DI LYDIA MORRISH
Abbiamo visto durante la National Vegetarian Week, che un gran numero di esseri umani sulla terra ormai sta cercando alternative alle diete a base di carne. I locali vegani e vegetariani hanno arruolato quasi il 20% dei giovani inglesi tra i 16 ei 24 anni e circa il 12% degli adulti nel Regno Unito già seguono una dieta vegetariana o vegana.
E’ indubitabile che lo stile di vita cambi se si passa da una alimentazione di carne a una vegetariana, e poi da vegetariana a vegana, grazie anche alla miriade di documentari inquietanti di Netflix sull’agricoltura industriale, sull’industria casearia e sull’ansia per lo stato dell’ambiente che provoca una maggior consapevolezza dei tanti effetti dovuto al consumo di prodotti animali.
Se tutti nel mondo tutti smettessero di mangiare carne, le sorti del futuro della terra cambierebbero per sempre. Ma quali sono i cambiamenti che potremmo aspettarci?
Chi ha fame non avrebbe fame
Esiste una incredibile percezione secondo cui i vegani e i vegetariani del mondo starebbero prosciugando le risorse erbivore del pianeta. Il fatto è però che la maggior parte delle colture mondiali di cereali e di soia – oltre a una grande parte dell’acqua del mondo – servono come mangime per il bestiame, per l’allevamento di animali come le mucche.
Se tutti adottassimo una dieta a base vegetale e la smettessimo di allevare animali, il 97% della produzione mondiale di soia, che attualmente serve come mangime animale per il mercato delle carni, potrebbe servire per sfamare gli esseri umani che hanno fame.
Si stima che potremmo eliminare la fame nel mondo con circa 40 milioni di tonnellate di cibo. Detto ciò, prendiamo nota che ogni anno servono 760 milioni di tonnellate di grano – venti volte di più – per nutrire gli animali negli allevamenti. La logica è semplice: i prodotti che oggi servono per alimentare gli animali (che servono per il consumo umano) potrebbero andare direttamente ad alimentare le persone in condizioni di povertà.
Comunque avremmo abbastanza proteine
I semi di soia, storicamente noti come “carne della terra” o “carne senza ossa”, contengono circa il 35% di proteine, una percentuale per quantità equavalente alla percentuale fornita da uova o latte di mucca.
Ma i semi di soia non sarebbero l’unica fonte di proteine al mondo se dovessimo smettere di mangiare carne: piselli, quinoa, noci, fagioli, ceci, seitan e grano saraceno sono tutti prodotti vegani, ricchi di proteine che hanno il potenziale per mantenere sane le persone anche senza mangiare carne.
Secondo la World’s Healthiest Foods, in generale, ci sarebbe una leggera diminuzione dei livelli di proteine se tutti adottassimo una dieta a base vegetale, va detto però che molte persone negli Stati Uniti e nel Regno Unito stanno assumendo più proteine di quante ne avrebbero realmente bisogno e quindi questo non sarebbe necessariamente un danno per molti.
Ci sarebbe più terra per la popolazione che cresce
Scienziati olandesi hanno stimato che i 2,7 miliardi di ettari di terra attualmente utilizzati per il pascolo del bestiame sarebbero inutilizzati se si praticasse un vegetarianismo globale, oltre a quei 100 milioni di ettari di terra che attualmente servono per coltivare colture per il bestiame.
Certo non tutta questa terra sarebbe adatta per costruire case, ma potremmo inventare nuovi modi rivoluzionari per usarla a nostro vantaggio in un mondo senza carne.
Gli animali non passerebbero una vite a soffrire per mano degli umani
Ogni anno, oltre 56 miliardi di animali da allevamento vengono uccisi dall’uomo, senza contare il pesce e le altre creature che mangiamo. Se gli esseri umani smettessero di allevare animali al solo scopo di nutrire la popolazione, eviteremmo sofferenze sistemiche, sfruttamento e discriminazioni di specie.
Non ci sarebbe bisogno di guardare video strazianti di animali torturati
Sia che abbiate visto documentari d’inchiesta come Cowspiracy e Earthlings o film sui mattatoi, come iAnimal, sicuramente avrete assistito a una straziante serie di animali che vengono uccisi. Ma se smettessimo di mangiare e produrre carne, video come questi non servirebbero a niente e non dovremmo sopportarli.
L’ambiente potrebbe avere un futuro migliore
Essere vegani o vegetariani serve, oltre che a mettere fine alla crudeltà verso le altre creature viventi, anche a prendere più a cuore la cura dell’ambiente. L’industria della produzione di carne e della zootecnia sono in cima alle classifiche per il loro contributo al cambiamento climatico, creando con il loro lavoro un impatto maggiore sul pianeta di qualsiasi altra produzione; il loro impatto diretto e indiretto è circa il 14,5% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra causate da tutta l’attività umana.
L’acqua potabile per il bestiame costituisce il maggior consumo di acqua nell’agricoltura inglese e gli animali allevati come bestiame sono i maggiori utilizzatori di terra a livello globale, con il 20- 30% della superficie totale delle terre senza ghiacci, usata per sostentare polli, maiali e bestiame che servono come alimentazione per l’uomo.
La carne bovina è il maggior fattore responsabile per i danni ambientali, rispetto ad altri tipi di carne, infatti usa 28 volte più terra e 11 volte più acqua di quanto serve per l’allevamento suino o ovino.
La ricerca ha rivelato che il mercato delle carni bovine è tanto distruttivo per l’ambiente da aver provocato cinque volte più emissioni per il riscaldamento climatico rispetto ad altre carni. Un esperto che ha condotto questa ricerca ha anche affermato che se si volessero ridurre le emissioni di anidride carbonica sarebbe meglio che l’uomo mangiasse meno carne rossa piuttosto che rinunciare a usare la macchina.
Se smettessimo di mangiare carne, andremmo incontro a un futuro molto più sostenibile, in cui gli umani e gli animali avrebbero più speranza.
L’Economia collasserebbe
In ogni cosa ci sono i pro e i contro. Ci sarebbero molti aspetti positivi se si facesse tutti insieme uno sforzo collettivo per diventare vegetariani o vegani, ma è probabile che l’economia per un certo periodo andrebbe a rotoli.
Secondo il rapporto dell’ONU Livestock’s Long Shadow, un rapporto del 2006 sugli effetti ambientali la carne e la produzione di bestiame rappresenta l’1,4% del PIL totale mondiale.
Se il mercato della carne dovesse finire sarebbero messi a repentaglio 1,3 miliardi di posti di lavoro – oggi 987 milioni di quelli vivono in povertà. Comunque molti di quelli che oggi lavorano nelle fattorie che producono per l’industria della carne, potrebbero cambiare coltura e procurarsi così i loro mezzi di sussistenza.
Fonte : https://www.konbini.com/
Link: https://www.konbini.com/en/lifestyle/what-would-actually-happen-if-everyone-stopped-eating-meat/
15.05.2017
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario