani dell’ONU. Il governo ad interim e la comunità internazionale stanno cercando di ripristinare l’economia paralizzata del paese, ma, ha detto, non ci riusciranno “finché le persone non saranno sicure”.

GLI ASSASSINI

Briagata Badr: Ala armata del più potente partito sciita. Molti poliziotti e para-militari indossano ancora le T-shirt della Badr sotto le loro uniformi, ha detto un generale Usa.

Esercito Mehdi: Fedele all’imam sciita Moqtada al-Sadr. A parte gli scontri aperti con i Sunniti, i membri che si trovano nella polizia sono accusati di vari omicidi, essendosi comportati come squadroni della morte.

Difensori di Khadamiya: Seguaci di Hussein al-Sadr, parente di Moqtada. Alcune forze sono impegnate per proteggere i santuari sciiti, ma hanno collegamenti più sinistri.

Commandos speciali della polizia: Temuti dai Sunniti, nonostante abbiano avuti alcuni comandanti sunniti.

Data: 26 Febbraio 2006

Fonte: Link: http://news.independent.co.uk/

Link: http://news.independent.co.uk/world/middle_east/article347806.ece

Traduzione dall’inglese a cura di CARLO MARTINI per www.comedonchisciotte.org

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