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Nuovi dati pubblicati dal governo federale tedesco fanno luce su una realtà preoccupante: molti lavoratori in Germania faticano a vivere dignitosamente nonostante abbiano un lavoro a tempo pieno. Il quadro peggiora ulteriormente se confrontato con la media europea, evidenziando una condizione economica allarmante, soprattutto nelle regioni orientali del Paese. Ne scrive la Frankfurter Rundschau
Secondo i dati del governo, 3,36 milioni di lavoratori a tempo pieno in Germania rientrano nella categoria dei percettori di bassi salari, cioè persone il cui stipendio orario lordo è inferiore ai due terzi del salario mediano. Nel 2023, la soglia dei bassi salari era fissata a 13,04 euro, appena al di sopra del salario minimo di 12,41 euro. Quasi un lavoratore su sette in Germania guadagna così poco che il suo stipendio non è sufficiente per vivere.
In particolare, le regioni dell’Est tedesco sono fortemente colpite. Nel 2019, quasi un lavoratore su tre guadagnava meno della soglia del basso salario. Anche se questa percentuale è scesa al 22,4% alla fine del 2023, i Länder orientali rimangono sovrarappresentati nel settore dei bassi salari. Tutti i cinque distretti più colpiti si trovano infatti in Germania orientale.
Una delle constatazioni più amare è che oltre 30 anni dopo la riunificazione, i lavoratori nell’Est continuano a guadagnare meno rispetto a quelli dell’Ovest, anche a parità di lavoro. Questo divario non è solo economico, ma sociale e politico, con impatti significativi anche sui risultati elettorali.
Nel 2023, il salario lordo orario medio in Germania era di 19,17 euro, con un netto divario tra Ovest (19,50 euro) ed Est (17,23 euro). Anche la disparità di genere è marcata: gli uomini guadagnano in media 20,29 euro l’ora, mentre le donne solo 18,04 euro.
Dal 2010, si nota un miglioramento, ma non abbastanza significativo. Nonostante l’aumento generale dei salari, il settore dei bassi salari in Germania rimane sopra la media europea. Nel 2018, oltre il 20% dei lavoratori tedeschi rientrava nella categoria dei bassi salari, contro una media UE del 15%.
Per la politica Susanne Ferschl del partito della Linke, la soluzione è chiara: innalzare il salario minimo ad almeno 15 euro e rafforzare i contratti collettivi di lavoro. Solo così si può evitare che una parte significativa della popolazione lavoratrice viva in condizioni di povertà, alimentando il malcontento sociale e politico.
Anche se alcuni miglioramenti sono evidenti, la disuguaglianza salariale in Germania è ancora un problema strutturale. Le differenze tra Est e Ovest, tra uomini e donne, e il divario rispetto alla media europea sono segnali che non possono essere ignorati. Serve un’azione politica forte per garantire che il lavoro a tempo pieno sia sempre sinonimo di una vita dignitosa.
Fonte: vocidallagermania.it – https://www.vocidallagermania.it/germania-in-crisi-salariale-milioni-di-lavoratori-faticano-a-sopravvivere-nonostante-il-lavoro/
15.09.2024