Come invecchiare senza perdere un colpo

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CDC SALUTE è una rubrica di informazioni, notizie e suggerimenti per accrescere consapevolezza e prendersi cura della propria salute da protagonisti. La visione che proponiamo è quella unitaria della persona, vista nella sua unicità di ‘essere umano multidimensionale’ in cui corpo, mente e spirito sono inestricabilmente connessi sia sul piano fisico-chimico che su quello sottile e informazionale.

Il DNA è un alfabeto specifico per ogni individuo, ma le parole con cui ognuno scrive il libro della propria vita vengono scritte man mano che si interagisce con l’ambiente. Da questo punto di vista, dunque, tutto è importante: cosa mangiamo (ma anche come, quanto e quando), cosa beviamo, l’aria che respiriamo, se facciamo attività fisica o meno, ma anche i pensieri, le emozioni, le relazioni interpersonali e il rapporto con la natura e gli altri esseri viventi.

I nostri comportamenti e le nostre scelte sono quindi in grado di favorire la salute o, al contrario, l’insorgenza o il peggioramento della malattia. Non esiste il caso, esiste la causa. Esserne consapevoli significa cambiare totalmente prospettiva e poter avere un ruolo determinante nella costruzione del nostro benessere, ma anche di quello dei nostri figli e nipoti.

E questo pone il tema della responsabilità che abbiamo verso la nostra stirpe, quella umana. Il nostro stile di vita, infatti, determina anche la salute a lungo termine delle generazioni future.

 

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di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Il problema non è veder aumentare gli anni, ma gli acciacchi e le malattie. Infatti se negli ultimi decenni l’aspettativa di vita è quasi raddoppiata, non è invece migliorata quella di salute e si invecchia malamente, a volte prematuramente anche.

È possibile affrontare il tempo che avanza in salute e benessere, rimanendo indipendenti e autosufficienti fino alla fine dei nostri giorni?

Sì, è possibile.

Prima di tutto iniziando a dare importanza ai minimi segnali di squilibrio e sofferenza che vanno compresi il prima possibile e interpretati alla luce del nostro stile di vita. Dopodiché si deve intervenire con gli opportuni cambiamenti, se vogliamo prevenire patologie vere e proprie sia acute che croniche. I farmaci e le tecniche chirurgiche salvano spesso dalla morte persone che si ritrovano in situazioni di malattie acute, ma l’uso quotidiano di medicine per i disturbi cronici (che oggi ormai sono diffusissimi sopra i 50 anni) è invece dannoso: da un lato cancella o diminuisce i sintomi, ma dall’altro intossica il corpo e ne assorbe l’energia vitale.

Dunque il nocciolo della questione non è “non invecchiare”, ma riuscire ad aumentare il più possibile il numero di anni in cui si può vivere in una condizione di buona efficienza e piena vitalità.

Possiamo farlo cercando di mantenere in equilibrio mente, corpo e spirito e, essendo individui unici e irripetibili, esistono consigli e stili di vita adatti ad ogni persona. Ci sono, però, alcune regole generali che dovremmo rispettare tutti. Il che non significa dover vivere in modo rigido e noioso, ma volersi bene e alla fine a stare meglio. Ovvero: ben vengano le occasioni per ‘trasgredire’ (godiamocele!) quel che conta, infatti, è la quotidianità.

Ecco 10 DRITTE per invecchiare bene incarnando la migliore versione possibile, sana e felice di noi stessi:

1 – TENERE ALLENATO IL CERVELLO –

La dottoressa Lisa Feldman Barrett, professoressa di psicologia della Northeastern University, insieme ai colleghi del laboratorio del Massachusetts General Hospital, ha studiato i risultati delle risonanze magnetiche dei cervelli di 17 “superager” (cioè persone che, pur avendo superato i 65 anni, hanno capacità di memoria e attenzione pari a quelle di venticinquenni attivi e in salute) e li ha confrontati con quelli di altre persone della stessa età con problemi più o meno gravi di memoria o attenzione. Dal confronto sono emerse alcune regioni del cervello diverse nei due gruppi di persone: più sottili nei cervelli delle persone normali, uguali a quelle di persone più giovani nei cervelli dei superager. Nello specifico la parte del cervello che avrebbe un ruolo fondamentale nella qualità dell’invecchiamento è il sistema limbico e tutte le persone anziane esaminate che hanno ottenuto i risultati migliori nei test di memoria e attenzione sono risultate proprio quelle con il sistema limbico più spesso.

Come farlo aumentare?

Secondo i ricercatori del gruppo di Feldman Barrett bisogna impegnarsi molto e continuativamente in un’attività. Il sistema limbico aumenta la sua attività quando le persone si impegnano in qualcosa di difficile, sia che si tratti di uno sforzo intellettuale sia fisico, per questa ragione si può conservare bene questa parte del cervello allenandola sia con attività fisiche che mentali.

Attenzione però: fare giochi come i cruciverba, i sudoku o quelli proposti da siti e app per allenare la mente non è abbastanza. Queste attività sono abbastanza piacevoli, ma non richiedono sforzi o sofferenze. Il consiglio, invece, è di iniziare a fare un’attività davvero impegnativa, come imparare una lingua straniera, seguire un corso online o esercitarsi con uno strumento musicale.

2 – MANTENERE PULITO L’INTESTINO – 

Se da un lato per campare a lungo è necessario eliminare/limitare l’uso di alimenti con additivi, carne rossa, cereali raffinati, insaccati, margarine, zucchero bianco, dolciumi, cibi precotti e alcol, privilegiando invece alimenti sani, freschi e carichi di vitalità (facendo attenzione anche alle tecniche di cottura), dall’altro è fondamentale lavare con regolarità gli organi, primo fra tutti l’intestino, con l’uso di erbe e rimedi appropriati. Infatti sono in particolare le fermentazioni e le putrefazioni intestinali, secondo il Prof. Elia Metchinkoff, la causa dell’invecchiamento precoce.

Metchinkoff, vincitore del Nobel nel 1908, studiò attentamente la dieta di un gruppo di pastori caucasici particolarmente longevi e sani e scoprì per primo l’importanza dell’acido lattico e dei fermenti lattici nel rallentare i processi di invecchiamento. Secondo la sua concezione – che è anche la stessa della Naturopatia e delle Medicine dalla visione olistica – non si può far a meno di occuparsi di ecologia intestinale per avere una vecchiezza felice e libera da infermità.

Nella tradizione ayurvedica indiana, per esempio, per prevenire la costipazione e promuovere la crescita di una sana flora batterica intestinale si usa il lassi, una bevanda che si ottiene mescolando insieme una parte di yogurt bianco biologico compatto fresco con un minimo di 4 parti d’acqua (si mescola il tutto fino ad ottenere una bevanda omogenea con l’aggiunta di un pizzico di zucchero grezzo di canna o sale o spezie a seconda dei gusti o del consiglio personalizzato ricevuto dell’esperto). Va assunto a piccoli sorsi, ma entro le 17 poiché di sera, secondo l’Ayurveda, yogurt e formaggio non vengono ben digeriti finendo per produrre ulteriori tossine che ostruiscono i nostri canali interni.

In realtà, in base alla mia esperienza, sconsiglio il consumo di yogurt vaccino. Possono permetterselo solo gli individui non linfatici, coloro che non soffrono di allergie, di colite, di alterazioni del sistema neurovegetativo e che non hanno un livello troppo elevato di infiammazione intestinale. Altrimenti meglio ricorrere agli alimenti fermentati anch’essi naturalmente ricchi di acido lattico (crauti, insalatini, miso) o all’utilizzo di fermenti lattici (Lactobacillus acidophilus, L. bifidus in particolare).

3 – FARSI MASSAGGIARE REGOLARMENTE – 

Ecco un’altra cosa che energizza i nostri organi, alimenta la nostra energia vitale e rallenta i segni dell’invecchiamento.

Un massaggio fatto bene e con regolarità nutre la nostra forza muscolare, fisiologica e mentale. Non parlo di un qualsiasi massaggio estetico, ma di trattamenti profondi in grado di avere un effetto modulante sia sul sistema nervoso che sul sistema endocrino. Gli oli erbalizzati ayurvedici, scelti in base alla propria fisiologia e alla stagione, ad esempio, sono di grande aiuto (se utilizzati con le tecniche giuste) per rimuovere le tossine, migliorare la circolazione e aumentare la flessibilità di tessuti e organi.

E così un momento di grande benessere, se trasformato in abitudine, diventa un’altra importante strategia per una vita longeva e soddisfacente.

4 – MANGIARE BENE – 

Il che significa cibo giusto (fresco, di stagione, biologico e ben abbinato), al momento giusto (mai prima di aver digerito il pasto precedente) e nella quantità giusta (colazione da re, pranzo da principe, cena da povero).

Avere una buona digestione è determinante tanto quanto nutrirsi correttamente poiché una digestione incompleta provoca tossine. È anche importante masticare a lungo e consumare i pasti con calma, in un clima sereno, evitando di stare a tavola leggendo, lavorando o, peggio, guardando la TV.

5 – DORMIRE BENE – 

E’ stato il professor Francesco Bottaccioli, fondatore della SIPNEI, Società Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia, a illuminarmi  sulla correlazione tra infiammazione e disturbi del sonno. Di notte ormoni e circuiti immunitari si sincronizzano reciprocamente, ma difficoltà ad addormentarsi e frequenti risvegli sono in grado di  alterare questi delicati meccanismi. Il picco della melatonina, in pratica, si sposta in avanti e i livelli permangono alti al risveglio e per buona parte della mattinata. È proprio questo a incrementare l’infiammazione causando, tra l’altro, anche spossatezza e dolori.

Dormire bene è importante e potremmo definire il sonno uno dei capisaldi delle regole di vita per mantenere la salute o riconquistarla. Già per gli antichi greci era un modo importante di cura e anche le ricerche attuali confermano che è in grado influenzare lo stato di benessere oppure, al contrario, la malattia. Ad esempio chi dorme meno, oltre ad avere livelli più elevati di infiammazione, tende ad avere una pressione sanguigna più alta, maggiore resistenza insulinica e un più alto indice di massa corporea. Chi di notte lavora e non dorme per niente, ha un sistema immunitario più debole e quindi è più sensibile a infezioni virali e patologie degenerative. Infine ci sarebbe un rapporto stretto tra disturbi del sonno, disturbi dell’umore e della memoria.

Il sonno, insomma, è importantissimo per molteplici ragioni e dovremmo dedicargli il giusto numero di ore senza interruzioni affinché possa sviluppare tutti i suoi aspetti positivi (altre informazioni in questo mio precedente post ).

6 – RESPIRARE BENE – 

Viviamo in un epoca piena di inquietudini, di pressione e stress e mi capita spesso, nel mio lavoro, di vedere persone oppresse dalla loro stessa respirazione che, dipendendo dal sistema neurovegetativo, reagisce a qualsiasi variazione delle condizioni emotive come un sismografo  diventando veloce, superficiale e insufficiente.

Questi atteggiamenti respiratori errati, uniti ad uno stile alimentare e di vita lontano dalla natura, portano a tensioni psicologiche sempre maggiori e all’irrigidimento della muscolatura. Nel tempo ne deriva anche un insufficiente apporto di ossigeno agli organi e alle cellule che può provocare una diminuita funzionalità del cuore, una minore efficacia delle difese immunitarie e con essa una maggiore predisposizione alle malattie.

Come già sapevano gli Indiani 4000 anni fa, certi tipi di respirazione consentono meglio di altri un’efficace azione di riequilibrio delle funzioni organiche. In particolare la respirazione yogi, la respirazione quadrata tibetana, il rebirthing e il metodo Buteyko, non solo facilitano la pulizia dell’ambiente respiratorio interno e l’eliminazione delle scorie da parte dell’organismo, ma in certi casi, sotto la guida di terapeuti esperti, permettono anche di entrare in contatto con le proprie esperienze emotive più profonde (che vanno poi elaborate a vantaggio della salute sia psichica che fisica).

7 – AVERE UNA CORRETTA POSTURA E MUOVERSI – 

La funzionalità della struttura corporea è influenzata dall’allineamento posturale. Quando serve, ci sono varie tecniche volte al riequilibrio: la chiropratica lavora sulle articolazioni; l’osteopatia su ossa, visceri e fascia connettivale; la terapia cranio-sacrale sul liquido cerebrospinale; il rolfing sulla fascia connettivale profonda. Sono alcuni esempi, ma vi sono varie discipline che si occupano di questo e si differenziano tra loro soprattutto per il tessuto su cui lavorano.

Anche il movimento è essenziale per stare bene, l’esercizio fisico regolare è un modo per conservare flessibili le articolazioni e forti le ossa e i muscoli, inoltre è un potente stimolo per il sistema immunitario, un allenamento per polmoni e cuore, un’opportunità per ridurre la tensione emotiva e vincere lo stress.

Ma quale attività fisica svolgere? E con che frequenza?

Gli esercizi aerobici che impegnano in maniera prolungata (ad esempio camminata a passo sostenuto, corsa lenta, bicicletta, nuoto) sono adatti a tutti perché fanno lavorare quasi tutti i muscoli del corpo, favoriscono le funzioni respiratoria e cardiovascolare e aiutano le ossa a rimanere sane. Un impegno regolare di 3-4 volte a settimana è in grado di accellerare il metabolismo, modificare la predisposizione al diabete, favorire il consumo dei grassi accumulati.

Gli esercizi anaerobici, più intensi e di minore durata (come ad esempio l’allenamento con i pesi), sono anch’essi utili, ma devono venire affiancati da attività più prolungate e tranquille.

Per non correre rischi di infortuni bisogna fare sport con giudizio e regolarità aumentando con gradualità gli sforzi e scegliendo l’attività più adeguata alle proprie caratteristiche fisiche, all’età e alle proprie condizioni di salute. È molto indicato anche fare un po’ di strectching e qualche esercizio di mobilizzazione articolare all’inizio e alla fine dell’attività sportiva, non solo per evitare infiammazioni, distorsioni e strappi, ma anche per favorire lo sviluppo di una muscolatura elastica oltre che forte.

C’è poi un’attività facile ed efficace alla portata di tutti: camminare. Mezzora al giorno di passeggiata è il minimo raccomandabile.

8 – CONCEDERSI NATURA E BUONA ESPOSIZIONE SOLARE – 

Per stare meglio, per ritrovare felicità e salute, abbiamo assolutamente bisogno del contatto con la natura. La natura ha il potere di stupire e rilassare, ma anche di abbassare il colesterolo, regolarizzare la pressione sanguigna, decelerare il battito cardiaco e ridurre i livelli di adrenalina, aiutando a prevenire malattie cardiovascolari e tumori. Lo sanno bene i giapponesi che praticano fin dall’antichità lo Shinrin-Yoku, ovvero l’arte di camminare nei boschi.

In Giappone, infatti, è comune trovare medici che prescrivono ai pazienti un bel “bagno nella foresta” perché è stato appurato – ormai anche dalle ricerche scientifiche – che passeggiare tra gli alberi è utile per ridurre lo stress, rafforzare il sistema immunitario e ritrovare il buonumore e le energie.

È necessario, però, respirare profondamente, osservare, sentire, odorare e camminare in consapevolezza per sperimentare davvero i benefici di qualche ora passata tra i boschi. Insomma si deve entrare in sintonia con la natura attraverso tutti e cinque i sensi e stabilire un contatto con le piante e con la terra, se si vogliono incrementare equilibrio e benessere.

Il nostro sistema immunitario, infatti, ha la capacità di entrare in relazione con le emissioni delle piante, i cosiddetti terpeni, e questi svolgono su di esso un’influenza utile nello stimolare soprattutto alcune sue funzioni specifiche. In particolare aumenta il numero delle cellule killer che rimuovono i virus dall’organismo, contrastano l’insorgere del cancro e combattono il tumore nel caso di una malattia oncologica. Interessanti, a riguardo, sono gli studi del Professor Qing Li, immunologo e uno dei massimi esperti al mondo di medicina forestale. Da quasi trent’anni si occupa di shinrin-yoku e dei suoi benefici e ha raccolto i risultati delle sue ricerche in un libro che si intitola proprio “Shinrin-yoku – Immergersi nei boschi”, un bestseller in oltre 15 Paesi. In base alle sue osservazioni su diversi campioni di persone, trascorrere una sola giornata in un bosco fa aumentare in media di circa il 40% queste cellule killer naturali e il numero rimane superiore al normale per circa una settimana, mentre si allunga a un mese circa per una permanenza di 2-3 giorni. Queste cellule non solo sono più numerose dopo aver trascorso del tempo nel bosco, ma sono anche più attive.

Anche l’energia del sole è fondamentale per la nostra salute. È la nostra prima ed economica medicina con effetti straordinari non solo su sistema nervoso e immunitario, ma anche su metabolismo, ossa, muscoli, pelle, occhi, apparato cardiovascolare.

L’esposizione regola i livelli degli ormoni sessuali, migliora la memoria ma, soprattutto, riduce il rischio di malattie del sistema nervoso centrale quali il Parkinson, l’Alzheimer e altre forme di demenza, il rischio di tumori e di tante malattie autoimmuni.

9 – USARE CORRETTAMENTE LE VIBRAZIONI – 

Ecco un’altra cosa che non dobbiamo sottovalutare: l’energia vibrazionale di colori e suoni.

I colori sono frequenze luminose di proporzioni variabili con diversa energia elettromagnetica e hanno effetto sul corpo e sulla mente. Avendo cioè ogni colore frequenze diverse, impatta nell’organismo e nella psiche a profondità e con effetti diversi. Quando guardiamo un colore non facciamo altro che convogliare su di noi delle onde elettromagnetiche. Queste onde, avendo la frequenza legata al tipo di colore relativo, penetrano nel corpo a una data profondità (a secondo, appunto, della loro frequenza) e riescono ad interferire con le cellule inibendole o tonificandole. O meglio: non interferiscono direttamente con le cellule, ma con i processi sottili che le animano. Alcuni colori quindi tonificano, se c’è carenza di energia. Altri invece inibiscono, cioè disperdono gli eccessi di energia.

Se proviamo a spiegare la cosa da un punto di vista diverso potremo dire che i colori hanno un comportamento ben preciso nel campo delle frequenze elettromagnetiche biocompatibili (banda di frequenze: ultravioletto-visibile-infrarosso) poiché sono in grado di assorbire in modo diverso varie frequenze della banda stessa e riflettere selettivamente altre bande di frequenza. Alcuni colori cioè sono riflettenti (e attivanti sia psichicamente che fisicamente), altri invece sono assorbenti (e, stimolando il sistema parasimpatico, inibiscono e inducono rilassamento).

Tutto questo accade non solo se vediamo un colore, ma  anche se pensiamo a un colore visualizzandolo. Quando pensiamo a un determinato colore, infatti, moduliamo una certa energia e ci disponiamo sulla sua frequenza. Il che sta a significare che tra noi e i colori c’è una vera e propria interazione energetica e molti studi, nel corso degli anni, si sono occupati di questa interazione.

Anche i suoni possono essere utilizzati a scopi di riequilibrio. Anticamente, in alcune culture, l’arte dei suoni a beneficio della salute era molto sviluppata e si basava sulla comprensione che la vibrazione è la forza fondamentale creativa dell’universo. Purtroppo nei secoli queste preziose sapienze sono andate perdute (sono continuate in parte in certe tradizioni orientali e sudamericane che hanno sempre riconosciuto il potere della musica di favorire il riequilibrio totale della persona) ma, fortunatamente, negli ultimi anni, soprattutto all’estero, sono rifiorite le ricerche e le sperimentazioni in questo ambito con risultati sorprendenti e sono stati fatti anche degli studi scientifici sui benefici della musica. Ne cito due: quello effettuato dall’Università di Helsinky che ha evidenziato gli effetti favorevoli della musica di Mozart su apprendimento e memoria (ascoltare, anche per soli 10-15 minuti, un concerto per violino del grande compositore, da un lato potenzia l’attività dei geni coinvolti nel rilascio e trasporto della dopamina e le funzioni sinaptiche, mentre dall’altro disattiva l’attività di geni coinvolti nel Parkinson e nei problemi di neuro degenerazione) e quello dell’Istituto di cardiologia dell’Università di Nis (Serbia) secondo il quale non conterebbe neppure il genere, l’importante è ascoltare la musica che piace: l’ascolto del brano preferito, infatti, innesca da parte del cervello la produzione di endorfine, i cosiddetti neurotrasmettitori della felicità, in grado non solo di regalare una sensazione di benessere psichico, ma anche di rafforzare l’endotelio, il tessuto che riveste i vasi sanguigni, linfatici e del cuore.

10 – CIRCONDARSI DI AMORE – 

Ultimo punto in ordine di numerazione, ma non di importanza.

Siamo, la maggior parte di noi, perennemente impegnati ma, poi, quanto tempo ci rimane da riservare agli affetti, ai figli, ai nipoti, alla persona che amiamo, agli amici?

Quanto spazio dedichiamo all’ascolto di ciò che abbiamo nel cuore?

Vivere di corsa prestando sempre meno attenzione alle emozioni e ai sentimenti può essere molto rischioso. Si possono perdere occasioni importanti per stare bene e c’è anche il pericolo di rovinare relazioni già esistenti che troppo spesso diamo per scontate.

L’amore è la ragione vera, importante, della vita. E’ una forza potente che può fare prodigi e, se manca, l’esistenza non solo è meno bella, può diventare anche meno lunga perché priva di armonia.

 

Mi auguro che questo mio lungo post vi porti ad approfondire gli argomenti cui ho accennato in modo che ciascuno possa mettere in atto i cambiamenti che gli occorrono per vivere a lungo e felicemente.

Buon anno. Nulla è stato facile nel 2020 e probabilmente nulla sarà facile nel 2021.

Ma se vivremo con consapevolezza e avremo cura di noi stessi aumenteremo la nostra forza.

E quel che per altri apparirà tremendo, per noi sarà come la fucina dove si tempra l’acciaio.

FONTE: https://valentinabennati.it/come-invecchiare-senza-perdere-un-colpo-2/

 

 

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