Drammatico comunicato stampa del Ministero della Salute della Provincia di Tucumán (Argentina) venerdì 17 dicembre:
“Giovedì 16 dicembre 2021, alle ore 12:00, una paziente di 3 anni in arresto cardiorespiratorio è arrivata nel Servizio di Emergenza dell’Ospedale Niño Jesús di Tucumán. Sono state eseguite manovre di rianimazione avanzate e, in assenza di risposta, ne è stata dichiarata la morte. Ha ricevuto la prima dose di vaccino covid Sinopharm il giorno prima. Seguendo i protocolli, sono intervenuti forze dell’ordine e personale giudiziario per l’esecuzione dell’autopsia. Considerata la vaccinazione covid somministrata, viene avviato il contatto con i familiari per raccogliere le informazioni pertinenti, valutare altri precedenti e avviare le indagini su questo sfortunato episodio. Accompagniamo la famiglia nel loro dolore e siamo a loro disposizione in questo momento difficile”.
L’Argentina ha approvato, i primi di ottobre, l’uso di emergenza del vaccino anti Covid-19 sviluppato dalla compagnia farmaceutica cinese Sinopharm per i pazienti pediatrici di età compresa tra i tre e gli undici anni.
I genitori della bambina, di nome Ámbar, hanno dichiarato che la mattina, mentre giocava con le sue amichette, è svenuta, quindi è stata immediatamente trasferita all’ospedale del Niño Jesús, dove alla fine è morta.
I genitori hanno confermato che la piccola è morta un giorno dopo aver ricevuto il vaccino Sinopharm.
Disperata la madre, Miriam Suàrez, intervistata dall’emittente televisiva “Telefe Tucumán”: “Ho accompagnato mia figlia al centro vaccinale all’ippodromo alle 11 ieri mattina perchè, come gli altri vaccini, per la scuola è obbligatorio. Ti costringono a fare il vaccino covid! Era sana e stava bene. Voglio dire agli altri bambini che questo vaccino della morte gli ha portato via la loro amichetta di tre anni! Era sana, nessuna patologia, non aveva febbre…era alla sua prima dose. Voglio andare fino in fondo, perchè questo vaccino non deve uccidere altri bambini!”
Secondo la testata giornalistica “El Ciudadano”, ci sono fonti giudiziarie con i primi dettagli dell’autopsia che stabilirebbe che la minore aveva una malattia cardiaca e un’infezione polmonare di vecchia data, quindi non sarebbe morta per la dose somministrata.
“La bambina ha presentato un quadro di scompenso e arresto cardiorespiratorio. Sono state eseguite tutte le manovre di rianimazione cardiopolmonare avanzata. Ciò implica che oltre a mettere in sicurezza le vie aeree e tutto quanto sul piano cardiovascolare, sono stati effettuati studi e sono stati applicati farmaci avanzati per poterla rianimare. Dopo 50 minuti di tentativi falliti, è stata dichiarata la morte”, ha affermato Miguel Ferre Contreras, dirigente del Sistema sanitario provinciale.
Come in ogni caso di possibile relazione con la vaccinazione, Ferre Contreras ha affermato: “La nostra equipe di Sorveglianza Epidemiologica è intervenuta e ha preso contatto con l’equipe medica dell’Ospedale Pediatrico per sapere quali informazioni di base sono state raccolte. Ci siamo messi a disposizione della famiglia perché “Come ogni evento avverso da farmaco, le cose vanno indagate e chiarite. Siamo a disposizione di tutto ciò che deve essere fatto e siamo in comunicazione con la Nazione per indagare insieme su questo caso”.
Inoltre, ha affermato che dovranno aspettare per vedere quali altri risultati emergeranno dall’autopsia e che questo richiede tempo. “Tutti i tessuti e gli organi passano attraverso un processo di anatomia patologica che richiede diversi giorni per essere osservati e analizzati. In qualsiasi autopsia, si determina se ci sono state patologie precedenti, sequele, cosa è successo nell’intera storia di salute e malattia di una persona. Questo è importante per stabilire se c’è stata o meno una relazione causale».