Avvento delle destre alternative e supremazia della razza bianca

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DI ROSANNA SPADINI

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E’ vero che Trump ha risvegliato un sentimento ultranazionalista, xenofobo e misogino, che è diventato mainstream? È vero che con Trump la propaganda per la «supremazia dei bianchi» è uscita dai circoli di estrema destra e dalle colonne di Breitbart News per arrivare in diretta tv? Sembra proprio di sì, e non c’è da sperare che Trump si dissoci pubblicamente, dato che ha costruito la sua campagna elettorale su questi fantasmi del passato che sembrano incombere minacciosi, e poi anche l’istituzionalizzazione della retorica islamofoba, razzista e antimmigrati è già stato avviata, grazie soprattutto all’uso del web.

L’Alt Right, la destra alternativa, nata dalla volontà di lotta contro l’establishment, si è affermata online negli ultimi anni in USA, su Twitter, 4chan, Reddit. Il fenomeno è composto da suprematisti bianchi, ultralibertini hi-tech, ultraconservatori razzisti, tutti presi dall’angoscia che l’uomo bianco ed eterosessuale sarebbe la vera vittima del nuovo millennio.

Gran parte del suo successo è dovuto al rovesciamento della narrazione politica mainstream, accompagnato alla creazione di una realtà parallela, ossessionata dall’odio verso i media, i neri, le donne, gli ebrei …

«Alt Right» è una definizione coniata nel 2008 da Richard Bertrand Spencer, che dirige il think tank del nazionalismo bianco, incentrato sulla «identità bianca» e la conservazione della «civiltà occidentale». Nel 2010, Spencer aveva lanciato il blog Alt Right, dove ha lavorato per perfezionare i principi ideologici del movimento.

Come capo della politica dell’Istituto Nazionale (NPI), Richard Spencer è uno dei più riusciti giovani leader nazionalisti bianchi del Paese, una specie di razzismo professionale in cachi. Spencer sostiene l’idea di una patria ariana per la razza bianca e chiede «pulizia etnica pacifica» per fermare la «decostruzione» della cultura europea.

“Quello che blocca il nostro progresso è il  meme  che è stato accuratamente impiantato nella mente dei bianchi nel corso di decenni di programmazione, da Mississippi Burning a  Lee Daniel di The Butler cioè alcun tipo di sentimento razziale positivo tra i bianchi è intrinsecamente cattivo e stupido e deriva solo da fanatismo e risentimento. E che il progresso politico e sociale dei non-bianchi è intrinsecamente morale e meraviglioso. ”

L’Alt-Right ha un’infinità di  piattaforme e speakers, tra questi c’è anche Mike Cernovich, cui il New Yorker ha recentemente dedicato un profilo interessante, ed una sua frase dice tutto sul blob politico: «Ecco cosa faremo domani. Dobbiamo pensare a un buon hashtag da usare e dobbiamo avere tutti i nostri meme pronti all’uso».

Cernovich è un ex avvocato bodybuilder, autore del sito Danger & Play, importante membro della politica e della cultura americana, che lavora duro sui suoi meme, condivisi da migliaia di utenti. Un meme può distrarre, fare inquietare, o spingere alla condivisione del messaggio, in maniera molto più efficace di un #longform.

L’Alt-Right non ha un’ideologia coerente, si tratta soprattutto di un marchio di tendenza, che spesso viene sconfessato dalle stesse persone che ne fanno parte. Ma se l’alt-right ha avuto tale successo è anche perché è stata in grado di dialogare con i «millennial». Un recente manifesto pubblicato dalla rivista Radix spiega il legame tra il movimento e i giovani delusi:

«I millennial che costituiscono una buona parte della generazione Alt-Right non hanno un passato da ricordare. Quando lo facciamo, torniamo sempre alla nostalgia ironica vista attraverso le lenti della vaporwave, grazie alla quale ci costruiamo un simulacro che sostituiamo al ricordo reale. Ci era stato promesso un futuro che è stato prima messo a rischio dalla crisi della dot-com dei primi anni Duemila ed è stato bloccato dalla Grande Recessione del 2008».

Uno slogan molto ricorrente nei circuiti Alt-Right è anche il Dark Enlightenment, l’Illuminismo oscuro, un movimento antidemocratico e reazionario (NRX), che respinge ampiamente l’egualitarismo, esige una leadership forte e un approccio conservatore all’economia. Non stupisce quindi che proprio l’Alt-Right sia stata abbondantemente interpretata come un tipico movimento della “destra accelerazionista”, da Nick Land, l’uomo che l’accelerazionismo l’ha più o meno codificato: «Siamo i figli alienati e postmoderni che i vecchi conservatori hanno contribuito a generare. Non siamo un fantasma del loro passato. Siamo molto peggio. Siamo il loro peggior incubo per il futuro».

Anche i millennials dell’Alt-Right hanno intrapreso un percorso alternativo, immaginando un autoritarismo di destra favorito dai social media e fomentato dalla crisi del 2008, dalle nostalgie retro-futuriste della vaporwave, ma anche dalla «troll culture».

L’Alt-Right è poi intimamente connessa all’Identitarismo, altra ossessione intellettuale piuttosto paradossale, ma molto diffusa, un’ideologia di estrema destra, nata in Francia, che ha seminato odio razziale verso gli islamici e odio politico verso la generazione conosciuta come «68ers», un riferimento alla sinistra degli anni ’60, accusata di aver svenduto il proprio paese agli stranieri, anzi il ’68 è considerato la matrice più profonda del tradimento della sinistra, da lì deriverebbero tutti i disastri attuali.

I loro omologhi Usa attaccano i «baby boomers», che si presume comprendano la maggior parte della base del partito repubblicano attuale. Ma i movimenti di entrambi i continenti sono simili nell’accusare destra/sinistra di aver tradito i loro paesi, incapaci di alti profili analitici, affrontano il contesto storico filosofico senza qualità di giudizio, ripetendo i meme pregiudiziali fino alla nausea, tutti uguali, tutti pari pari scopiazzati e riversati sulle tastiere del loro parossismo.

In sostanza il movimento Alt-Right è una specie di aggregato politico/culturale che attinge da blog e testate online, tipo board di 4chan, un sito web imageboard, che discutono su immagini pubblicate, spesso di manga e anime, utilizzando messaggi volutamente eccessivi, spesso ai limiti del trolling.

La sua suggestione ideologica è dichiaratamente reazionaria, xenofoba, maschilista, e la sua efficace strategia  di propaganda si muove attraverso provocazioni, fake news e meme.

Pepe the Frog, una rana verde con labbra rosse creato dal fumettista Matt Furie, nel 2005, è stata etichettato un «simbolo di odio online» dalla Anti-Defamation League, dopo la sua adozione come icona del movimento suprematista bianco.

Le immagini della rana, variamente ritratta con i baffi di Hitler, che indossa una kippah o cappuccio K.K.Klan, si sono moltiplicate su Twitter nei messaggi di odio volti a ebrei e altri utenti. Il personaggio di Pepe, che può essere meglio conosciuto come il «sad frog meme», è stato originariamente creato per i fumetti di Club di Boy, ma ha raggiunto la fama in linea nel 2008, quando il forum 4chan lo ha preso in simpatia.

Un meme italiano potrebbe essere il personaggio che Vittorio Sgarbi si è costruito, prima per farsi conoscere, poi per alimentare la favolistica mediatica nell’immaginario dei social.

Il personaggio Sgarbi porta con sé una lunga carriera fatta di provocazioni volutamente estreme (Maurizio Costanzo è un gay, ecco perché), soliloqui a favore di se stesso (Grillo eroe scemo della sinistra), spesso di carattere parapolitico o propriamente politico, utilizzando turpiloqui violenti e appellativi entrati poi nell’uso gergale (capra! capra!).

Dunque anche il meme Sgarbi sembra aderire allo schema americano, specie se si considera che il suo animale totemico, la capra, è stato ospite fisso sotto forma di statua in uno show di Canale5, Matrix. Il meme Sgarbi viene così percepito come l’eroe che in qualche modo urla e rivendica verità e giustizia, mentre sta esattamente dalla parte del potere di turno, confondendo la massa con i suoi arroganti soliloqui.

Ma per capire meglio l’Alt-Right bisogna approfondire la figura di Pepe the Frog e la sua «straniante evoluzione», come ha spiegato Ryan Broderick su buzzfeed.com.

Questa rana infatti «ha vagato per gli angoli oscuri di Internet per quasi un decennio», cambiando e venendo remixata nelle varie community «Quando poi l’alt-right è uscita da quella message board, Pepe the Frog li ha seguiti», in questo modo, un’innocente rana che piscia è diventata quasi per caso il simbolo grottesco dei troll di estrema destra.

Pepe è stato conciato da troll di estrema destra, in raffigurazioni grottesche che celebravano la supremazia bianca e l’antisemitismo. La presenza virale di questi memi ha sfondato la bolla di Facebook e la cultura popolare.

Poi la rana è stata ricoperta di insegne naziste: sopra il suo sorriso, il motto «Skin Head» e una svastica; sopra la palpebra sinistra, «14», slogan numerico di 14 parole per «Dobbiamo assicurare l’esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi»; e sopra la sua palpebra destra, «88», che sta per «Heil Hitler».

Trump da parte sua è stato lento a sconfessare il sostegno del Ku Klux Klan e dei gruppi supremazia bianca, e poi ha assunto come suo principale stratega e consigliere Steve Bannon, oggi defenestrato dallo stato profondo, direttore di Breitbart.com, (piattaforma snob  dell’estrema destra).

Come ogni grande meme che si rispetti, è difficile rintracciare l’istante in cui l’immagine di un Trump è stata associata all’anfibio originale Trump Pepe, nel corso della sua esistenza decennale Pepe The Frog ha assunto comunque molte identità.

I social media hanno svolto un ruolo fondamentale per la crescita della Alt Right. Legioni di utenti anonimi di Twitter hanno utilizzato la hashtag #AltRight per divulgare le loro idee, a volte spingendo con successo nel contesto politico.

C’è un termine nuovo di zecca che si è diffuso rapidamente in tutto l’ambiente del fascismo elettronico, e per la gioia di chi ne fa uso, ha trovato la sua strada nel contesto politico.

«Cuckservative»,  combinazione sgradevole di «cornuto» e «conservatore», ha lo scopo di rappresentare i conservatori che non si piegano  alle idee politiche di estrema destra, intesi come traditori verso la base conservatrice che li ha eletti.

L’America cornuta e conservatrice sembra però gestire ancora il potere con energia crescente, dopo una prima battuta d’arresto ha commissariato il presidente Trump, costringendolo a sganciare una dopo l’altra le sue migliori pedine, prima Michael Flynn, ora Steve Bannon … The Donald insomma non riuscirà a sganciarsi dal cornuto e conservatore Deep State che fa lucro sulle guerre, anche se il suo meme minaccia con un piglio grottesco e autoritario.

 

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

21.04.2017

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