La Fondazione Mediterraneo concorda che il numero abnorme dei casi dei pazienti affetti da cancro è aumentato in maniera esponenziale in seguito alla vaccinazione ad mRNA. Tutto ciò si evince anche dai dati della letteratura internazionale che testimoniano come tali vaccini abbiano determinato patologie cancerogene in tutti gli apparati. In Italia in tre anni dal post pandemia l’incremento di casi di cancro è stato di 18.400 diagnosi, verosimilmente la causa di tale incremento è basata sugli studi di due scuole diverse: uno studio su base immunitaria, l’altro su base genetica.
Secondo il prof. Joseph Tritto, microchirurgo, esperto di biotecnologie e nanonotecnologie nonché presidente della Wabt (World Academy of Biomedical Sciences and Technologies) gli anticorpi IgG4 prodotti dopo l’inoculo sono corresponsabili della malattia iperprogressiva (HPD) o addirittura del cosiddetto turbo cancro (da BMJ).
L’induzione di anticorpi antivirali igG4 è bifunzionale: possono essere protettivi ma possono essere direttamente patogeni. Questa reazione immunitaria esacerbata si verifica essenzialmente nei pazienti più anziani, con suscettibilità genetica, ed in quelli con comorbilità. La tolleranza indotta dal vaccino può potenzialmente avere diverse conseguenze negative e non intenzionali, perchè la tolleranza alla proteina spike potrebbe inibire il sistema immunitario dal rilevare ed attaccare l’agente patogeno, ovviamente tutto ciò nel contesto della soppressione immunitaria indotta dal vaccino.
Il rischio di un incremento dell’IgG4 è correlato quando l’IgG4 è superiore a 700 mg/dL. Secondo uno studio di scienziati svedesi dell’Università di Stoccolma, il vaccino, sopprimendo il meccanismo naturale di riparazione del DNA nel corpo, noto come NHEJ (Non Homologous End Joining), rende le persone altamente suscettibili a mutazioni cancerose devastanti anche se esposte a livelli molto bassi di radiazioni ionizzanti come l’esposizione alla luce solare.
Con NHEJ soppresso dalla proteina spike, il corpo non può riparare il DNA danneggiato e le cellule mutano senza controllo, devastando l’intero corpo e provocando la disintegrazione genetica dell’organismo.
Lo studio mostra che l’efficienza di NHEJ crolla in presenza della proteina spike del vaccino covid ad mRNA. Nessun organismo vivente sul pianeta può sopravvivere senza integrità genetica. Mentre le persone normali e sane possono riparare il danno al DNA causato da bassi livelli di esposizione a radiazioni ionizzanti, le persone vaccinate riescono a malapena ad eseguire le riparazioni.
Pertanto i tassi di cancro saliranno vertiginosamente tra i vaccinati. È molto improbabile poi che gli individui vaccinati siano in grado di produrre una prole vitale a causa del danno al DNA.
Per concludere possiamo ipotizzare che solamente coloro che non si sono sottoposti al vaccino covid ad mRNA sono esenti anche da danni futuri potendo conservare l’integrità genetica.
01.11.2024
Corrado Perricone. Ematologo e già Responsabile del Centro di Immunoematologia dell’AORN Santobono-Pausilypon, già componente del Consiglio Superiore della Sanità. Responsabile del comitato scientifico della Fondazione Mediterraneo.
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