Riportiamo la testimonianza di Florenza Munda, 46enne di Ravenna, che ha voluto raccontare la sua esperienza con il vaccino anti Covid-19 ai microfoni di “Lucca Consapevole”, per il progetto “Voci Avverse“.
La donna, che era in perfette condizioni di salute prima della vaccinazione, si è sottoposta per questioni lavorative alla prima ed unica dose del vaccino Pfizer il 24 gennaio di quest’anno. Tre giorni dopo si manifestano i primi dolori alla coscia e al linfonodo sotto l’ascella del braccio destro che costringono Florenza a rivolgersi al medico di base: proprio durante la telefonata i dolori si spostano anche sulla parte sinistra del corpo.
A quel punto si sviluppa un bruciore insopportabile e diffuso, accompagnato da vertigini, nausea e perdita di memoria, che inducono il medico di famiglia a prescrivere una visita neurologica urgente: la prima diagnosi è quella di una sospetta neuropatia delle piccole fibre (NPF).
Florenza riesce a trovare un rinomato neurologo, ma visti i tempi di attesa decide nel frattempo di rivolgersi ad altri 8 specialisti: la diagnosi, unanime, è quella di ansia. Il farmaco prescritto dal medico di base, il Lyrica, non la aiuta in alcun modo ad attenuare i sintomi, ai quali si aggiungono fortissime emicranie poi fortunatamente rientrate.
La diagnosi di pericardite
Passano le settimane e si cominciano a manifestare dispnee e battiti cardiaci elevati, accompagnati da forti fitte al petto: la donna decide così di rivolgersi ad un cardiologo, il quale diagnostica la presenza di una “verosimile” pericardite e suggerisce a Florenza di rivolgersi al pronto soccorso per effettuare una tac al cuore.
Qui la donna, nonostante l’infiammazione cardiaca con versamento in corso, è lasciata in sala d’attesa per 14 ore. Vista la mancanza di assistenza alla fine Florenza è costretta a rivolgersi ad un coraggioso cardiologo di Roma che finalmente le diagnostica una pericardite post vaccino, consentendole di ottenere una seppur temporanea esenzione da future dosi (da rinnovare mensilmente).
L’AIFA ha risposto alla richiesta di segnalazione della reazione avversa, ringraziando per la notifica, ma dopo questa prima comunicazione è seguito il solito silenzio.
Nonostante le terapie, i diversi accessi al pronto soccorso e le numerose visite specialistiche, Florenza convive ancora con sintomi che le rendono difficoltose anche le più banali attività quotidiane: versamento pericardico, perdita di peso, stanchezza, bruciori ancora presenti seppur fortunatamente attenuati rispetto alla fase iniziale.
di Filippo Della Santa, ComeDonChisciotte.org
Fonte: https://luccaconsapevole.it/voci-avverse-testimonianza-di-florenza-munda/