Di Alessandra Riggio, ilgiornaleditalia.it
Non è mai facile parlare del proprio dolore, un dolore che ogni giorno si rinnova e assume sempre nuove forme, che devasta il corpo e danneggia l’anima straziandola.
Eppure del mio dolore ne ho fatto una missione!
Ho deciso di non arrendermi e di mettermi al servizio degli altri esponendomi in ogni modo: partecipando al documentario di Paolo Cassina “Invisibili” – affinché i danneggiati dal così detto vaccino avessero voce – perché nessuna persona che soffre dovrebbe essere lasciata all’oblio ma avere, invece, rispetto e cure, soprattutto da chi, tempo prima, l’ha fatta inoculare con un siero genico sperimentale dicendole che era per il suo bene; ho parlato nelle pubbliche piazze, nei teatri e persino a Fuori dal Coro – per cercare di impedire ad altri di assumere ulteriori dosi e per essere d’aiuto e di conforto a chi come me tutt’ora lotta, con le unghie e con i denti, contro un mostro sconosciuto. Tanti non ce l’hanno fatta, altri si sono arresi togliendosi la vita e… mi vengono in mente Sandra e Francesca e penso che se a governarci non ci fossero state persone così meschine e prive di scrupoli, e se politici e medici non si fossero venduti al dio denaro, tutto ciò non sarebbe mai accaduto e queste due splendide creature sarebbero ancora tra di noi!
Mi sono sentita morire più e più volte, e in molteplici modi, nell’arco di questi lunghi anni che hanno avuto come protagonista la pandemia. Ho provato tantissima rabbia, vergogna ed incredulità. Come era potuto accadere che avessero imposto un obbligo senza nessun fondamento scientifico? Che avessero sacrificato le nostre vite per il vile denaro? Che con machiavelliche combinazioni di parole e propaganda avessero diviso la popolazione in pro-vax e no-vax, facendo scempio della Costituzione e avviando una stagione di importanti limitazioni dei diritti e delle libertà?
Ho subito sulla mia pelle la discriminazione, solo perché mi arrogavo il diritto di scegliere. Sono stata additata come un’untrice: a scuola alcuni sguardi e alcune parole erano davvero insostenibili. Dicevano che la gente moriva nelle sale di terapia intensiva a causa mia, che ogni giorno invece ero costretta a dimostrare di essere sana sottoponendomi al tampone.
Poi l’obbligo vaccinale per il personale scolastico e la mancanza di risparmi mi hanno spinta a cedere: ed il siero ha agito sul mio corpo come un veleno ma nel mio cuore sono rimasta sempre una RESISTENTE!
Nel frattempo per non soccombere ho deciso di realizzare un sogno: laurearmi! Ed è a tutti quelli che hanno sofferto la discriminazione, che sono stati sospesi o licenziati per far valere il loro diritto alla libera scelta, che ho dedicato la mia tesi di laurea “Persecutio. Storie di streghe e di untori” portando il dissenso in luoghi finora inaccessibili.
Ho deciso di non tacere mai più e di dar voce anche a chi la voce non l’ha mai avuta o perché morendo l’ha perduta per sempre.
Stanno ricominciando, reiterando gli stessi schemi usati con il COVID, ma stavolta si parla di vaiolo delle scimmie, state accorti e vigili… IO STO CON GLI UNTORI.
Di Alessandra Riggio, ilgiornaleditalia.it
02.09.2024
Fonte: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/637504/vaccino-covid-untrice-effetti-avversi.html
QUI L’INTERVISTA DI CDC AD ALESSANDRA RIGGIO