FONTE: MOON OF ALABAMA
Al termine del suo mandato Obama ha implementato una serie di mosse anti-Russia. La più palese è stata l’espulsione di 35 diplomatici russi con l’infondata accusa di aver interferito sulle elezioni americane. Tra le altre, il lancio di un’offensiva del governo ucraino contro la resistenza nella parte est del paese, parte supportata dai Russi.
Queste mosse erano intese ad ostacolare all’entrante amministrazione Trump i suoi annunciati piani di relazioni più amichevoli con la Russia. L’amministrazione Trump ha subito reagito alla mossa delle sanzioni di Obama. Il neo consigliere alla sicurezza nazionale Flynn ha telefonato all’ambasciatore russo di Washington. Non gli ha promesso di togliere le sanzioni immediatamente ma indirettamente gli ha chiesto di astenersi da qualsiasi dura risposta:
Le trascrizioni delle conversazioni non mostrano che Flynn abbia fatto alcuna promessa di togliere le sanzioni una volta insediatosi Trump, dicono funzionari. Piuttosto, esse mostrano Flynn fare commenti più generali sulle relazioni tra i due paesi, in miglioramento sotto Trump, così riportano persone in contatto con loro.
Questa è stata senza dubbio una mossa di tatto, in linea con una dolce transizione di governo.
Al termine, il governo russo si è astenuto da ogni tipo di reazione alle sanzioni di Obama.
Questo è stato un colpo per i promotori delle ostilità con la Russia, che però non ha fermato le loro ingerenze. È partito lo sforzo per cacciare Flynn dalla sua nuova posizione come Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Una concertata campagna mediatica è stata lanciata per insinuare il già avvenuto fallimento di Flynn e per spingere alle sue dimissioni.
Within the last 30 mins — NYT, WashPost, WSJ and Politico each dropped pieces that have to be alarming for your future if you're Mike Flynn.
— Bradd Jaffy (@BraddJaffy) February 13, 2017
Bradd Jaffy @BraddJaffy
Negli ultimi 30 minuti New York Times, Washington Post, Wall Street Journal e Politico hanno ciascuno scritto pezzi che devono essere d’allarme se ti chiami Mike Flynn
5:51 PM – 12 Feb 2017
Tenete a mente che circa il 95% dei media americani era ostile a Trump durante la campagna elettorale. Hanno tutti spacciato la sciocchezza delle “interferenze russe”, quando in realtà è stato un insider a far fuoriuscire varie mail dal Consiglio Nazionale dei Democratici. Sono tutti disposti a supportare ogni mossa che possa ostacolare l’amministrazione Trump.
Così, stamattina le notizie erano piene di titoli come questi:
New York Times – Trambusto totale al Consiglio della Sicurezza Nazionale
Washington Post – Mentre Flynn cade sotto la crescente pressione sui contatti con la Russia, Trump rimane in silenzio
Wall Street Journal – La posizione di Flynn come Consigliere per la Sicurezza Nazionale parte male alla Casa Bianca
Politico – Trump rivede lo staff di punta della Casa Bianca dopo un inizio tumultuoso
Tutte queste storie sono basate su “visioni di insider” di vari “ex ed attuali funzionari”. Tutte si basano su non fondati sospetti contro Flynn di colludere in qualche modo col governo russo. Tutte sono più un augurio che un fatto reale.
Sarebbe incredibile se Trump abboccasse a questa ben organizzata ma ovvia campagna contro la propria amministrazione. Dovesse cacciare Flynn o arrendersi a questa pressione, i suoi nemici sentirebbero l’odore del sangue, trovando un nuovo obiettivo nella sua amministrazione ed intensificando il loro fuoco d’assalto.
Inoltre, un secondo assalto ben coordinato su una scelta politica di Trump, un cambio di rotta in Siria, è già in corso. Questo punta a calunniare ulteriormente il governo siriano, per far passare la lotta allo Stato Islamico come un dovere.
- Pochi giorni fa Amnesty International ha pubblicato un rapporto, privo di fonti, su presunte esecuzioni in prigioni siriane.-
- Oggi, Human Rights Watch afferma che il governo siriano ha sistematicamente usato cloro nella lotta sopra Aleppo. Le fonti sono meramente supporter dell’opposizione-
- Basandosi su simili vaghi “fatti”, il concilio Atlantico, una lobby NATO con legami finanziari ai governi del Golfo, lancia un grosso report di propaganda (un poderoso pdf) sul “crimine di guerra” di liberare Aleppo dai jihadisti.
Nessuna di queste organizzazioni “umanitarie” è preoccupata dell’attuale devastante situazione ad Aleppo. Per 40 giorni i rifornimenti d’acqua sono stati tagliati dallo Stato Islamico alle stazioni di pompaggio dell’Eufrate. Non c’è elettricità, la benzina scarseggia, i medicinali sono difficili da reperire.
La loro ipocrisia puzza fino al cielo. Queste organizzazioni dicono tutte, ad esempio, che il governo siriano ha attaccato ospedali in est-Aleppo solo per attaccare civili. Allo stesso tempo, applaudono tutte ad un assalto ancor più grande a Mosul, occupata dallo Stato Islamico, da parte delle truppe americane ed irachene. Là, afferma il capo di Human Rights Watch, gli ospedali vengono usati dai jihadisti e perciò attacchi su di loro sono giustificati:
As battle for Mosul proceeds, ISIS is regularly occupying hospitals & medical facilities, endangering patients/staff https://t.co/fD1IJ8rU45 pic.twitter.com/h25wzHvHSa
— Kenneth Roth (@KenRoth) February 8, 2017
Kenneth Roth @KenRoth
Mentre la battaglia per Mosul va avanti, l’ISIS sta regolarmente occupando ospedali e strutture mediche, mettendo pazienti e staff in pericolo bit.ly/2kqXuUR
La campagna anti-Flynn così come la campagna contro Assad mirano a cambiare le politiche di Trump. Questi cambiamenti si allontanano dalla direzione impostata dal governo occulto dietro Obama.
Nel frattempo, l’amministrazione Trump implementa politiche socio-economiche regressive, senza alcuna resistenza dei media degna di nota, del Congresso o delle cosiddette Organizzazioni Non Governative:
Il presidente Trump ha intrapreso la più aggressiva campagna da una generazione contro le normative, unendosi ai legulei Repubblicani per cancellare leggi già passate e limitare le capacità dei legislatori federali di imporne di nuove.
Il governo occulto ha molto più interesse nel proseguire i propri piani di incontrastato dominio globale, piuttosto che del benessere dei cittadini dell’impero.
Trump ha promesso di mettere “prima l’America”, di dar priorità al benessere degli Stati federati rispetto al cercare l’egemonia globale. Chi l’ha votato l’ha eletto per questo. Dovesse abboccare alle campagne organizzate contro i suoi piani, prevedibili disastri in politica estera domineranno la sua presidenza. Perderebbe così ogni possibilità di una rielezione.
Fonte: www.moonofalabama.org/
Link: http://www.moonofalabama.org/2017/02/organized-campaigns-hit-at-trumps-foreign-policy-plans-.html
13.02.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG