Se il governo, ignorate finora tutte le istanze del Convoglio, ha deciso di rispondere con la violenza alle loro pacifiche dimostrazioni di dissenso, i camionisti certo non arretrano di un passo. La loro strategia di bloccare le rotte commerciali e così gli approvvigionamenti del Canada, appoggiata dalla stragrande maggioranza dei cittadini, e temuta più che mai dal pupazzo globalista Trudeau, sta avendo molta efficacia, anche perché i camionisti conoscono gli snodi cruciali del commercio USA-Canada. Mentre a ovest il blocco del confine Coutts tra Alberta e Montana continua e si rafforza, ieri sera la “rivoluzione delle foglie d’acero” ha conquistato un nuovo presidio: è stato bloccato dai ribelli un passaggio di merci fondamentale dell’area orientale: il ponte Ambassador tra Detroit e Windsor, su cui viaggia più di un quarto del flusso merci tra i due paesi. Così ha riportato un’ora fa la BBC:
A circa 740 miglia (1.190 km) da Ottawa, il più trafficato valico di frontiera del Canada è stato parzialmente riaperto martedì dopo che i camionisti in protesta hanno bloccato il traffico.
I camionisti in solidarietà con quelli di Ottawa avevano bloccato l’Ambassador Bridge lunedì sera, costringendo i veicoli a lunghe deviazioni.
Il ponte sul fiume Detroit è un collegamento commerciale vitale tra il Canada e gli Stati Uniti, con più di 40.000 persone e 323 milioni di dollari (238 milioni di sterline) di merci che lo attraversano ogni giorno.
Secondo la polizia del Michigan e di Windsor, i manifestanti hanno costretto le autorità a chiuderlo poco prima delle 21:00 ora locale di lunedì – poche ore dopo che il primo ministro canadese Justin Trudeau aveva accusato i manifestanti di tentare di “bloccare la nostra economia”.
Centinaia di veicoli sono stati bloccati per chilometri mentre i viaggiatori sono stati avvertiti dalla polizia canadese di deviare.
Mentre ora è aperto per viaggiare dal Canada agli Stati Uniti, dall’altra parte, il Dipartimento dei Trasporti del Michigan ha detto che il ponte è rimasto chiuso e ha consigliato agli automobilisti di deviare verso la vicina Port Huron per dirigersi in Canada. Gruppi d’affari negli Stati Uniti e in Canada hanno chiamato il blocco “un attacco al benessere dei nostri cittadini e alle imprese che li impiegano”, e hanno chiesto una riapertura completa.
A Ottawa intanto la situazione continua a essere tesa: una trentina di arresti, carburante e cibo confiscati, un’ordinanza del giudice di smettere di suonare il clacson per dieci giorni, mentre continuano a girare le voci di sgombero forzato. Intanto Greg Kelly su Newsmax ha riportato la testimonianza di un camionista occupante di Ottawa secondo il quale oggi un “negoziatore federale” si incontrerà con i camionisti.
MDM 08/02/2022