A CURA DI MOVISOL
30 dicembre 2007 (MoviSol) – Sette nazioni dell’America Meridionale hanno fondato ufficialmente la Banca del Sud, una banca regionale che rappresenta i governi senza togliere ad essi la propria sovranità, cioè autorizzata per mandato a finanziare lo sviluppo economico e sociale integrato di tutte le nazioni dell’UNASUR (Unione delle Nazioni dell’America del Sud). La cerimonia di fondazione è avvenuta il 9 dicembre a Buenos Aires: presenti i Presidenti dell’Argentina, della Bolivia, del Brasile, dell’Ecuador, del Paraguay e del Venezuela, e un ministro dell’Uruguay, è stato firmato l’accordo di fondazione dell’istituto bancario.
Entro due mesi, i Ministri economici delle nazioni partecipanti devono risolvere gli aspetti più tecnici e dettagliati in merito al modo di operare della banca, e accordarsi sugli stessi.Nonostante la banca non sia destinata a diventare immediatamente operativa, la sua fondazione getta il seme della partecipazione iberoamericana nella creazione di un sistema finanziario internazionale di nuovo tipo, basato su reciproco riconoscimento delle sovranità nazionali, libero dai diktat dei circoli finanziari privati, il cui sistema sta invece disintegrandosi. Gli ostacoli alla fondazione della banca non sono mancati, ad ogni fase del progetto, rispondendo in ogni caso ad operazione sporche condotte dai certi centri finanziari (Banco Santander, FMI, et al.) che vedono in questo sviluppo il fantasma di Lyndon LaRouche e della sua Operatión Juárez (strategia di integrazione iberoamericana).
Questa banca permetterà all’America Latina di “liberarci da quelle catene che ci trattengono nella dipendenza finanziaria”, come ha detto ai giornalisti il Presidente dell’Ecuador Rafael Correa, uno dei principali ideatori del progetto, al suo arrivo a Buenos Aires. “Abbiamo un passato comune. E’ giunto il momento di perseguire un comune destino”. Durante un’intervista radiofonica di sabato 8 dicembre, Correa ha aggiunto che la banca soppianterà le istituzioni che, come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, “ci hanno schiavizzati a forza di crediti”.
Il 6 dicembre, durante un’audizione presso una commissione parlamentare, Luiz Eduardo Melin de Carvalho, Segretario per gli Affari Internazionali presso il Ministero del Tesoro del Brasile, ha sottolineato l’importanza del tema della sovranità. La banca, infatti, non sarà un’ennesima copia delle solite istituzioni multilaterali e nemmeno offrirà le stesse cose, poiché dovrà essere “un’istituzione rispondente direttamente ai governi sudamericani, senza legami politici che limitino gli scopi regionali”.
— Sulla Banca del Sud vedi anche:
La Banca del Sud spodesta il FMI e la Banca Mondiale