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La Redazione

 

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Curarsi con la natura. Efficaci rimedi per piccoli infortuni

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Il 21 Agosto 2021
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di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Sono tanti i piccoli infortuni che possono capitare. Prima di ricorrere ai farmaci chimici possiamo provare a curarci da soli con la sostanze che la natura mette a disposizione. Ci sono molti rimedi naturali in grado di dare un prezioso aiuto nelle situazioni di emergenza e averli sempre a portata di mano può rivelarsi di grande utilità. Bisogna però agire con tempestività: prima si interviene, più facile è stimolare la forza di autoguarigione dell’organismo e ottenere risultati anche sopra ogni attesa.
Ecco quali sono quelli che non dovrebbero mai mancare, sia a casa che in vacanza, poiché si rivelano efficaci in numerose evenienze:

1. ARNICA

Sotto forma di crema o gel e granuli omeopatici è il rimedio numero uno per superare uno shock fisico (lividi, contusioni, distorsioni, stiramenti). Tenere in casa un gel ad alta concentrazione di questa pianta (si trova in farmacia o erboristeria) tornerà certamente utile. Va applicato due-tre volte il giorno. Attenzione, però, a non utilizzarlo su ferite aperte e abrasioni, è da evitare infatti sulla cute lesa, in questo caso meglio limitarsi solo ai granuli omeopatici da sciogliere lentamente sotto la lingua: velocizzano la risoluzione della sintomatologia dolorosa conseguente ai traumi. In genere è sufficiente ricorrere a 3-5 granuli alla 7 o alla 9 CH più volte al giorno, più intenso è il trauma, più intensa è la posologia, anche ogni 5 minuti all’inizio, poi si degrada a seconda del miglioramento. I prodotti omeopatici generalmente si possono sempre associare a eventuali terapie prescritte dal medico, in ogni caso sentire il suo parere o quello del farmacista di fiducia (meglio se specializzato in omeopatia) se si stanno già assumendo farmaci.

2. OLIO ESSENZIALE DI LAVANDA

Può essere usato in moltissime occasioni: problemi di sonno (2 gocce diffuse sul cuscino), per pulire piccole ferite, abrasioni o bruciature (qualche goccia aggiunta all’acqua bollita una volta fatta raffreddare, agitando bene per facilitare la dispersione dell’olio), punture d’insetti (1-2 gocce pure).

3. MAGNESIUM PHOSPHORICUM 6 DH

È un Sale di Schussler e non un prodotto omeopatico, va specificato bene in farmacia. Ha una forte attività spasmolitica e analgesica, utile in caso di mestruazioni dolorose, nevralgie, coliche, dolori da dentizione. Si sciolgono 10 compresse in 200 ml di acqua calda precedentemente fatta bollire per 15-20 minuti e si beve a piccoli sorsi anche ogni 5 minuti.

4. CREMA ALLA CALENDULA

Ha un’azione antinfiammatoria in grado di lenire la maggior parte delle irritazioni cutanee. Ottima per la pelle screpolata e in caso di eczema. Si può applicare con buoni risultati anche su piccole bruciature, vesciche, morsi o punture di insetti, emorroidi, geloni e calli.

5. GEL DI ALOE VERA

Portentoso idratante ad immediato assorbimento si può usare come doposole, per attenuare scottature, irritazioni e zone appena depilate. Sceglierlo puro al 100%.

6. OLIO ESSENZIALE DI MENTA PIPERITA

Una piccola quantità di olio essenziale (diluito in olio di mandorle dolce) sulla nuca, appena sotto il cranio, aiuta a far passare il mal di testa. Utile massaggiare dolcemente un poco di quest’olio anche sull’attaccatura dei capelli verso le tempie.

7. ZENZERO

È dimostrata la sua efficacia contro la nausea, basta tenere in bocca un pezzettino di radice fresca (è piccante, deve piacere il sapore) ma sono efficaci – e forse più gradevoli – anche alcune gomme da masticare a base di questa spezia che si trovano nei negozi di alimentazione naturale. Per i più piccoli invece meglio i cerotti imbevuti del suo olio essenziale da attaccare ai vestitini vicino al collo per facilitare l’inalazione dell’aroma. Si trovano in farmacia, scegliere quelli 100% naturali.
Inoltre lo zenzero può essere utile anche in caso di raffreddore e disturbi influenzali: ci si può preparare una tisana versando 100 ml di acqua bollente su 5 g di polvere di zenzero essiccato o mezzo cucchiaino di zenzero fresco grattugiato, si copre e si lascia riposare per 10 minuti, poi si filtra. Prima di bere si aggiunge il succo di mezzo limone e del miele. Se ne bevono 3-4 tazze al giorno. Funziona molto bene se si interviene subito ai primi sintomi. Invece una tazzina calda di tisana dopo i pasti aiuta a digerire bene alleviando i disturbi digestivi.

8. OLEOLITO DI IPERICO

È molto valido contro le scottature solari e gli eritemi, inoltre cicatrizza e stimola la rigenerazione cellulare. Basta applicarlo sulla parte interessata e massaggiare con dolcezza più volte al giorno, cercando ovviamente di evitare nuove esposizioni ai raggi ultravioletti finché la pelle è stressata. È un buon rimedio anche per couperose, psoriasi e ustioni da fuoco.
Chiamato anche “Olio di S. Giovanni, si può reperire in erboristeria e nelle farmacie specializzate in prodotti naturali. Oppure si può preparare anche a casa, come piace fare a me, tra l’altro questo è proprio il periodo di fioritura della pianta con in suoi meravigliosi piccoli fiori gialli. L’olio ha una bassa capacità estrattiva e il processo è alquanto lungo: ci vogliono 2-3 mesi, ma se si ha la fortuna di abitar in campagna, è bello e rilassante lavorare con le erbe e a contatto con la natura.
Si procede così: procurarsi il vegetale fresco (fiori) nel momento di raccolta ideale, il che vuol dire giugno-agosto, nelle ore calde intorno a mezzogiorno, con tempo soleggiato e senza vento, in un periodo di luna crescente. Con i fiori appena raccolti si riempie per due terzi un vasetto di vetro quindi si copre completamente il contenuto con olio di girasole biologico e si chiude bene. Attenzione: i fiori devono rimanere ben coperti dall’olio (se necessario usare un peso per tenerli bloccati sul fondo). Il vasetto va poi esposto al sole perché il calore facilita il processo estrattivo, ma bisogna farlo al mattino presto o il pomeriggio dopo le 17-18 perché la luce troppo intensa altera l’olio e alla fine può risultare un prodotto non idoneo. Perciò tutti i giorni, nelle ore più giuste, l’olio va spostato all’aperto.
Quello appena descritto è il classico metodo per preparare l’oleolito che veniva usato in passato. È abbastanza lungo e richiede tempo e pazienza. Alla fine però, se tutto è stato fatto correttamente, si ottiene una preparazione molto efficace che, una volta filtrata e strizzata bene si conserva a lungo, a riparo da luce e umidità, in una boccettina di vetro scuro chiusa bene.
C’è anche un sistema più veloce che consiste nel riscaldare a bagnomaria l’olio di girasole e i fiori senza però far raggiungere all’olio l’ebollizione. Si spenge il fuoco appena raggiunta una certa temperatura e si lascia raffreddare coperto, poi si ripete l’operazione 2 o 3 volte. Dopo la terza volta si tolgono i fiori dall’olio filtrandoli e strizzandoli bene e si trasferisce l’oleolito ottenuto in un contenitore di vetro scuro che, tappato bene, si conserva in un luogo buio e asciutto fino a due anni.

Purtroppo dal secolo scorso, a causa dell’avvento sempre più massiccio dei farmaci chimici, abbiamo cominciato a dimenticare gli antichi medicamenti tradizionali, semplici e facilmente reperibili messi a disposizione dalla natura (minerali, piante, erbe, fiori, cibi, acqua, sole, movimento …). Ciononostante, tramandati di generazione in generazione e verificati dall’esperienza, i rimedi della “medicina popolare” sono ancora la soluzione più economica e immediata in numerose circostanze che possono verificarsi nel quotidiano.
Ecco dunque altri suggerimenti da tenere presenti:

BRUCIATURE SEMPLICI

Intendo quelle poco estese, che interessano solo lo strato superficiale della pelle. In questo caso, in alternativa all’oleolito di iperico, si possono fare applicazioni di tintura madre di Urtica Urens diluita (20 gocce per una tazza di acqua bollita). Invece, se si dovessero formare delle bollicine (che non vanno rotte), usare per le applicazioni sia la tintura madre di Urtica che la tintura madre di Hypericum (20 gocce di entrambe in una tazza di acqua bollita e lasciare sulla zona una garza imbevuta.
Se si possiede una pianta di Aloe Vera, può tornare molto utile: si può massaggiare delicatamente sulla zona scottata il gel di una foglia di almeno 3-4 anni di età, se ne taglia una sezione, si elimina la buccia esterna con la lama ben affilata di un coltello e, con un cucchiaino, si raccoglie il gel interno: aiuta a lenire il dolore e a favorire la guarigione. Poi si conserva in frigo, avvolta da una carta di alluminio, la parte rimanente della foglia per le successive medicazioni.
Infine un altro rimedio efficace consiste nel mescolare 5 gocce di olio essenziale di Lavanda e 4 di o.e. di Camomilla in un vasetto di yogurt naturale e applicarlo sulle zone infiammate.

PICCOLI TAGLI E GRAFFI

Pulire subito con acqua corrente e puro sapone di marsiglia poi , per favorire la rigenerazione, fare un impacco con tintura madre di Calendula (diluire in 10 parti di acqua bollita). Nelle ore successive sono molto indicate le applicazioni di oli essenziali di Lavanda e di Tea Tree diluiti in un poco di olio di mandorle dolci. Ripetere due-tre volte al giorno per un paio di giorni.
In alternativa, se in giardino o in terrazzo abbiamo della Santoreggia, si possono utilizzare le sommità: 25-30 g in un litro di acqua bollente coperto per 10 minuti. Una filtrato e diventato tiepido, l’infuso può essere utilizzato per lavaggi e impacchi delle parti interessate. Ricordare che gli impacchi, per essere efficaci, devono avere una durata di almeno 15 minuti ed essere ripetuti più volte al giorno.

CONTUSIONI, DISTORSIONI, LUSSAZIONI
In genere riguardano la caviglia o il ginocchio che fanno male e si gonfiano. Evitare di appoggiarsi all’arto ferito e mettere subito a riposo la parte interessata. La natura ci mette in guardia con il messaggio del dolore che dice: alt! fermi! In mancanza dell’arnica che, come sopra detto, è sempre molto utile in caso di traumi muscolo-scheletrici, si può preparare un decotto di timo (far bollire 80 grammi di sommità di timo in un litro di acqua per 20 minuti tenendolo coperto). Una volta pronto filtrare e usare per fare degli impacchi locali che devono durare almeno 20 minuti. Gli impacchi devono essere caldi in caso di contusioni; freddi invece in caso di lussazioni e distorsioni. In caso di distorsioni, una volta, nelle campagne, si usava aggiungere a questo decotto 3 cucchiai di crusca di grano, la poltiglia si applicava poi sulla parte dolorante con una fasciatura di contenzione che si teneva per tutta la notte.
Una valida alternativa, anche questa tramandata dalla conoscenza popolare, è rappresentata dalle foglie cavolo verza che, quando sono fresche, sono ottime – oltre che in cucina – anche per preparare impacchi curativi.
Ecco come si fa: le foglie, quelle più esterne e più dure, le più verdi, vanno prima lavate, asciugate e private della venatura centrale. Poi si schiacciano rotolandoci sopra una bottiglia, in modo da liberare il succo benefico. Infine si applicano sulla parte dolente e si coprono con un panno di cotone o con la pellicola per alimenti. L’impacco va tenuto per almeno due ore, meglio ancora se per tutta la notte.
Al mattino dopo le foglie saranno scure e maleodoranti, è normale, anzi il segno che il cavolo sta facendo un buon lavoro. Proseguire fino a che non si riscontra un netto miglioramento.

PUNTURE D’INSETTO

Frizionare la pelle con un pezzetto di limone. Poi applicare 1-2 gocce di olio essenziale di lavanda puro sulla zona interessata. Anche l’oleolito di calendula applicato sul ponfo aiuta a calmare il prurito e il bruciore.
Se la puntura è di un’ape o di una vespa, per prima cosa togliere con delicatezza il pungiglione aiutandosi con un coltellino sterilizzato o un cartoncino plastificato, poi fare un cataplasma di argilla verde per neutralizzare il veleno (si mischia l’argilla con un po’ di acqua e succo di limone, si aspetta che la pappina si secchi e si stacca). A questo punto si può massaggiare la parte con olio di arnica, dolore e gonfiore si ridurranno.
In genere la puntura di api e vespe non è pericolosa, in soggetti allergici però può essere fatale perché provoca uno shock anafilattico. Bisogna quindi monitorare le reazioni perché, se intense (vertigini, difficoltà respiratorie, nausea, gonfiore a viso labbra e gola), è opportuno correre subito al pronto soccorso.

CONTRATTURE MUSCOLARI

Questo disturbo si risolve nel giro di qualche giorno, nel frattempo è bene non sforzare i muscoli coinvolti, ridurre il consumo di cibi acidi (come pomodori e aceto) e aggiungere nella propria alimentazione degli alimenti antinfiammatori, ad esempio zenzero e curcuma e cibi che contengono potassio (come banane e albicocche).
In genere bisogna mantenere i muscoli caldi per evitare contratture. Quando l’infortunio si è già verificato si fa un bagno o una doccia calda e, dopo aver massaggiato la parte dolorante con olio di arnica o una pomata a base di artiglio del diavolo, ci si copre bene soprattutto se ci si trova in un periodo dell’anno in cui la temperatura è bassa o si sta in ambienti con aria condizionata. Il caldo rilassa e scioglie il muscolo, mentre il rimedio a base di arnica o artiglio del diavolo placa il dolore e sfiamma (va spalmato 2-3 volte al giorno). Infusi di camomilla (non la camomilla romana, ma la chamomilla matricaria) aiutano a risolvere prima. I fiori hanno proprietà antispasmodiche ed agiscono come miorilassante, se ne possono assumere fino a 2-3 tazze al giorno.

Mi fermo qui, ma sono veramente tanti i rimedi naturali che possono tornare utili come “pronto soccorso domestico”, non solo in caso di piccoli infortuni che a volte possono capitare (come trattato sinteticamente in questo post), ma anche in caso di svariati disturbi. Il più delle volte si può davvero risolvere in autonomia e sicurezza evitando l’utilizzo dei farmaci di sintesi e limitando l’intervento medico solo ai casi di reale necessità.
La Natura mette sempre a disposizione una nutrita ed efficace “cassetta degli attrezzi” quando si tratta di prenderci cura della nostra salute. Utilizzando il buon senso e la prudenza, se ne può fare un uso saggio e prezioso.


ComeDonChisciotte.Org

FONTE: https://valentinabennati.it/curarsi-con-la-natura-efficaci-rimedi-per-piccoli-infortuni/

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CDC SALUTE è una rubrica di informazioni, notizie e suggerimenti per accrescere consapevolezza e prendersi cura della propria salute da protagonisti. La visione che proponiamo è quella unitaria della persona, vista nella sua unicità di ‘essere umano multidimensionale’ in cui corpo, mente e spirito sono inestricabilmente connessi sia sul piano fisico-chimico che su quello sottile e informazionale.

Il DNA è un alfabeto specifico per ogni individuo, ma le parole con cui ognuno scrive il libro della propria vita vengono scritte man mano che si interagisce con l’ambiente. Da questo punto di vista, dunque, tutto è importante: cosa mangiamo (ma anche come, quanto e quando), cosa beviamo, l’aria che respiriamo, se facciamo attività fisica o meno, ma anche i pensieri, le emozioni, le relazioni interpersonali e il rapporto con la natura e gli altri esseri viventi.

I nostri comportamenti e le nostre scelte sono quindi in grado di favorire la salute o, al contrario, l’insorgenza o il peggioramento della malattia. Non esiste il caso, esiste la causa. Esserne consapevoli significa cambiare totalmente prospettiva e poter avere un ruolo determinante nella costruzione del nostro benessere, ma anche di quello dei nostri figli e nipoti.

E questo pone il tema della responsabilità che abbiamo verso la nostra stirpe, quella umana. Il nostro stile di vita, infatti, determina anche la salute a lungo termine delle generazioni future.

 

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Giornalista professionista specializzata in tematiche di salute e ambiente. Naturopata membro FNNP (Federazione Nazionale Naturopati Professionisti). “Percepisco il mio lavoro come una sottile indagine fatta di domande, di chiedersi il perché. Comprendere la causa è sempre il primo passo da fare.”
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