DI PAUL CRAIG ROBERTS
Information Clearing House
I morti e i feriti statunitensi nel corso di una guerra che si riteneva con assoluta certezza si sarebbe conclusa nel giro di poche settimane adesso sono diventati 27.000. Se risponde al vero quello
che il Generale a quattro stelle Wesley Clark, ex comandante supremo della NATO, ha detto ad Amy Goodman [conduttrice di Democracy Now!, the war & peace report – N.d.T.] durante una intervista dello scorso 2 marzo, le perdite Usa si trovano ancora ad uno stadio iniziale.
Il Generale Clark ha detto ad Amy Goodman che poco tempo dopo l’11 settembre gli è stato mostrato un “memo [promemoria] del Pentagono nel quale si descrive la maniera in cui gli Stati Uniti assumeranno il controllo su sette paesi e questo nel corso di 5 anni, a cominciare con l’Iraq, e passando quindi alla Siria, il Libano, la Libia, la Somalia e per finire, all’Iran”.
Questo memo ricalca esattamente il piano che il neoconservatore Norman Podhoretz ha esposto nella rivista Commentary.Gli organi mediatici hanno fatto veramente un ottimo lavoro in favore del governo nel tenere il sangue e il delirio ben lontani dal televisore di casa. Fatta eccezione per gli amici più stretti o per i parenti di uno dei 27.000 morti e feriti, gli Statunitensi non hanno ricevuto alcun impatto dalla guerra e sono ancor meno consapevoli delle conseguenze che la guerra ha avuto sugli Iracheni.
Ogni giorno sono circa un centinaio i civili iracheni che vengono uccisi
mentre sono più di 100 quelli che vengono mutilati e feriti. Per esempio,
nella giornata di martedì scorso, 6 marzo, sono stati uccisi 10 soldati
statunitensi mentre le perdite irachene sono ammontate a 535, di cui 152
morti e 383 feriti.
È diventata quasi una routine per le truppe statunitensi uccidere civili
iracheni per errore o perchè si sentono frustrati, ma le pesanti perdite
quotidiane sono il risultato di una guerra civile resa possibile dal
rovesciamento del governo iracheno da parte degli Stati Uniti. Le truppe
statunitensi in sè non sono responsabili per gran parte delle morti che si
registrano quotidianamente, ma l’amministrazione Bush, il Congresso, e il
popolo degli Stati Uniti invece lo sono.
Il totale di 535 morti e feriti registratosi in Iraq il 6 marzo è alto anche
per l’Iraq. Immaginate che ogni giorno ad essere uccisi e ad essere feriti
siano 200 persone e in questo caso il totale che se ne ricava è di 73.000
morti e feriti iracheni all’anno. Per quale ragione la grande maggioranza
dell’amministrazione Bush, del Congresso o dell’opinione pubblica ritiene che gli
Stati Uniti abbiano il diritto di distruggere un intero paese e di essere
responsabili del danno di straordinarie proporzioni che è stato inflitto ad
una popolazione civile?
Come è possibile che la “guerra al terrore” sia diventata una guerra al
popolo iracheno?
Sono state fornite le risposte più svariate a questa domanda, attribuendo la
responsabilità agli errori che sono stati commessi dai servizi segreti,
all’incompetenza e alle macchinazioni malvage. Ma qualunque sia la risposta
data, il massacro e la distruzione continuano.
Perchè?
Recentemente è emerso che il governo statunitense ha imposto un patto
petrolifero a quella marionetta che è il governo iracheno, un patto che
trasferisce il controllo sul petrolio iracheno a scopo di pieno sfruttamento
alle compagnie Usa e a quelle britanniche. Bush-Cheney non hanno portato la
democrazia agli Iracheni, ma hanno piuttosto rubato i loro guadagni
petroliferi.
I profitti del complesso militare-industriale sono saliti alle stelle, e ci
si sta appropriando di budget militari sempre più consistenti. Il valore
delle stock option della Halliburton di Cheney non è semplicemente
raddoppiato o triplicato, ma si è moltiplicato di un fattore di 32.
La Lobby Israeliana vede la guerra come uno strumento che permette il
rafforzamento dell’egemonia israeliana in Medio Oriente, oltre che essere un
mezzo che rende possibile da parte di Israele il completamento dello scippo
della Palestina dalle mani dei Palestinesi.
A causa di tutto questo, le tre più potenti lobby negli Usa sono le beneficiarie della devastazione dell’Iraq. Il potere combinato di queste lobby non dà al Congresso alcuna possibilità di poter rispondere al popolo dal paese e di porre così fine alla guerra.
La classe politica e le amministrazioni Usa continuano a darsi da fare
per avvolgere le proprie motivazioni in principi idealistici, ma è trascorso
molto tempo dall’ultima volta che si è potuto vedere a Washington un
qualsiasi comportamento che fosse basato su un ideale.
Nonostante l’intensa e vigorosa propaganda statunitense contro l’Iran e la Corea del Nord, un sondaggio che è stato condotto intervistando 28.000 persone di 27 paesi dal BBC World Service lo scorso 6 Marzo ha rivelato che Israele, Iran e Usa [in quest’ordine] sono considerati i paesi che
hanno l’influenza più negativa sul mondo. Anche un paese come la Corea del Nord
viene vista come un’influenza meno negativa degli Stati Uniti.
Il Giappone, il Canada, l’Unione Europea, la Francia, la Cina e l’India sono
tutti visti come paesi la cui influenza sul mondo è più positiva di quella
degli Stati Uniti.
Il Regime Bush-Cheney ha raggiunto questo risultato deplorevole in soli 6
anni.
Tuttavia i Democratici non sono neppure in grado di far passare una debole
risoluzione contro la richiesta di schierare un maggior numero di soldati
statunitensi in Iraq.
Ben lontani dal rendere i cittadini Usa più sicuri attaccando un paese che non
poneva alcuna minaccia agli Stati Uniti, Bush-Cheney hanno invece finito per
far allarmare i Russi e i Cinesi. Sia il Presidente Russo Vladimir Putin che
il Generale Yury Baluyevsky, Capo di Stato Maggiore Russo, hanno lanciato
l’allarme affermando che l’aggressività militare e l’impulso verso
l’egemonia del Regime Bush stanno mettendo in moto una nuova corsa agli armamenti. Il Generale Baluyevsky ha dichiarato che la Russia potrebbe recedere
dal ventennale Trattato Intermedio sulle Forze Nucleari.
La Cina ha annunciato che il suo budget militare aumenterà del 17.8 % nel 2007.
La Cina è il banchiere più importante degli Stati Uniti. Per quanto ancora
continuerà a finanziare le guerre di questo paesi e i suoi deficit commerciali
quando si sente tanto minacciata dai “leader” Usa fino al punto di
essere costretta ad accellerare la propria spesa militare?
Gli Statunitensi si considerano ancora oggi come il sale della terra. Ma il
resto del mondo non li vede più sotto questa luce. Quando i
cittadini di altri paesi volgono lo sguardo verso di noi, l’unica cosa
che vedono è la malvagità.
Paul Craig Roberts
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article17252.htm
07.03.2007
Traduzione per www.radioforpeace.info & www.comedonchisciotte.org a cura di MELEKTRO