Il caos amministrativo è una delle armi più efficaci delle lobby che controllano il nostro governoccio. Decreti sparati a ripetizione, norme che cambiano le carte in tavola anche al loro interno, sono la succulenta fava per prendere due piccioni: da un lato l’esasperazione sociale verso una burocrazia per cui si va a perdere sempre più fiducia – così da ottenere l’accettazione da parte del volgo della digitalizzazione totale (obiettivo primario di tutta la manfrina pandemica, che colpirà per primi proprio i peggiori kapò della tessera verde) -, dall’altro l’annichilimento totale di qualunque forma di opposizione, che va a perdersi nei rivoli di cavilli, postille ed emendamenti prima ancora di imbastire una forma di autodifesa.
Ne dà esempio anche l’ultimo decreto, legge vaccistissima 52 del 2021, che laddove promulga l’obbligo vaccinale per gli over 50 – con annesse multe fantasma – concede agli “useless eaters” inoculati di mangiare inutili popcorn nelle sale cinematografiche – che intanto sono al totale tracollo – e apre alcuni spiragli allo spauracchio della fine dell’emergenza, quel ritorno alla normalità che coloro che ce l’hanno tolta ci concederanno, a dir loro, solo se facciamo i bravi.
In questo contesto va a inserirsi il presidente nazionale ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) Marcello Pacifico, lanciando una dura filippica contro il governo e la vergognosa e antidemocratica esclusione dal lavoro e dalla sussistenza di 7mila insegnanti italiani che hanno esercitato la propria libera scelta di non fare da cavie dei sieri genici sperimentali a mRNA. Il presidente del sindacato siciliano denuncia anche la discriminazione di cui sono oggetto i 300mila studenti non sottoposti al TSO di massa, che a tutt’oggi sono costretti a seguire le lezioni davanti a un apparecchio elettronico, privati della vita sociale fondamentale per lo sviluppo psico-fisico della persona, massimamente in età scolare. Saranno i tribunali, dice Pacifico, a “decidere se è giusto risarcire chi è stato sospeso o discriminato.”
La situazione, descritta da Orizzonte Scuola, è la seguente:
Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta urgente di annullamento dell’obbligo vaccinale per i 7mila sospesi della scuola, ma rinvia al merito la questione di legittimità costituzionale, peraltro già posta dal Tar Lombardia. Nel frattempo, infatti, nei giorni scorsi la stessa questione per l’annullamento urgente della sospensione del personale sanitario è stata accolta dal Tar Lombardia che pubblicherà a breve la ordinanza di remissione alla Consulta di una norma (la Legge 3 del 21 gennaio 2022) già rimessa dal Tribunale di Padova alla Corte di giustizia europea per contrasto con la norma comunitaria. Il sindacato Anief si costituirà in Corte costituzionale mentre sono in corso di deposito diversi ricorsi nei tribunali del lavoro sempre contro la sospensione e per la remissione in CGUE.
“Il prossimo 25 febbraio – ricorda Pacifico – toccherà al Tar Lazio sezione V e il 16 marzo al Tar Lazio sezione I esaminare le ulteriori questioni di legittimità costituzionale sollevate dai legali di guardie penitenziarie, di finanza e militari che hanno avuto accolte le domande di annullamento delle sospensioni disposte. Il 16 marzo si esprimerà infine il Consiglio di giustizia amministrativa siciliano che a differenza del collegio romano (Cds) ha chiesto una istruttoria specifica al ministero della Salute che dovrà essere consegnata entro febbraio in vista della discussione delle eccezioni di costituzionalità inizialmente non ritenute irrilevanti. In caso di accoglimento dei ricorsi – conclude il presidente Anief – lo Stato dovrà riconoscere a tutto il personale sospeso ricorrente lo stipendio e i danni subiti per un obbligo che non è utile né legittimo ma soltanto odioso e discriminante”, conclude Pacifico.
Insomma, è in atto un pingpong tra il Consiglio di stato e i tribunali regionali, e il mese di marzo ci farà comprendere se ne potremo uscire o sprofonderemo nel guazzabuglio amministrativo. Frattini è dato a 1.05.
MDM 21/02/2022