DI ALI AL-FADHILY & DAHR JAMAIL
Inter Press Service
Le prove che emergono dimostrano come gli squadroni della morte del ministero degli interni, in qualità di agenti della polizia irachena, stiano uccidendo più persone che mai nella capitale
Il numero delle vittime è alto – in tutto 1.546 corpi sono stati portati all’obitorio di Baghdad a settembre. Lo scorso mese il ministero della sanità ha annunciato che avrebbe costruito due nuovi obitori a Baghdad per portare la loro capienza a 250 corpi al giorno.
Molti temono una mano governativa in altri omicidi a venire. L’esercito Usa ha rivelato che l’ottava unità della polizia irachena era responsabile per il rapimento di 26 sunniti che lavoravano nel settore alimentare, presso il quartiere Amil della Baghdad sud-occidentale. I corpi di dieci di loro furono trovati in seguito nel distretto Abu Chir della capitale.Il ministro degli interni Jawad al-Bolani ha annunciato che sospenderà l’unità della polizia da compiti ufficiali, e la confinerà nella base finché non sia ultimata un’indagine.
Ma sezioni del ministero sembrano responsabili di rapimenti e uccisioni. In questo caso, ad essere usati per i rapimenti, erano veicoli del Ministero degli Interni, e la maggior parte degli uomini che conducevano i raid erano in uniformi della polizia irachena, tranne pochi che indossavano le ‘uniformi’ nere degli squadroni della morte, hanno detto i testimoni all’IPS.
Il leader dell’unità della polizia è agli arresti domiciliari e sotto interrogatorio per questo ed altri crimini, secondo un annuncio ufficiale.
“E’ certo che siano stati loro”, ha detto all’IPS in condizione di anonimato uno dei vicini delle vittime. “I corpi torturati furono trovati il secondo giorno. Vennero nelle loro auto ufficiali della polizia; non è la prima volta che fanno qualcosa del genere. Lo fanno in tutta Baghdad, e speriamo che saranno adeguatamente puniti questa volta”.
Nel frattempo gli uomini dell’unità non rischiamo una punizione imminente. “Saranno riabilitati e riportati in servizio”, ha detto all’IPS il direttore generale della polizia irachena, Adnan Thabit.
Il Partito Islamico Iracheno, il maggior partito sunnita, ha accusato le milizie per i loro legami con il governo e l’esercito degli Stati Uniti.
“Il Partito Islamico Iracheno chiede come potrebbero 26 persone, tra le quali delle donne, essere state trasportate da Amil ad Abu Chir mediante tutti quei checkpoint e le pattuglie irachene e statunitensi”, ha annunciato in una dichiarazione.
L’esercito Usa ha negato ogni coinvolgimento negli omicidi.
Il generale Yassin al-Dulaimi, vice ministro degli interni, ha detto molte volte alla TV irachena che gli squadroni della morte sono composti principalmente dalla polizia irachena e da unità dell’esercito. I suoi commenti riflettono differenti fedeltà e agende persino all’interno del blocco sciita.
Il generale Dulaimi ha cercato a lungo di denunciare le bande criminali organizzate che hanno controllato il ministero a partire dalla sua formazione – una formazione che è stata supervisionata dalle autorità statunitensi.
Dulaimi dice di non credere che la sciita Organizzazione Badr, una milizia grande, bene armata e finanziata, abbia il pieno controllo sul ministero. Ma la maggior parte dei residenti di Baghdad crede che la Badr abbia un completo controllo sulla forza di polizia a Baghdad, e usi questa forza per perpetrare omicidi settari. Questa forza è solo una delle molte squadre ufficiali di sicurezza a Baghdad.
Essa è guidata da Mehdi al-Gharrawi, che guidò anche simili unità di sicurezza durante l’attacco statunitense a Fallujah nel novembre 2004.
“Tutti i criminali che sopravvissero alla crisi di Fallujah dopo aver commesso genocidio ed altri crimini di guerra ebbero dei gradi maggiori garantiti”, ha detto il maggiore Amir Jassim del ministero della difesa all’IPS. “Io e molti dei miei colleghi non fummo premiati perché disobbedimmo agli ordini di dare fuoco alle case della gente (a Fallujah) dopo che altri le avevano depredate”.
Jassim ha detto che gli incendi e i furti nella case a Fallujah durante l’assedio di novembre furono ordinati dai ministeri degli interni e della difesa.
“Ora vogliono fare le stesse cose che fecero a Fallujah in tutte le aree sunnite in modo che scatenino una guerra civile in Iraq”, ha detto Jassim, riferendosi ai ministeri dominati dalla parte sciita. “Una guerra civile è la loro unica garanzia per rimanere al potere, rubando una tale incredibile quantità di denaro”.
Un altro funzionario del ministero della difesa, Muntather al-Samarraii, ha detto all’IPS che sia l’Iran che i “collaboratori” nel ministero degli interni sono da accusare per i diffusi omicidi settari.
“Ho liste di migliaia di casi di corruzione dall’interno del ministero, e altri docuementi da esporre al mondo”, ha detto, “ma il mondo non sta ascoltando. Quando lo farà, temo sarà troppo tardi”.
Un agente di polizia nell’ufficio di Samarraii, parlando in condizione di anonimato, ha detto all’IPS di credere che gli assassini non sarebbero stati puniti per i loro crimini.
“Li premieranno, credetemi e conferiranno loro gradi più alti”, ha detto. “Questo è un paese che non si reggerà mai sui propri piedi finché questi assassini sono al potere. E gli Statunitensi li stanno sostenendo permettendo ai loro convogli di muoversi durante le ore di coprifuoco”.
Mentre ci sono poche prove di un diretto coinvolgimento statunitense, sono state sollevate domande su cosa abbiano fatto – o non fatto – le forze Usa per incoraggiare tali omicidi.
Un rapporto sui diritti umani delle Nazioni Unite, rilasciato nel settembre dello scorso anno, riteneva le forze del ministero degli interni responsabili per una campagna organizzata di detenzioni, torture e uccisioni. Riportava che le unità speciali dei commando della polizia erano accusate di perpetrare gli omicidi dove i membri venivano reclutati dalle milizie sciite Badr e Mehdi, e addestrati dalle forze Usa.
Il colonnello in pensione James Steele, che prestò servizio come consigliere alle forze di sicurezza irachene all’allora ambasciatore statunitense John Negroponte supervisionò l’addestramento di queste forze.
Steele era a capo del gruppo di consigliere militari statunitensi in El Salvador tra il 1984 e il 1986, mentre Negroponte era ambasciatore Usa nel vicino Honduras tra il 1981 e il 1985. Negroponte fu accusato di diffuse violazioni dei diritti umani dalla Commissione sui Diritti Umani dello Honduras nel 1994. La Commissione riportò la tortura e la scomparsa di almeno 184 attivisti politici.
Secondo un gruppo di lavoro della CIA istituito nel 1996 per indagare sul ruolo degli Stati Uniti in Honduras, le violazioni che Negroponte supervisionò in Honduras furono perpetrate da agenti addestrati dalla CIA.
I registri della CIA documentano che le sue “unità speciali di spionaggio”, meglio note come “squadroni della morte”, comprese le unità armate in Honduras addestrate della CIA, torturarono e uccisero migliaia di persone sospettate di supportare i guerriglieri di sinistra.
Dahr Jamail e Ali Al-Fadhily
Fonte: http://ipsnews.net/
Link: http://ipsnews.net/news.asp?idnews=35167
19.10.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO MARTINI
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