«Lo attendiamo in mezzo a noi a braccia aperte, Daniele Forte infatti non è solo un grande giocatore ma in primis una persona splendida». Questo è l’augurio sincero per una pronta guarigione che il presidente dell’Arzignano Lino Chilese rivolge al metronomo nato a Foggia il 7 settembre 1990 colpito da una forma di probabile miocardite qualche giorno fa che – a meno di improbabili sorprese – non gli consentirà di scendere in campo assieme ai suoi compagni di squadra in quello che sarà un finale di stagione alquanto incerto e affascinante.
Ma vediamo di raccontare meglio il tutto grazie proprio alle parole dello stesso numero 8 gialloceleste. «Mi sono sottoposto a due dosi di vaccino, a gennaio ho contratto il Covid e nelle scorse settimane dopo due giorni di febbre ho accusato uno strano fastidio al petto; ho così deciso di andare in pronto soccorso per fare dei controlli e dalle analisi sono emersi alcuni valori sballati a causa, come mi hanno detto anche i sanitari, di possibili postumi della malattia». Così ora con la solita tenacia e determinazione che lo ha da sempre contraddistinto, Forte dovrà vincere una battaglia ancora più importante di quella calcistica mettendo in fuorigioco la subdola infiammazione al cuore. «Sono rimasto in osservazione per qualche giorno, il corpo per fortuna ha reagito bene e infatti i valori pian piano sembrano di nuovo essersi indirizzati verso la normalità. Ora sono a casa, martedì però avrò una risonanza che dirà meglio il da farsi a partire dai tempi di recupero». A proposito delle prospettive di rientro, la talentuosa mezzala spiega: «I medici mi hanno detto che nella peggior delle ipotesi dovrei tornare in campo nella prossima stagione, dubito fortemente quindi di poter giocare ancora quest’anno anche perché le partite sono sempre meno e dovrei innanzitutto recuperare la forma fisica». Inutile dire che la perdita di Forte (capace nel torneo in corso di impreziosire prestazioni sontuose con 4 reti e 2 assist) è un duro colpo da digerire per la banda Bianchini.
La reazione Il Grifo però ha dimostrato di essere squadra vera, tanto che è lo stesso centrocampista a caricare i suoi compagni. «Inizialmente è stata una mazzata perché non mi sarei mai aspettato una cosa del genere ma certe prove vanno accettate e superate; diversi altri atleti sono stati colpiti da problemi simili e quindi adesso farò di tutto per reagire e ripartire: non a caso mi ripeto sempre che la vita è il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci. Brucia non poter prendere parte al rush finale, sono certo che i miei compagni (i quali, alla pari della società, mi sono stati vicinissimi e per questo non finirò mai di ringraziarli) daranno del loro meglio sapendo che mi aspetto un grande regalo».
«Come un figlio» Concludiamo con le parole di Chilese. «L’assenza di Daniele, che ormai è un nostro figlio, è un duro colpo anche perché stava attraversando uno stato di forma incredibile e in campo è sempre stato un esempio. Sono però convinto che questo gruppo splendido di ragazzi, dove nessuno è titolare o riserva ma sono tutti protagonisti, troverà la forza per sopperire alla sua mancanza».