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Le elezioni politiche in Germania del 2025 ci hanno regalato un risultato che, più che una vittoria schiacciante, somiglia a un puzzle complicatissimo. La CDU/CSU ha vinto, ma senza stravincere. La SPD ha perso malamente. L’AfD ha ottenuto un risultato storico. E la formazione del governo? Sarà un’impresa da equilibristi.
Un risultato a tinte miste: la CDU vince, ma non sfonda
Friedrich Merz, leader della CDU, può sorridere, ma senza troppi festeggiamenti. Con il 28,5% dei voti, la sua coalizione è la prima forza del Paese, ma è rimasta sotto quella soglia psicologica del 30% che avrebbe reso tutto più facile. Un successo a metà, insomma, che non basta a garantire un governo solido senza alleanze difficili.
Merz sa benissimo che il risultato è buono, ma non eccellente: dovrà trovare dei partner, e le opzioni sul tavolo non sono affatto semplici. Il vero problema? La CSU, alleata della CDU, ha detto più volte di non volere un’alleanza con i Verdi. Eppure, senza di loro, governare sarà molto complicato.

La disfatta della SPD: un disastro annunciato
Se c’è un vero sconfitto in questa tornata elettorale, quello è Olaf Scholz e la sua SPD. Con appena il 16,5% dei voti, i socialdemocratici hanno ottenuto il peggior risultato della loro storia.
Era nell’aria: Scholz è diventato sempre più impopolare negli ultimi anni, soprattutto per la gestione della crisi economica e dell’immigrazione. Il suo governo con Verdi e FDP, la cosiddetta “Ampelkoalition”, non ha mai davvero convinto gli elettori. E il verdetto delle urne è stato impietoso. Scholz stesso ha ammesso la sconfitta, definendo il risultato “un amaro fallimento” e facendo capire che non sarà lui a guidare le trattative per eventuali alleanze.
Il futuro della SPD è incerto. C’è chi invoca un cambio generazionale e chi spera ancora in un ruolo da junior partner in una nuova coalizione. Ma c’è un problema: il partito è troppo debole per dettare condizioni. Sarà disposto a governare in secondo piano?

AfD: un risultato storico che fa tremare il sistema
Se c’è un partito che esce vincitore da queste elezioni, è senza dubbio l’AfD, che ha ottenuto il 20,5% dei voti, raddoppiando il suo risultato rispetto al 2021.
Alice Weidel e Tino Chrupalla, i leader del partito, hanno festeggiato definendo il risultato “storico” e dicendo che l’AfD è ormai una “Volkspartei” (partito popolare). Il problema? Nessuno vuole governare con loro.
La CDU ha già escluso categoricamente un’alleanza, e la SPD e i Verdi non ne parliamo nemmeno. L’AfD è il secondo partito in Germania, ma resta fuori dai giochi di governo. Una situazione paradossale, che alimenterà ancora di più la frustrazione del loro elettorato e, probabilmente, la loro crescita nei prossimi anni.

Gli altri partiti: tra speranze e disastri
Oltre ai tre grandi protagonisti, ci sono stati altri risultati interessanti.
- I Verdi hanno ottenuto l’11,9%, perdendo terreno rispetto al 2021 ma rimanendo comunque una forza importante. Robert Habeck ha già detto che il partito è pronto a discutere una possibile coalizione con la CDU, ma la resistenza della CSU rende tutto più difficile.
- La FDP è nei guai seri. Con appena il 4,5%, il partito di Christian Lindner rischia di restare fuori dal Bundestag, e il suo leader ha già annunciato il ritiro dalla politica. Un colpo durissimo per i liberali tedeschi.
- La Linke ha sorpreso tutti con un solido 8,7%, dimostrando che non è ancora finita per la sinistra radicale.
- Il BSW, il nuovo partito di Sahra Wagenknecht, ha ottenuto il 5%, ma è stato sull’orlo dell’esclusione dal parlamento. Un risultato che lascia molte domande aperte sul futuro di questa formazione politica.

Le possibili coalizioni: un rompicapo tedesco
E adesso? Chi governa? La risposta non è affatto semplice. Le combinazioni possibili sono diverse, ma nessuna sembra facile da realizzare:
- CDU + SPD: la “Grosse Koalition” potrebbe tornare, ma sarebbe un matrimonio di convenienza senza entusiasmo.
- CDU + Verdi: numericamente possibile, ma politicamente complessa.
- CDU + SPD + Verdi: una “coalizione Kenya” che garantirebbe stabilità, ma che potrebbe essere fragile.
- CDU + AfD: esclusa categoricamente da Merz.
- SPD + Verdi + Linke: non ha i numeri per governare.
Insomma, la Germania rischia settimane (o mesi) di trattative serrate per trovare una maggioranza. E nel frattempo, il Paese è in stand-by.

Cosa significa tutto questo per la Germania e per l’Europa?
Le elezioni del 2025 segnano un punto di svolta nella politica tedesca. Il sistema tradizionale, basato sull’alternanza CDU-SPD, è sempre più in crisi. Il centrodestra ha vinto, ma non è abbastanza forte per governare da solo. La sinistra è divisa e in difficoltà. E l’estrema destra continua a crescere, pur rimanendo fuori dal governo.
Questo scenario potrebbe avere un forte impatto anche sull’Europa. La Germania è il motore dell’UE, e un periodo di instabilità politica potrebbe rallentare decisioni cruciali su economia, sicurezza e politica estera.
Un governo in bilico?
La CDU ha vinto, ma ora viene il difficile: trovare partner e formare un governo stabile. L’SPD deve capire cosa fare dopo la batosta. L’AfD cresce, ma resta esclusa. La Germania si trova davanti a un periodo di incertezza, e il resto d’Europa osserva con attenzione.
Una cosa è certa: i prossimi mesi saranno decisivi per capire quale direzione prenderà il Paese. Chi avrà il coraggio di prendersi la responsabilità di governare?
vocidallagermania.it
23.02.2025
Fonte: https://www.vocidallagermania.it/germania-al-voto-la-cdu-vince-la-spd-crolla-e-lafd-esulta-ma-ora-chi-governa/