Bobby, 49 anni, aveva un’immunità naturale contro il Covid ed era in lista d’attesa per un trapianto a causa della sindrome COPA , una rara malattia genetica autoimmune da cui era affetto.
Dopo essere stato ritenuto idoneo per un trapianto e messo in lista d’attesa, gli è stato comunicato che avrebbe dovuto procedere alla vaccinazione Covid-19 per rimanere idoneo, nonostante il fatto che fosse già guarito dal virus.
Amy ha dichiarato: “Tutta la nostra famiglia ha già superato il COVID nel dicembre 2020. Quando è successo a Bobby, gli è stata immediatamente somministrata la trasfusione di anticorpi. Il suo team di trapianti era certo che a causa della sua minima capacità polmonare, un covid severo avrebbe rappresentato morte certa per lui, ma in realtà non aveva sintomi gravi, una perdita di olfatto era tutto ciò che accusava”.
Mentre i medici facevano pressione su Bobby per farsi vaccinare, Amy cercava di rifiutare. Non capiva perché volessero che si sottoponesse al vaccino, se aveva già gli anticorpi contro il Covid-19 a causa della sua precedente infezione.
Alla fine, Bobby ha accettato il vaccino per rimanere nella lista d’attesa per il trapianto. Il 17 aprile, ha assunto la seconda dose del vaccino Moderna.
Poco dopo aver ricevuto il vaccino, Bobby ha sviluppato un’embolia polmonare e una fibrillazione atriale.
Dopo aver sviluppato questi problemi cardiaci, la salute di Bobby ha iniziato a deteriorarsi rapidamente. Il 20 agosto è deceduto. Non ha mai ricevuto i nuovi polmoni.
Amy ha detto: “In campo medico, l’obiettivo dovrebbe essere quello di migliorare e salvare la vita delle persone. Invece mio marito è stato posto di fronte a un bivio: fare il vaccino o rinunciare a un trapianto salvavita.”
Negli Stati Uniti, ci sono molti altri casi in cui i pazienti non vaccinati sono costretti al vaccino o a essere rimossi dalle liste d’attesa per il trapianto di organi. ( Così come in Italia, ndr)
Gli “esperti di salute” sostengono sia necessario che i riceventi di trapianti di organi vengano vaccinati, per questioni di sicurezza.
La dottoressa Camille Kotton, direttore clinico presso il Massachusetts General Hospital, ha affermato: “I pazienti sottoposti a trapianto sono molto più vulnerabili alle infezioni e i pazienti trapiantati sono tra i più a rischio di sviluppare COVID-19 grave e potenzialmente letale”.
Tuttavia, la scelta di farsi vaccinare dovrebbe essere lasciata ai pazienti.