VERGOGNATEVI! VIGLIACCHI!

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Francesco Benozzo

Comedonchisciotte.org

Per chi non lo aveva capito o fingeva di non averlo capito, la “Fase 2” è la dimostrazione scientifica della Grande Truffa del Coronavirus

Incredibilmente, qualcuno ora è contento. Hanno riaperto quasi tutto. Ci sono limitazioni, ma stiamo riprendendoci. Ancora, e più di prima, tutti a ripetere che “andrà tutto bene”. E tutti a complimentarsi l’uno con l’altro perché siamo bravi cittadini.

Sorvolo sulle patetiche accuse contro le movide (cui si aggiungono le finte movide montate dai giornali), con le conseguenti creazioni subliminali di responsabilità sulle fasce giovanili della società, e sorvolo sull’atteggiamento paternalistico, terrificante, da padroncino del canile, di chi minaccia: “se non fate i bravi richiudiamo tutto”. Dico soltanto, specialmente ai giornalisti complici, “Vergognatevi! Vigliacchi!”.

Siamo dentro un evidente e conclamato esperimento terapeutico-sanitario basato sulla rassegnazione e rafforzato dalla concessione di piccole libertà. Le app di tracciabilità che ci spacciano come facoltative sono già predisposte nei nostri telefoni da settimane senza che lo sappiamo, giunte lì come innocui aggiornamenti. “Vergognatevi! Vigliacchi!”

Si chiama tecnicamente “carcerazione”. Siamo cioè nella fase di ora d’aria. Siamo nell’ora d’aria dentro i recinti, che non sono mura con filo spinato, ma recinti che ci fanno costruire ad personam: li costruiamo addirittura noi, un metro di qua, un metro di là! In nome del nulla, in nome della grande truffa. “Vergognatevi! Vigliacchi!”.

Tutto questo è anche il risultato del cosiddetto “sistema democratico”, è cioè il punto finale della delega dei nostri diritti ad altri. È il risultato finale del sistema del voto. Il sistema di voto si basa sullo sfinimento. La delega prevede la speranza di voci fuori dal coro in Parlamento, alle quali guardiamo con riconoscenza, come cagnolini che scodinzolano perché riconoscono, tra i cattivi, alcuni padroni buoni. “Vergognamoci! Vigliacchi!”

Per chi non lo aveva capito o fingeva di non averlo capito, la “Fase 2” ci dimostra scientificamente la Grande Truffa. Ci tengono alla corda senza più nemmeno un brandello di finto motivo. Ma con guinzagli creati nella “Fase 1”: guinzagli che tutti elogiano in nome della responsabilità civica. Ma la vera terribile ragione è che l’esperimento di soggiogamento sta funzionando, e quando il gioco piace, anche se si fa tardi e la mamma chiama perché è ora di cena, è difficile staccarsene. Specie al Casinò, dove si vincono anche dei soldi. I soldi li vinceranno in molti, come avevamo già capito appena si nominò la parola magica “pandemia”: specialmente la filiera dei produttori-distributori-promotori politici dei vaccini. “Vergognatevi! Vigliacchi!”

Quali speranze restano? Essere animali addomesticati dà poche speranze. E allora usciamo nel bosco. Può darsi che moriremo lì, perché non eravamo più abituati alla realtà dopo anni negli zoo. Ma almeno moriremo per scelta. Ci sono boschi a portata di mano anche per chi non può raggiungere i luoghi remoti. I boschi selvaggi della poesia e dell’arte. I boschi impervi della musica vera, quella diversa da tutti i nostri cantanti – nessuno escluso, perché non c’è nessuno che abbia detto qualcosa fuori dal coro: “Vergognatevi! Vigliacchi!” – collegati via Skype come batterie di polli con Mamma Rai per il concerto del primo maggio. Ci sono ancora, però, i boschi selvaggi della passione. C’è la nostra carne che freme, e che non vuole più consigli.

Ci siamo stancati. Anche dei nostri amici, dei nostri famigliari, dei nostri conoscenti, dei nostri idoli: li abbiamo sopportati fino a ieri anche se ci ripetevano come pappagalli la grande narrazione arrivata anche alle loro menti proprio perché la diffondessero attraverso le loro voci confortanti. Adesso basta! Che almeno questa occasione sia propizia per scremare, per pensare a noi come individui, per rivendicare ciò in cui ciascuno di noi crede e in cui ciascuno di noi vuole credere. Per rivendicare ciò che amiamo. Autonomia. Autodeterminazione. Se vogliono convincerci che non c’è scampo, andremo ad affrontarne le conseguenze dove ci pare e come ci pare. Ci siamo stancati. Non ci interessano più nemmeno gli slogan della Resistenza. La Resistenza non c’entra più. Ogni branco ha fallito ed è stato sterilizzato. Vogliamo solo essere individui. Consapevoli e fieri.

Solo così potremo non vergognarci più di noi stessi. Ciascuno di noi sarà poeta di se stesso. Senza più compromessi con chi si sente a suo agio durante l’ora d’aria.

 

Dopo due discusse e coraggiose interviste sul Coronavirus come strage di stato e sulla sospensione dell’incredulità nella grande truffa pandemica, queste sono le nuove riflessioni di Francesco Benozzo, il filologo-poeta-musicista stabilmente candidato dal 2015 al Premio Nobel per la Letteratura, direttore di tre riviste scientifiche, coordinatore di un dottorato presso l’Università di Bologna, autore di più di 700 pubblicazioni scientifiche, e responsabile di numerosi centri di ricerca internazionali.

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