DI ZRET E STRAKER
Tanker Enemy
Pubblichiamo un articolo-inchiesta relativo a Davide Cervia, esperto sanremese di guerra elettronica, probabilmente tra coloro che elaborarono il sistema noto come RFMP, un sistema che attua una scansione tridimensionale del territorio a fini bellici, previa dispersione di sali di bario nell’atmosfera. Ringraziamo il nostro validissimo collaboratore Sanremofoce che ha eseguito la ricerca, un’altra tessera del mosaico che compone il disegno occulto concernente le scie chimiche e le loro molteplici, pericolose applicazioni.
Davide Cervia nasce a Sanremo nel 1959, dove risiede con la famiglia fino al 1978, quando decide di arruolarsi come volontario in Marina, anche se poi rinuncia a rimanere in servizio fino al termine della ferma di sei anni. Accade, infatti, che nel 1982 conosce Marisa Gentile che sposa in quell’anno. Dopo il matrimonio, comincia a provare insoddisfazione per i lunghi periodi di lontananza dalla nuova famiglia che si è formato e decide di congedarsi con un anno di anticipo sulla scadenza naturale. Nel 1988 si trasferisce a Velletri, dove lavora per la società Enertecnel Sud, che ha sede presso Ariccia, trenta minuti di auto dalla sua abitazione.
Davide Cervia viene visto l’ultima volta alle ore 17 del 12 settembre 1990. “Ho visto un gruppo di persone che spingevano Davide con la forza verso l’interno di un’auto color verde scuro. Ho visto anche che lo hanno picchiato e subito dopo gli hanno messo un fazzoletto sulla bocca, come per narcotizzarlo. Davide urlava, faceva resistenza, tentava di difendersi. Poi, forse perché mi aveva visto o forse perché sperava che fossi nel giardino,mi ha chiamato urlando tre volte il mio nome.” Così racconta a Marisa (la moglie di Davide Cervia) Mario, un anziano che vive solo da anni, custodendo una villa vicino all’abitazione dei Cervia.
Qualche mese più tardi, due persone si presentano a casa di Mario. Affermano di essere due agenti assicurativi, ma il loro tono è arrogante e perentorio, insistono per entrare in casa, dicono che devono parlargli. L’agricoltore non si fida dei due e riesce a riparare all’interno dell’abitazione. Marisa Gentile, la consorte di Davide Cervia, casualmente viene messa sulla pista giusta da un collega di Davide ancora in servizio. Quando Marisa lo mette al corrente di tutto l’accaduto, il militare non esita a collegare la specializzazione conseguita da Davide con la sua sparizione.
Un ispettore della Digos incontra Marisa. E’ insistente: vuole sapere il nome di un ex collega di Davide che prestava servizio a La Spezia ma che è di Napoli. E’ questa una descrizione che permette a Marisa di capire subito a chi si riferisce l’ispettore della Digos. Si tratta di una persona che ha fornito alla famiglia indicazioni sul passato in Marina di Davide, successivamente rivelatesi di estrema utilità. In quel momento -ricorda Marisa- ebbi la certezza che le mie conversazioni telefoniche erano regolarmente ascoltate, perché con quella persona ho parlato soltanto al telefono”. In seguito si presenta a casa di questo ex collega di Davide un uomo, con la scusa di un censimento sulle Fiat Uno (sic): in realtà è un uomo con incarichi non precisati in Polizia. Se il suo scopo è di intimorire il marinaio, la missione può considerarsi un successo. Da quel momento Davide chiede a Marisa di non contare più su di lui.
Al convento dei Cappuccini di Velletri arriva una lettera anonima da Grottaglie, località in provincia di Taranto. Chi scrive dice di essere la moglie di un ex sottufficiale di Marina, “agganciato” da strani e misteriosi individui che gli chiedono di svolgere il lavoro che sa, se vuole evitare guai. Il fatto che la missiva non sia firmata è giustificato dalla paura di essere individuati e di esporsi quindi a rischi troppo elevati. La speranza dell’anonima scrivente è che l’inchiesta vada avanti e che “i magistrati indaghino meglio nei servizi segreti” per venire a capo della verità.
Il 12 settembre 1994 il Comitato per la verità su Davide Cervia occupa per dodici ore l’ufficio del capo-gabinetto del Ministero della Difesa, alla presenza di numerose telecamere e giornalisti di varie testate.
L., un altro collega di Davide Cervia, riferisce: “Il nostro corso in Marina militare era inizialmente di 900 persone. Quando si frequenta il corso base, non sai neppure che esistono le guerre elettroniche. Gli Elt, i tecnici elettronici, erano 120. Dopo i primi tre mesi di corso siamo diventati 90. Dopo un anno, siamo diminuiti a 50 persone. Alla fine del secondo anno, abbiamo portato a termine il corso in 22, di cui solo 6 sistemisti. Noi eravamo orgogliosi di un radar ideato dalle industrie belliche italiane, un radar tridimensionale. Quello che non capivamo proprio, che anzi ci faceva andare in collera, era averlo venduto a 109 paesi. Noi sistemisti siamo stati invitati a compiere “gite turistiche” con le navi, che avevano lo scopo di magnificare e vendere i nostri armamenti ai paesi stranieri. Non immaginavamo per niente il giro di soldi che era dietro al traffico d’armi.
La palazzina dove studiavamo aveva le porte blindate. Eravamo tenuti sotto controllo dai servizi. Scoprivi così che il tuo amabile interlocutore del treno era un uomo della “sicurezza” che ti controllava. All’inizio del corso si presta un giuramento di particolare riservatezza, di livello NATO. Questo giuramento ti permette di accedere a tutti gli uffici che hanno una classe di segretezza affine alla tua.
“Le indagini ufficiali sono ferme a quel 12 settembre 1990 ed il silenzio, come una pietra tombale che grava su tutti i segreti italiani, rischia di far dimenticare una vicenda drammatica che coinvolge i nostri servizi segreti, sempre loro, lo Stato maggiore della Marina militare ed i trafficanti di tecnologia militare.
La giornalista Laura Rosati chiede di essere ricevuta dal sostituto Miola il quale, non conoscendo il motivo della visita, è molto cordiale. Il cambiamento del suo atteggiamento è, però, tanto repentino, quanto radicale, non appena viene pronunciato il nome di Davide Cervia. Alzandosi di scatto, terreo in volto, ripete ossessivamente, mentre addirittura volta le spalle all’interlocutrice: “Non posso dire niente, vada via!”.
Le intimidazioni colpiscono un po’ tutti coloro che tentano di scoprire che cosa si celi dietro il rapimento di Cervia.
Gli inquirenti prestano, invece, ascolto ad un certo Giuseppe Carbone, di Taranto. Spunta fuori il 22 gennaio 1991. Carbone è la persona giusta al momento giusto. Con la sua versione, tutto quadro per chi propende per la tesi dell’allontanamento volontario. Nessun intrigo internazionale, nessun rapimento. Ci sono, però, molti dati di fatto che hanno permesso di appurare come Giuseppe Carbone non abbia mai conosciuto Davide Cervia. Eppure occorrono affinché gli inquirenti si accorgano dell’impresentabilità di Carbone. Nessun procedimento per falsa testimonianza pende sul suo capo. Rimane il mistero su chi gli abbia fornito tutte le informazioni su Davide, ma soprattutto ci si chiede come possa conoscere così bene gli ufficiali che lavorano al ministero della Difesa a settecento chilometri da casa sua. Carbone ha una fedina penale consistente: appropriazione indebita, emissione di assegni a vuoto (un reato commesso due volte), reati amnistiati ma che non dovrebbero sfuggire al vaglio di chi indaga su Cervia.
Quando alla moglie di Cervia arrivano le minacce di morte che investono tutta la sua famiglia, decide, per alcuni giorni, la donna di non mandare i figli a scuola. Due carabinieri vanno più volte a scuola per verificare la possibilità di denunciare Marisa Cervia per il mancato adempimento degli obblighi scolastici nei confronti dei figli. La procedura è anomala perché spetta ai capi d’istituto segnalare eventuali inadempienze circa gli obblighi scolastici per opera dei genitori.
Alla trasmissione televisiva “I fatti vostri”, Marisa Cervia racconta di aver ricevuto l’offerta di un miliardo affinché non cerchi più Davide.
Fonti:
Gianluca Cicinelli, Il caso Cervia: un giallo di Stato
http://www.censurati.it/
http://www.peacelink.it/
Saimon, Il Progetto RFMP: i dettagli, 2007
Zret e Straker
Fonte: http://sciechimiche-zret.blogspot.com/
Link
09.08.2007
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video
CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org