FUGA DA GERUSALEMME – LA VIA VERSO NOI STESSI

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CAPITOLO 1: LA NUVOLA NERA

DI JOHN KAMINSKI

Quando le parole perdono il loro significato, le persone perdono la propria libertà
Confucio, 500 AC

L’uomo è un animale spaventato che deve raccontare bugie per vivere
Ernest Becker, 1974

Alcuni cosmologi d’avanguardia di mia conoscenza insistono che la teoria del Big Bang sia finita. Fred Hoyle aveva ragione, dicono. Prevale la teoria dello stato stazionario, ideata dallo scontroso e anziano astronomo, e adesso qualche pazzoide sta proponendo di studiare il tempo prima del Big Bang, e questo sarebbe un po’ impegnativo se non ce ne fosse stato alcuno. Non è che le cose inizino o finiscano, e questo per noi è un concetto difficile da afferrare, perché noi stessi sembriamo avere un inizio ed una fine.

Forse un giorno vedremo l’epico racconto di Fred Hoyle La Nuvola Nera (1958) – arguto dipinto del nostro primo contatto con ET, che potrebbe essere simile a quello che stiamo per affrontare – esordire minacciosamente in una versione cinematografica della nuvola nera che domina la nostra coscienza collettiva e crea la miseria e l’assassinio laddove dovrebbe prevalere il rispetto per la beatitudine della vita. Tali sono tutti gli alieni, e gli dei: mere proiezioni mentali umane.Mentre devastiamo alacremente il pianeta che ci dà vita, percepiamo l’esistenza in termini di morte e rinnovamento, incaricando un tempo finito di portare a termine la nostra missione. Questa situazione ingannevole crea una paura onnivora in ognuno di noi, che spesso è confusa con l’istinto di sopravvivenza.

L’istinto di sopravvivenza è un bio-riflesso essenziale che ci trattiene dall’essere investiti da un’automobile. La paura della morte è il più potente spirito che la nostra specie abbia mai conosciuto, la bestia che crea i nostri dei ed alimenta le nostre guerre.

Il controllo della mente mondiale può e deve essere spezzato dalla ragione che, potenziata dall’amore, darà luogo ad un futuro pacifico e funzionante. Ma siamo costretti a non tentare questa via dalle abitudini e dagli stilemi che abbiamo sviluppato, primo tra tutti la pratica di uccidere qualcun altro solo per impossessarci dei suoi averi, e poi nascondere il misfatto con giustificazioni di auto-assoluzione.

Se il comportamento predatorio sia semplicemente istinto animale o un qualche più oscuro demone psicologico dalle fumanti rovine delle supporazioni temporali è un eterno enigma che affligge la nostra specie. Dobbiamo disintossicarci e comprenderlo, se vogliamo vivere a lungo e in prosperità.

Le istituzioni ideate per facilitare la nostra civiltà sono tanto corrotte da essere risibili. I loro dogmi sono dimostrabilmente falsi. La fragilità umana è potente, diffusa ed è difficile resisterle. Il principale accusato è la nozione per cui noi siamo in questa vita solo per noi stessi.

Non posso farcela senza di voi, né voi senza di me. La maggior parte delle persone sa che bisogna amare qualcuno per farcela a passare la notte. Ecco perché il mondo sarebbe un posto felice, per la maggior parte, se non fosse per quelli che cercano di trarre profitto dalla nostra libertà, cioè di prosciugarla. Vediamo il pianeta avvizzire sotto i nostri occhi, i nostri oceani avvelenati, e i nostri cieli in grado di farci tossire. Abbiamo la volontà di ammettere che siamo stati noi a fare tutto questo? Alzate le mani. Adesso, quanti pensano che abbiamo avuto un aiuto, e siamo stati manipolati da dietro le quinte? Parliamone. La nostra vita dipende da questo.

Possiamo e dobbiamo uscire dai nostri gusci, comprendere cose che, in precedenza, avevamo paura di ammettere, e poi procedere sensibilmente, preoccupandoci per quelli che amiamo allo stesso modo di quelli che non conosciamo, ma ci piacerebbe conoscere.

Di primaria necessità alla nostra evoluzione verso una società più umana è la nozione che non possediamo la coscienza in e di noi stessi, ma che la vera coscienza risiede nella spazio tra le nostre menti e la persona/luogo/cosa percepita. In questo spazio, alla fine, la coscienza umana si unificherà, e a lungo andare saremo pronti per conoscere nuove forme di vita in dimensioni che non abbiamo ancora scoperto.

***

La principale propensione umana è quella di dare un nome alle cose. Non possiamo comprenderlo se non possiamo nominarlo. In che altro modo possiamo sapere cosa sia? E’ anche la prima tendenza umana nei confronti di qualcosa, che la comprendiamo veramente o meno. Così, le cose a cui diamo un nome sono spesso oscurate dagli stessi nomi che diamo loro.

E, peggio ancora, i nomi dati a noi da quelli che non hanno a cuore i nostri migliori interessi sono spesso l’esatto opposto di quel che sostengono di essere. Vale a dire, Sicurezza Nazionale: una cinica parola alla moda per il terrorismo finalizzato al profitto delle aziende. Siete testimoni di come “la patria dei liberi e la casa dei coraggiosi” stia attualmente distruggendo ogni essere vivente, mentre i suoi coraggiosi soldati americani abbattono donne e bambini innocenti e non vengono ritenuti responsabili perché stanno “combattendo Al-Qaeda”, ossia quella creazione fittizia della CIA.

La nostra intera società è stata ipnotizzata da questo nome, che è solo un’invenzione delle agenzie di spionaggio israeliane, britanniche e statunitensi. Non ci sono terroristi musulmani, ma solo israeliani arabi che si comportano come loro. Come negli attentati a Madrid, Bali, Londra, New York: tutte operazioni false flag concepite per giustificare le crescenti spese dell’apparato poliziesco. Pompieri che accendono incendi.

Innescare la paura con un buon nome terrorista. Al-Qaeda. Il nemico perfetto. Se non esiste, non può essere preso. E i profitti di guerra andranno avanti per sempre.

Ecco il potere del nome. Quando qualcosa ha un nome, nulla è più lo stesso. Perché l’astrazione che ha creato la società si basa sulla persistente paura che affligge ognuno di noi quotidianamente: la manipolazione di questa pepita dalla radioattività emotiva che, in modo abbastanza naturale, è diventata la forza direttrice del comportamento umano.

Dietro l’angolo che stiamo per girare, trascendiamo quella paura nella libertà di un’espansa visione mentale. Presto sarà ovvio che siamo tutti nella stessa barca, e dobbiamo solo trascendere le nostre cattive abitudini per ottenere il governo e la società che vogliamo.

La vostra vita è nelle mie mani, e la mia nelle vostre. Siamo cavalieri erranti, in missione per conto di Dio. Per discernere la fiaba e la verità.

Possiamo decidere cosa sia, ma deve essere quel che è davvero, e non qualcosa che qualcuno ha inventato perché non riusciva ad immaginarsela, decidendo di architettare dei maneggi pertinenti ma improvvisati nel nome del profitto, che è la situazione di tutte le religioni esistenti. Per non menzionare la perpetua guerra degli Stati Uniti all’Iraq e al resto del mondo.

***

INTERROMPIAMO QUESTA TRASMISSIONE PER UN BOLLETTINO INFORMATIVO: 7 aprile 2007: I rimorchi di un carro ferroviario senza sponde che trasporta celle carcerarie di un modulo sono stati localizzati in direzione Sud sulla I-17 vicino a Gainesville. Le ipotesi dei ricognitori della nostra milizia, che fluttuavano sulle colline di pineta della Florida del Nord, è che siano diretti al nuovo campo di concentramento nel Parco Avon, zona desertica a sorveglianza armata. Nel frattempo, non lontano da un luogo paludoso denominato Lago Morto, appena ad ovest di Tallahassee, una prigione di massima sicurezza è stata completamente fornita di personale, sebbene non vi siano detenuti.

Sarebbe un buon motel per i neocon. Grazie a Jackie Patru, il pastore Eli James, Junious Ricardo Stanton e Charles Giuliani (no, nessuna relazione con il diavolo Rudy) per avermi ospitato in recenti interviste radiofoniche. Le prime che ho fatto da quando sono stato sulla TV iraniana. Adesso torniamo alla nostra storia…

***

Fuga da Gerusalemme. Non è un suggerimento, o un percorso d’azione raccomandato. E’ un ordine. Dall’universo.

Il veleno che emana da questa sinistra fonte è direttamente correlato ai corpi maciullati nelle rovine radioattive dell’Iraq, per non menzionare il World Trade Center, e il nostro stesso oscuro futuro. L’escreato che stilla dai veleni di Gerusalemme avvelena i nostri corpi e le nostre anime. E’ la filosofia per cui un gruppo ha il permesso sovrannaturale di abusare e sfruttare altri, catalogabili in uno status che si suppone inferiore. Lo si può anche definire essere disonesti.

Per farla semplice, vediamo gli effetti del nostro comportamento sul pianeta, questo giardino dell’Eden che appaga e soddisfa ogni nostro bisogno. Lo abbiamo trasformato in una fogna. Assomiglia molto ad Israele. E il mondo intero sta iniziando a somigliare molto ad Israele: muri vengono eretti ovunque per allevare la nostra prole nelle discariche delle nostre mega-città, dove possono seppellirci adeguatamente.

E’ l’ombra della nostra stessa paura che ci spinge verso questo percorso suicida di avidità acquisita mentre cerchiamo di accatastare ninnoli per anestetizzarci dalla nostra paura ed evitare l’inevitabile verità.

Siamo qui solo per poco, e abbiamo solo una possibilità per aggiustare le cose. E’ questa la nostra situazione. Non puoi provarlo se non con la fede, un bisogno umano che è stato pervertito senza vergogna da uomini barbuti in toghe nere.

Qualunque fantasia vogliate costruire per lenire questa paura – sia essa il paradiso della buona intenzione, così giustamente simbolizzato dal concetto egizio della piuma della verità di Ma’at (un prezioso obbiettivo che pochi di noi potrebbero raggiungere, di questi giorni), o sia essa la crociera attraverso il bardo, quando le costrizioni della vita precedente determinano la vostra scelta per la prossima – state nondimeno seguendo un percorso personale che può aderire o meno alle leggi ovvie ed osservabili dell’universo.

La possibilità di vedere il mondo dipende dal poter vedere davvero noi stessi.

blankTornando a La Nuvola Nera di Fred Hoyle, una sovrumana intelligenza giunge ad oscurare il nostro Sole ed intrappola nell’oscurità il sistema solare. Essa uccide casualmente un quarto della popolazione terrestre. Questa intelligenza interiorizza velocemente ogni frammento di conoscenza sulla Terra e inizia un dialogo umano. Possiamo fidarci? Essa si è fidata di noi? Quel che è accaduto ricorda un uomo che inciampa per caso su un nido di formiche che possono parlare.

Oggi, le nostre prime scorribande nelle remote regioni del sistema solare si risolveranno nella detonazione di irragionevolmente potenti esplosioni nucleari sulle superfici di Giove e Saturno. Questo è il messaggio umano inviato all’universo. E quali batteriche civiltà che avrebbero potuto svilupparsi fino all’umanità potrebbero essere state cancellate da tali irrispettose manovre? Sembra una cosa infima, paragonata alle persone assassinate dagli Stati Uniti per le bugie del rapporto PNAC, non è vero?

Ne siamo responsabili.

E, facendo un altro piccolo passo, ecco i veleni che cadono dalle scie chimiche, i sedativi aggiunti ai nostri cibi, le pratiche voodoo di medicina, come il fluoruro anestetico, per esempio…

Siamo circondati da deliberati programmi per ucciderci. Affrontiamo la cosa. Li abbiamo creati noi.

Così è su Giove e Saturno, come sulla Discarica Terra.

Una nuvola nera di nostra invenzione, un segnale ai più lontani meandri della galassia che la specie umana prima uccide e poi chiede… forse. Probabilmente è gente con cui la maggior parte degli esseri nell’universo non vorrebbe avere a che fare…

L’Ignoto.

I pensieri durano solo per un millisecondo, guizzano nel cielo della nostra mente come fuochi d’artificio che si vaporizzano nella notte.

Sono circa 15 anni che non riesco a guardare gli spettacoli coi fuochi d’artificio. E’ perché sento sempre il popolo iracheno che urla, quando li guardo.

Mentre torniamo al luogo dove noi – tutti noi – passiamo la maggior parte delle nostre notti, riflettendo sulle vittorie e le vicissitudini del giorno, ognuno di noi vede nel proprio cuore quello che abbiamo fatto al mondo, e quanto sofferenza ciò stia causando.

E’ così, se avete una coscienza.

Comunque, la coscienza è molto fuori-moda, in questi giorni. La linea di fondo è quella che è stata imposta alla moderna società umana. L’efficienza. Il profitto.

In qualche modo, le cose più importanti nella vita sono escluse dall’equazione che regge il mondo. E persone inconsapevoli giacciono esanimi nella polvere come risultato della nostra ignoranza.

Forse, almeno in alcune menti, le luci si stanno accendendo. Ma sembra come se la specie umana si sia lasciata alle spalle la propria coscienza, ossia il marchio di quel che definiamo il nostro più essenziale elemento.

Abbiamo abbandonato le cose più importanti nelle nostre vite per qualche viaggio e qualche ninnolo.

E rifiutiamo di udire il pianto di chi soffre, principalmente perché anche noi stiamo soffrendo.

Così, le bombe continuano a cadere. Il rituale del sangue umano, santificato da tutti i santi uomini in toghe nere, continua all’infinito. E noi, ognuno di noi sui nostri guanciali, cerca rifugio dall’insanità che cresce quotidianamente.

Chi è il vero nemico? Siamo noi stessi? O è qualcosa che ci è stato imposto?

Voi ed io non godremmo nell’assassinare famiglie irachene a sangue freddo. Allora perché così tanti Statunitensi partecipano in questo macabro rituale di sangue? Gli Stati Uniti non sono mai stati in pericolo per colpa dell’Iraq. Perché non mettiamo fine a tutto questo? Erano solo bugie.

Queste sono le bugie con cui viviamo, sancite dal nostro silenzio.

***

Cosa c’è in questo libro? Ogni reporter che sia a conoscenza di una buona storia prima racconta le tesi principali, poi sottolinea le prove a sostegno, e infine palesa con una prova incontrovertibile che la storia è vera. Questo è quello che ho in mente di fare, ma sta a voi decidere, ovviamente, se le indicazioni che avete scelto per voi stessi siano state davvero scelte da voi, oppure decise da qualcun altro. Qualcuno che potrebbe non piacervi, se sapeste chi è.

Il nostro viaggio inizia con un’esile e cadente silhouette che scompare nelle nuvole dell’incubo di quella polvere piroclastica che ha riempito le strade di New York in quel fatidico giorno di Settembre.

I nostri cuori si sono chiusi, ma le nostre orecchie non potevano credere alla storia che raccontò quel lunatico presidente in quella giornata, specialmente quando, in seguito, nascosero tutte le prove e negarono che i sopravvissuti di New York fossero stati avvelenati dalla polvere radioattiva, che era stata ridotta così finemente in particelle in grado di penetrare nei polmoni. Il governo asserì in fretta che non c’erano pericoli, ma era solo una delle molte bugie del caso, e persino quella ha causato tante morti.

Il grilletto per la guerra permanente, ecco cos’è stato. Un “ok” pavloviano per un governo statunitense dirottato da psicopatici in grado di chiedere a chiunque di marciare in fila indiana verso un ingiustificabile strage contro molti paesi diversi. La maggior parte degli Statunitense ha innalzato le bandiere e iniziato a marciare.

Col tempo questa parata si è velocizzata, la Costituzione Usa è stata sospesa, e le persone sono state messe in galera senza l’opportunità di esaminare le prove contro di loro o confrontarsi con i propri accusatori.

E mentre la TV racconta colossali bugie riguardo a quel che sta davvero accadendo, la Guerra al Terrore diffonde la sua oscena radiazione corrompendo il mondo.

***

[…]

Poiché siamo costretti ad accettare le immagini che ci vengono propinate, e sappiamo che sono false, questa dissonanza cognitiva crea una frattura su quanto resta della nostra percezione delle altre sfacettature della vita. Come risultato, abbiamo mandato i nostri figli in una guerra che sappiamo essere ingiusta e falsa e contro tutte le buone cose, umane e divine.

Ecco quanto folli sono divenuti gli Stati Uniti, e il mondo intero.

Ed è tutto causato dalla nuvola nera della paura di morire, da cui ognuno di noi, mentre ci rifugiamo nei nostri vari labirinti sacri per convincerci di aver risolto il problema, si nasconde in preda al terrore.

Di prossima pubblicazione: FUGA DA GERUSALEMME – PARTE DUE: IL DIO NEL VOSTRO RIPOSTIGLIO

John Kaminski è uno scrittore che vive nella Gulf Coast della Florida, ed aveva un sito web… prima di finire i soldi. Indeciso su cosa dire riguardo all’11 settembre – a parte il fatto che la versione ufficiale è una bugia, come ora comprendono milioni di persone – inorridito dalle continue guerre (basate su menzogne) che la maggior parte delle persone si limita ad ignorare, e terrificato per le imminenti prospettive di irreversibile degrado ambientale, è rimasto in silenzio per tre mesi. Essendo stato espulso da PayPal per la sua storia sui “goyim”, l’unico modo rimanente per sostenere il suo lavoro (e ne ha un disperato bisogno) è via e-mail o posta tradizionale.

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO MARTINI

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