La sentenza della Consulta sulla questione della legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale solleva alcune perplessità in merito alle modalità della sua adozione che, inevitabilmente, finiscono per investire l’indipendenza e l’imparzialità della stessa Consulta.
È singolare, infatti, che i contenuti della sentenza in questione – tutt’ora in corso di redazione – siano stati anticipati da un articolo pubblicato dall’ex responsabile dell’Ufficio stampa della Corte costituzionale addirittura due giorni prima della trattazione dell’udienza innanzi la Corte medesima, come è singolare che al giudizio abbia partecipato un giudice che – nella veste di consigliere giuridico del Presidente del Consiglio dei Ministri – ha contribuito alla redazione delle norme sulla cui costituzionalità è stato chiamato a pronunciarsi.
Ancora più singolare è che la presidente della Corte abbia voluto commentare il contenuto di una sentenza non ancora pubblicata ammettendo, di fatto, di avere ignorato la Costituzione per “seguire la scienza”: una scienza che – è forse il caso di ricordare alla presidente della Corte – ha pubblicamente ammesso di non avere adeguatamente sperimentato i cosiddetti vaccini imposti ai cittadini italiani e che non può più nascondere la gravità e la inarrestabile frequenza degli eventi avversi derivanti dalla loro assunzione.
Preso atto di una situazione gravissima nella quale il principale organo di garanzia costituzionale afferma che d’ora in avanti non tutelerà più la Costituzione, bensì un dogmatismo scientifico che – proprio in quanto tale – ignora e censura i dibattiti in seno alla comunità scientifica, e pur essendo consapevoli di non poterci purtroppo attendere una presa di responsabilità, chiediamo tuttavia con forza alla presidente della Consulta e agli altri giudici costituzionali che aderiscono a questa impostazione, con le ultime armi di legalità che vengono concesse a noi cittadini, di rassegnare le dimissioni dal proprio incarico, confidando che questo nostro appello sia condiviso e sostenuto da coloro che, nel mondo intellettuale, civile e politico, continuano come noi ad assistere attoniti al disgregamento programmatico e impune degli organi e dei principi su cui si fonda la nostra società dal 27 dicembre del 1947.
Il Comitato Organizzatore del Referendum NO Green Pass e del Gran Giurì sui biocrimini commessi durante la pandemia
Prof. Francesco Benozzo, docente di Filologia, Università di Bologna “Alma Mater Studiorum” – coordinatore dell’Osservatorio contro la Sorveglianza di Stato (OSS)
Prof. Luca Marini, docente di Diritto Intrenazionale, Università di Roma “La Sapienza” – coordinatore del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB))
Olga Milanese, avvocato del Foro di Salerno – presidente dell’associazione “Umanità e Ragione”