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La Redazione

 

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Francia, Regno Unito e Stati Uniti colpiscono la Siria – chi ha vinto?

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A cura di Davide
Il 15 Aprile 2018
92 Views

FONTE: MOON OF ALABAMA

La scorsa notte Francia, Regno Unito e Stati Uniti hanno illegalmente attaccato la Siria, bombardando diversi siti militari e civili all’interno del paese. Hanno giustificato l’attacco come punizione per il presunto “attacco chimico” avvenuto settimana scorsa.

L'”incidente chimico” del 7 aprile a Duma è  stato progettato per sovvertire l’intenzione Trump di lasciare la Siria. I ribelli sauditi a Duma, finanziati dagli arabi, hanno raccolto cadaveri, probabilmente provenienti da un altro incidente, e li hanno accatastati in un appartamento, per far finta che, creando dei falsi video,  fosse avvenuto un “attacco chimico”, che hanno poi falsamente attribuito al governo siriano.

Trump ha finto di credere a questi video ed ha twittato minacce  contro Siria e Russia. Quest’ultima, di contro, ha minacciato di rispondere con forza, dovessero gli americani colpire i soldati o gli interessi russi in Siria.

Regno Unito e Francia, che come gli USA hanno recentemente ricevuto la visita del principe saudita e sono stati ricoperti di miliardi sauditi freschi, sono sùbito saliti sul carro. La Francia  ora ammette che le sue “informazioni” sull’incidente di Duma si basano esclusivamente su video YouTube, palesemente farlocchi, e su affermazioni fatte da operazioni di propaganda, finanziate dagli “occidentali”, che cooperano con i jihadisti.

Ieri il Ministero della Difesa russo  ha accusato la Gran Bretagna di aver organizzato l'”incidente chimico”:

Oggi, ci sono altre prove a disposizione del dipartimento militare russo, che testimoniano la diretta partecipazione della Gran Bretagna nell’organizzazione di questa provocazione a Ghuta est.

I russi sanno per certo che dal 3 al 6 aprile, i rappresentanti dei cosiddetti Elmetti Bianchi hanno ricevuto l’ordine da Londra di accelerare l’attuazione dell’atto provocatorio, già preparato da tempo.

I White Helmets hanno ricevuto l’informazione che i militanti di Jaysh al-Islam avrebbero condotto una serie di bombardamenti a Damasco dal 3 al 6 aprile.

Questo provocherà una risposta delle truppe governative, che i rappresentanti dei White Helmets sfrutteranno per effettuare provocazioni con presunte armi chimiche.

I “White Helmets”  sono finanziati dal governo britannico, e guidati da un ‘ex’ ufficiale dell’intelligence militare britannica. Le accuse dirette contro la GB potrebbero esser state un fattore nel frettoloso lancio dell’attacco di notte scorsa. Un altro è stato sicuramente l’arrivo a Damasco dei tecnici dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW). Questi indagheranno oggi sul presunto incidente a Duma e probabilmente scopriranno che non si è mai verificato. Il fatto che i tre paesi non abbiano nemmeno aspettato i risultati preliminari dell’inchiesta dovrebbe esser considerato un’implicita ammissione di colpa. Sanno benissimo che non è mai avvenuto alcun attacco chimico.

L’esercito americano non vorrebbe un conflitto con quello russo. Intensi negoziati si sono svolti nell’ultima settimana tra il Pentagono ed il Ministero della Difesa russo. Si dice che il Segretario alla Difesa Mattis abbia convinto Trump a desistere dall’effettuare un attacco ancor più serio. La Terza Guerra Mondiale è stata evitata.

La scorsa notte, francesi ed americani hanno lanciato circa 107 tra missili e missili da crociera contro due siti di ricerca ed otto aeroporti militari in Siria. Le forze russe e siriane erano state avvertite. Le persone e le attrezzature erano state spostate. I russi non hanno risposto, non essendo state prese di mira le proprie aree. La difesa aerea siriana  è riuscita ad abbattere o deviare 71 dei missili in arrivo prima che raggiungessero il loro obiettivo. Il Pentagono afferma che nessuno dei suoi missili è stato distrutto o deviato dal suo obiettivo. Un noto giornale siriano d’opposizione non è d’accordo con quest’affermazione:

Diverse fonti hanno confermato all’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani che i missili abbattuti siano più di 65…

Una percentuale di successo del 60-70% rispetto ai missili in arrivo è sbalorditiva. La maggior parte di questi sarà stata fermata dai sistemi Pantsir-S1 che la Russia ha fornito alla Siria. Ogni aeroporto militare siriano è ora protetto da simili sistemi a corto raggio: di otto presi di mira, solo uno è stato colpito.

Uno degli obiettivi colpiti è stato il non difeso Centro di Ricerca Scientifica Barzah, vicino Damasco. Il Pentagono afferma che le armi chimiche vengano fabbricate od immagazzinate lì, altra palese falsità:

– Nel 2013, la Siria è entrata a far parte della Chemical Warfare Convention ed ha abbandonato tutte le proprie armi chimiche.
– L’OPCW ha controllato tutti gli ex siti di armi chimiche accessibili in Siria ed ha constatato la distruzione delle attrezzature per la produzione.
– Da allora,  ha ispezionato la struttura (pdf) di Barzah minimo due volte, l’ultima a novembre 2017.
– Se si sa che in un sito ci sono armi chimiche, non ha senso attaccarlo con normali bombe. Queste farebbero spargere le sostanze pericolose in aria e chiunque fosse nella direzione   del vento verrebbe seriamente colpito.
– Dopo gli attacchi, si è vista gente camminare tra le rovine, tutti privi di protezioni. Non c’era sicuramente niente di “chimico” lì.

Lo stesso vale per la struttura di Jaramana colpita. L’affermazione del Pentagono secondo la quale gli attacchi hanno colpito le strutture di produzione e stoccaggio di prodotti chimici siriani è una bugia.

Per ora non ci sono morti. Il Ministero della Difesa russo  dice che ci sono tre feriti. (1, 2 e 3 )

Quali saranno le conseguenze di questi attacchi?

Le spinte delle ultime settimane da parte di media, interventisti e neocon per una più ampia guerra alla Siria (ed alla Russia) si sono ora calmate. Persino John McCain, noto guerrafondaio, sembra in qualche modo soddisfatto.

Putin ha dichiarato:

Un atto di aggressione nei confronti di uno stato sovrano, in prima linea nella lotta al terrorismo, è stato commesso senza il mandato dal Consiglio di Sicurezza ONU, ed in violazione della Carta delle Nazioni Unite e delle norme e dei princìpi del diritto internazionale.

Il governo cinese ha fatto le stesse  lamentele.

Nell’ordinare l’attacco, Trump ha anche infranto una legge americana , quella sulla War Powers Resolution.

Una riunione del Consiglio di Sicurezza avrà luogo oggi, ma, dato che Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno potere di veto, non avrà alcuna conseguenza.

Gli americani saranno di certo furiosi per la prova di forza delle difese aeree siriane, fornite dalla Russia. Questo annuncio, proveniente dalle dichiarazioni del Ministero della Difesa russo, creerà ulteriori grattacapi:

Va sottolineato che diversi anni fa, data la forte richiesta dei nostri partner occidentali, la Russia aveva rinunciato a fornire i sistemi S-300 AD alla Siria. Tenendo conto del recente incidente, la Russia ritiene possibile riconsiderare la questione, e non solo per quanto riguarda la Siria.

Altri paesi saranno dunque ora in grado di acquistare e ricevere attrezzature di difesa aerea russa all’avanguardia. Future interferenze americane, così come attacchi israeliani contro la Siria, diventeranno significativamente più rischiosi. Quando la Siria riceverà i sistemi S-300, avrà la possibilità di rilevare ed attaccare qualsiasi aereo israeliano che sorvoli il Libano. Israele ha spesso usato lo spazio aereo libanese per attaccare obiettivi in Siria. Presto perderà quel privilegio.

Siria, Iran ed Hezbollah hanno promesso rappresaglie. Le loro risposte avranno probabilmente come obiettivo risorse statunitensi in Iraq, Libano, Siria e Israele. Il popolo siriano a Damasco ha potuto osservare il successo delle difese aeree. Scontato sarà dunque il suo ulteriore sostegno al proprio governo.

Trump si è alleggerito dalla pressione dell’opinione pubblica, creata dal falso “attacco chimico”, con un bombardamento aereo simbolico. Ha twittato “Missione compiuta!“. Continuerà a premere per la fine delle operazioni in Siria. Chiunque abbia istigato il falso attacco non ci ha guadagnato alcunché.

La reazione di Trump all’incidente è anche un invito ai jihadisti, e a chi li influenza, a ripetere tali sceneggiate ogni volta che vogliono.

Il Pentagono si tiene aperta l’opzione di ulteriori finti “attacchi chimici”. Oggi ha affermato che la Siria ha ancora ulteriori installazioni di armi chimiche. Se questo fosse davvero il caso, perché gli americani non ne chiedono l’ispezione e lo smantellamento all’OPCW? La Siria ha firmato la Convenzione sulle Armi Chimiche, sarebbe costretta ad accettare la cosa.

L’ovvio disprezzo degli Stati Uniti per qualsiasi legge internazionale e per organizzazioni come ONU, OPCW ed AIEA avranno gravi ripercussioni. Gli USA ora possono sicuramente dimenticare il desiderio di un accordo di disarmo con la Corea del Nord. Russia, Cina ed altri paesi ora saranno ancor più incentivati ad ignorare il diritto internazionale. Non faranno più favori, come tenere i sistemi S-300 a riposo o aderire alle sanzioni statunitensi contro altri paesi.

Alla fine, questi attacchi faranno più male a chi li ha ideati, cioè Stati Uniti e relativi partner nel crimine, che alla Siria.

 

Fonte: www.moonofalabama.org

Link: http://www.moonofalabama.org/2018/04/fukus-strikes-syria-who-won.html#more

14.04.2018

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG

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