DI NICOLETTA FORCHERI
In questi giorni la
Barclays, una delle banche canaglia, facenti capo a Rockfeller, responsabili
della crisi che stiamo vivendo1 sta facendo una pubblicità
massiccia, per radio e televisione, per attrarre i risparmi degli italiani
a tassi d’interesse allettanti. Peccato che sia l’ennesima truffa
in quanto la Barclays non è aderente al Fondo interbancario di tutela
dei Depositi2, che vuol dire sia che in caso di fallimento
essa non avrebbe nessun obbligo a rimborsare i 103000 euro garantiti
dal deposito. Oppure, che il Fondo dovrebbe intervenire lo stesso per
un obbligo previsto dalla legge. Si ricordi che il fondo è alimentato
da una quota prelevata dai nostri depositi, pertanto significherebbe
che i nostri soldi andrebbero a pagare i debiti di una banca fallimentare
che per di più non ha contribuito al fondo. La nostra televisione ospita
la pubblicità di una banca cuculo.
La Barclays, banca nata a Londra con sede in Lombard Street, annovera
tra i suoi consiglieri, dal 1 aprile 2006, Fulvio Conti, ad di Enel,
ex carica in Telecom e nelle Ferrovie dello Stato (1996-1997), non prima
di avere arrangiato anche la Montedison con la ristrutturazione del
gruppo: diventata Edison è caduta sotto il controllo di Edf, l’azienda
energetica statale francese. Oltre a sostenere spudoratamente il nucleare e pertanto la truffa monetaria
che la sottende con la rendita dell’uranio, materia in via di esaurimento,
Fulvio Conti con l’Enel sta divulgando una pubblicità che temo ingannevole,
quella delle agevolazioni per l’installazione di pannelli solari (enelsi):
al call center, oltre a consigliarti direttamente le banche “collegate”
al finanziamento (MPS, BPS, IRFIS, e Prestitempo. filiale della Deutsche
Bank), chi si autoproducesse l’energia dovrebbe continuare a pagare
regolari bollette all’Enel per poi ricevere i conguagli a fine anno.
La domanda è: pagare cosa se l’energia è autoprodotta? Il finanziamento?
Se c’è puzza di bruciato solo allo stadio delle informazioni del
call center, figuriamoci gli inghippi successivi…
Egli invitava venerdì 29 agosto3, il banchiere francese
Jacques Attali (presidente della Banca per la ricostruzione e lo sviluppo
dell’Europa dell’Est) e il fondatore della Compagnia delle Opere Giorgio
Vattadini, a intervenire al Meeting dell’amicizia dei popoli organizzato
dall’Enel.
Sulla Compagnia delle Opere non mi soffermo: tutti ricorderanno l’avocazione,
nel 2007, dell’indagine Why Not dalle mani del sostituto procuratore
De Magistris, in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati
di Prodi per presunti finanziamenti illeciti “transitati dalla
presidenza della Commissione europea, allora guidata da Prodi”
all’allora numero due della Compagnia delle Opere, Antonio Saladino,
con un giro che porterà alla loggia di San Marino4. Indagine
insabbiata da personaggi molto in alto nella piramide.
Attali è il presidente
del comitato omologo “di liberazione della crescita francese”
per il quale ha reclutato, come è logico che sia, i servizi del “politico”
italiano Franco Bassanini (oltre a Mario Monti), ideatore della legge
omonima di “riforma” dell’amministrazione pubblica, e dal
2007 membro del Coordinamento nazionale del Partito democratico… A
me basta pensare che questi è presidente dell’ASTRID, associazione
fondata assieme ad Amato, per pensare subito alla Britannia connection…ampliata
negli ultimi anni al club cocorico…
L’economista Mario Monti è il primo presidente di un sedicente pensatoio,
Bruegel5, ibrido creato nel 2005 e composto, e finanziato,
da 16 Stati membri e 28 multinazionali, una delle tante prove concrete
del nesso potente esistente tra legiferazione europea e grossi monopoli
privati, tra finanziamenti pubblici a vantaggio di interessi privati,
tra finanziamenti privati e governi accondiscendenti con leggi pro multinazionali.
Siedono, infatti, in detto “pensatoio” : Areva, BP, DaimlerChrysler,
Deutsche Bank, Deutsche Borse, Deutsche Post, World Net, Deutsche Telekom,
EADS, EMI, Euronext, Fortis, General Electric, Goldman Sachs, Hellenic
Petroleum, Iberdrola, IBM, Novartis, Nokia, PricewaterhouseCoopers,
Renault, RWE, Sanpaolo IMI, Siemens, Suez, Telecom Italia, Telefonica,
Thomson, Unicredit.
Bassanini è il marito di Linda Lanzillotta che con l’omonima legge
sui servizi ha affossato definitivamente qualsiasi speranza di ripubblicizzare
l’acqua. Dio li fa e poi li accoppia. Ma come Padoa Schioppa che attualmente
è stato premiato per i suoi buoni servizi nella svendita con la carica
di presidente della Banca europea per gli Investimenti, l’unica autorizzata
ad accordare aiuti di Stato in Europa, Bassanini è soprattutto banchiere
nell’anima, sia pur travestito da politico intellettuale – un lupo
travestito da agnello : egli è attualmente vice presidente della Cassa
Depositi e Prestiti, la quale ha sottoscritto, assieme alla Cassa depositi
francese, a quella tedesca e alla MPS, una quota importante nel fondo
equity Galaxy per attuare l’ampliamento dell’aeroporto del Sud di Siena
– illegalmente privatizzato6. Da questo punto di vista non
posso non pensare al club delle svendite. O comunque di quei finanzieri
che oltre a offrire uno specchietto teorico per le privatizzazioni fraudolente
in atto, ne sono anche artefici non indifferenti. Tra Bassanini e la
Barclays, solo una “B”?
Nicoletta Forcheri
13.10.2008
Note:
[1] http://www.disinformazione.it/crack_bancari.htm
[2] http://www.fitd.it/banche_cons/banche_consorziate/consorziate_elenco.pdf
[3] http://www.enel.it/attivita/novita_eventi/archivio_novita/meetingrimini/presentazione/
[4] http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=15449