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La Redazione

 

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Camminando sull’orlo del precipizio

Paradossalmente, negli Stati Uniti Netanyahu ha più influenza sulle principali strutture di potere istituzionali di quanta ne abbia la stessa Casa Bianca e questo gli consente di portare avanti la seconda "guerra d'indipendenza" del suo governo.
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A cura di Markus
Il 1 Giugno 2024
13972 Views

Alastair Crooke
english.almayadeen.net

Diverse voci europee avvertono disperatamente che, con il progetto ucraino che si sta avviando verso la disfatta, a un Occidente umiliato non rimane altra scelta che un’escalation drastica e il coinvolgimento della NATO in qualche forma, limitata o meno, di lotta.

L’ex parlamentare britannico (conservatore) Andrew Bridgen afferma che questo spostamento strategico (la cui rapidità ha colto gli europei alla sprovvista), sta costringendo l’Europa ad affrontare una guerra con la Russia.

In effetti, Bridgen avverte che: “Noi (la Gran Bretagna) siamo già in guerra con la Russia“. Questo è il vero motivo, spiega, per cui Rishi Sunak ha indetto le elezioni anticipate: si rifiuta di essere un “presidente da tempo di guerra”. Sta di fatto passando il “testimone” a Keir Starmer (che probabilmente volerà in California dopo il 4 luglio, il giorno del voto). “I generali” hanno avvertito Sunak che è arrivato l’ordine di entrare in guerra con la Russia. E Sunak non vuole avervi nulla a che fare.

Bridgen potrà o no aver ragione sui dettagli, ma indubbiamente esiste un coro che dice la stessa cosa. Questa cacofonia di improvvisi avvertimenti bellicisti è forse solo un esempio del “progetto di cancellazione degli elefanti”, come lo definisce Matt Taibbi? Un progetto con il quale veniamo costantemente istruiti a non vedere gli elefanti nella stanza.

E di elefanti ce ne sono molti: l’apertura delle frontiere, il crollo del tenore di vita, il rincaro dei prezzi, il debito alle stelle e il calo del rating di Biden. A ciò si aggiunga che la Casa Bianca continua ad armare gli israeliani e a dare il via libera all’operazione militare di Rafah, proprio nel momento in cui la Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato di fermare la distruzione di vite umane. Un vero e proprio ossimoro.

Naturalmente, il Team Biden non si sbilancia sul suo “ferreo” sostegno agli israeliani, ma l’unica cosa chiara è che l’allarme guerra non è necessariamente vero in senso letterale, se non per spaventarci e distoglierci dagli “elefanti”.

La ‘classe informatrice’ ora non ha più nemmeno la decenza di dirci chi o cosa sono“. Quando si leggono le “notizie”, non si sa se si tratta di un “briefing” della Casa Bianca o di uno di quei comunicati aggressivi dell’intelligence, che ci dicono ancora una volta che la Russia è davvero alle corde e sta per crollare.

Il NYT ha avvertito sulle sue pagine che “l’America ha cercato di eguagliare Putin e di ‘battere il maestro’ al suo stesso gioco di guerra dell’informazione“. Il lancio ufficiale del Times della “battaglia informativa a tutto campo” si è spinto fino a far spiegare da Jake Sullivan che il problema delle armi di distruzione di massa [irachene] non era che diffondere una menzogna architettata dall’intelligence “da questo stesso podio” fosse sbagliato, ma che era stato fatto per le ragioni sbagliate, cioè per iniziare piuttosto che per fermare una guerra.

Allora come stanno veramente le cose? La narrazione di essere sull’orlo di una vera e propria guerra con la Russia è un “inganno” progettato per non farci vedere la mandria di elefanti che pascolano tranquillamente, per ora, anche se la loro presenza potrebbe incombere ancora di più con l’inizio della campagna elettorale?

D’altro canto, l’idea stessa che l’Europa sia attrezzata o capace di combattere una vera guerra è assurda. Ma, allo stesso modo, ci sono abbastanza idioti in giro, ipnotizzati da vecchie illusioni di grandezza, che è anche possibile fare qualcosa di stupido. È interessante notare che l’ex parlamentare britannico Andrew Bridgen riconosce implicitamente questo rischio, ma aggiunge che, grazie al cielo, è Putin a fare da contraltare!

Per contro, oggi in Occidente tutto ruota intorno alla manipolazione delle narrazioni e alla creazione del meme vincente. L'”altra” narrazione della “guerra imminente” (secondo la Reuters) è che il Presidente Putin vorrebbe un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile – e sulle attuali linee di contatto – perché sarebbe terrorizzato dalla prospettiva di dover lanciare un’ulteriore mobilitazione per terminare l’Operazione Speciale.

Questa è pura disinformazione, ma la domanda è: potrebbe servire come narrazione supplettiva a quella della paura dell’Occidente che però decide di camminare sull’orlo del precipizio di una guerra con la Russia? E forse questa politica stiracchiata che sta permettendo alla campagna di Biden di affermare di stare “vincendo” in Ucraina? Putin è ritratto come se tremasse di fronte alla minaccia di una guerra contro l’enorme potenza economica e militare combinata dell’Occidente. Secondo questa narrazione, una parte dell’Ucraina occidentale sopravviverà per diventare un futuro membro della NATO e dell’UE.

Questa narrazione di guerra è tutto meno che una notizia. “L’informazione che fornisce, se ci si preoccupa di vagliarla“, dice Taibbi citando Walter Kirn, “è un’informazione chiusa su se stessa; sugli scopi, le convinzioni e le lealtà di coloro che la producono: la classe che informa“.

Sorgono due domande: primo, Sullivan vuole fermare la Terza Guerra Mondiale o iniziarla?

In secondo luogo, tornando all’intervista di Bridgen, egli afferma che l’ordine “è arrivato” ai generali ed è stato trasmesso a Sunak.

Quindi, quale delle due?

Il 28 ottobre, all’inizio dell’invasione di terra israeliana a Gaza Netanyahu aveva detto: “Ricordate ciò che Amalek vi ha fatto“, citando il versetto biblico in cui Yahweh aveva ordinato agli israeliti di spazzare via la nazione nemica degli Amaleciti uccidendo anche i loro bambini e loro animali. (Il Sudafrica ha presentato la dichiarazione di Netanyahu alla Corte internazionale di giustizia come prova dell’intento genocida di Israele a Gaza).

Ebbene, Netanyahu lo ha fatto di nuovo (il 20 maggio). Ha invocato Amalek in risposta alla notizia che la Corte Penale Internazionale aveva emesso un mandato di arresto contro di lui. “Questa volta“, riporta Mondoweiss, “Netanyahu sta usando lo stesso riferimento per radunare la nazione contro i suoi nemici – che, a quanto pare, ora includono la Corte penale internazionale e l’ICJ – usando un linguaggio in codice nella versione in ebraico della sua sfuriata contro la Corte“.

La versione del discorso che ha tenuto in inglese è qui. La versione ebraica è diversa. Si conclude con una frase in ebraico – “Netzah Israel lo yeshaker” – che significa “l’Eterno di Israele non mentirà”. Questa frase era rivolta alle “menzogne dell’Aia”, come aveva specificato nella sua dichiarazione. Il significato di questa frase non è ovvio al grande pubblico, in quanto usa una terminologia che fa parte della storia e della mitologia biblica e sionista.

Modoweiss continua:

La frase stessa proviene da Samuele I, 15,29. Il contesto è fondamentale. Il re Saul era stato ammonito dal profeta Samuele per non aver sradicato completamente gli Amaleciti – Saul aveva risparmiato il loro re, Agag, e “il meglio delle pecore e del bestiame”, che gli israeliti “non erano disposti a distruggere completamente”. Secondo la Bibbia, questo livello di annientamento non era sufficiente e dimostrava la presunta debolezza del re Saul. Per questo motivo il profeta Samuele aveva ammonito il re biblico:

“Il Signore ti ha unto re su Israele. E ti ha mandato in missione dicendoti: ‘Va’ e distruggi completamente quel popolo malvagio, gli Amaleciti; muovi guerra contro di loro finché non li avrai sterminati’. Perché non hai obbedito al Signore? Perché ti sei avventato sul bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?”.

Saul cerca di difendere le sue azioni, ma Samuele gli fa pervenire un messaggio intransigente:

“Hai rifiutato la parola del Signore e il Signore ti ha rifiutato come re di Israele!”.

Questa è la frase che Netanyahu ha usato alla fine del suo discorso in ebraico in risposta alla richiesta della Corte Penale Internazionale. Egli ha lasciato intendere che l’ordine della Corte è diretto contro l’intero Stato di Israele. In altre parole, sta dicendo che non commetterà lo stesso errore di Re Saul – non sradicando completamente Amalek. A Gaza andrà fino in fondo. Proseguirà fino a Rafah. “Cancellerà il seme di Amalek”, come in alcune registrazioni cantavano i soldati israeliani a dicembre.

“Netzhah Israel lo yeshaker” è anche l’acronimo di “NILI”. Il NILI era una rete di spionaggio sionista clandestina attiva durante la Prima Guerra Mondiale, tra il 1915 e il 1917. Si trattava di un gruppo di raccolta di informazioni che lavorava per gli inglesi contro gli ottomani, che all’epoca governavano ancora la Palestina… L’invocazione di Netanyahu “l’Eterno di Israele non mentirà” non è solo un riferimento biblico al pericolo di non andare fino in fondo nell’annientamento di Amalek (che, in questo caso, sono i palestinesi che rimangono a Rafah e nel resto di Gaza) – è anche un riferimento storico alla sfida del movimento sionista ad un potere sfavorevole alla causa sionista”.

Per essere chiari, ciò che viene accennato nella citazione ebraica di cui sopra sull’annientamento di Amalek può essere realizzato solo in un clima di crisi e di caos (il Ministro delle Finanze israeliano Smotrich lo aveva chiaramente detto alcuni anni fa), altrimenti l’isolamento globale e il logoramento degli israeliani bloccheranno e strangoleranno rapidamente l’obiettivo del Gabinetto di stabilire lo Stato sionista in tutta la Terra di Palestina, in una “Nuova Guerra di Indipendenza”.

Paradossalmente, negli Stati Uniti Netanyahu ha più influenza sulle principali strutture di potere istituzionali di quanta ne abbia la stessa Casa Bianca e questo gli consente di portare avanti la seconda “guerra d’indipendenza” del suo governo È per caso “partito un ordine” – un ordine che suggerisce che gli israeliani hanno bisogno di una crisi più ampia per perseguire  un percorso che possa essere mascherato all’interno di un caos più ampio?

Diffondere la menzogna che i missili a più lunga gittata forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina sono una svolta per iniziare, anziché fermare, una guerra? Oppure si tratta di una messaggistica ingannevole con un occhio alle elezioni di novembre? In ogni caso, la conseguente dura risposta della Russia sconvolgerà il calcolo elettorale.

Alastair Crooke

Fonte: english.almayadeen.net
Link: https://english.almayadeen.net/articles/analysis/walking-the-precipice
29.05.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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Alastair Crooke CMG, ex diplomatico britannico, è fondatore e direttore del Conflicts Forum di Beirut, un’organizzazione che sostiene l’impegno tra l’Islam politico e l’Occidente. In precedenza è stato una figura di spicco dell’intelligence britannica (MI6) e della diplomazia dell’Unione Europea.

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