La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

1 / 137 Pagine

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

Usa, democratici vogliono più censura da Facebook, Google e Twitter

blank
Il 30 Marzo 2021
946 Views
946 Views
congresso americano censura social

I partecipanti passano davanti a un logo di Facebook durante la conferenza degli sviluppatori F8 di Facebook Inc a San Jose, California, 30 aprile 2019

epochtimes.it

di Petr Svab

Ora i democratici esortano le Big Tech a intensificare la censura online e ad attenersi alle disposizioni governative. Il 25 marzo durante un’audizione del Congresso sono stati chiamati in causa gli amministratori delegati di Facebook, Google e Twitter.

I legislatori hanno descritto le piattaforme come piene di «disinformazione ed estremismo», che non sarebbero disposte a eliminare. Il rappresentante democratico Mike Doyle, presidente del sottocomitato della Camera per le comunicazioni e la tecnologia, che ha ospitato l’udienza, afferma: «La nostra nazione sta annegando nella disinformazione guidata dai social media. Per come la vedo io, ci sono due facce su ciascuna delle vostre piattaforme. Facebook riunisce famiglie e amici, ma proprio ‘accanto’ c’è una manifestazione nazionalista bianca ogni giorno. YouTube è un luogo in cui le persone condividono video bizzarri, ma anche no vax, negazionisti Covid, sostenitori di Qanon e terrapiattisti li stanno condividendo. Twitter ti consente di portare amici e celebrità nella tua casa, ma anche negazionisti dell’Olocausto e terroristi o peggio».

Doyle ha affermato che, secondo una ricerca, i contenuti di «disinformazione relativa alle elezioni» e sul «Covid», sono stati visti miliardi di volte negli ultimi mesi. Ha riconosciuto che le piattaforme hanno già adottato misure per sopprimere il contenuto, ma ha chiesto di più: «Puoi rimuovere questo contenuto, puoi ridurre la visione, puoi aggiustarlo, ma scegli di non farlo».

Le aziende dovrebbero ora prepararsi alla regolamentazione, ha affermato il deputato democratico Frank Pallone, presidente della commissione per l’energia e il commercio della Camera: «Ora è dolorosamente chiaro che né il mercato, né la pressione pubblica costringerà queste società di social media a intraprendere l’azione aggressiva di cui hanno bisogno per eliminare la disinformazione e l’estremismo dalle loro piattaforme. E, quindi, è tempo che il Congresso e questo comitato legiferino e riallineino gli incentivi di queste società per affrontare efficacemente la disinformazione e l’estremismo».

Tuttavia, non è chiaro cosa Frank Pallone qualificherebbe esattamente come disinformazione ed estremismo. Il suo ufficio non ha ancora risposto alle richieste di ulteriori dettagli.

Il rappresentante Jan Schakowsky (D-Ill.), presidente della sottocommissione della Camera per la protezione dei consumatori e il commercio, ha espresso un’opinione simile, fornendo qualche spiegazione in più: «Il regolamento che cerchiamo non dovrebbe tentare di limitare la libertà di parola protetta costituzionalmente, ma deve ritenere le piattaforme responsabili quando vengono utilizzate per incitare alla violenza e all’odio, o come nel caso della pandemia Covid, diffondere disinformazione che costa migliaia di vite», ha scritto.

Sebbene incitare alla violenza possa essere illegale, le opinioni variano su ciò che costituisca incitamento all’odio e alla disinformazione, dal momento che la libertà di parola è garantita dalla Costituzione.

Negli ultimi anni, Facebook ha fatto affidamento su fact-checker a pagamento, ma ci sono prove che gli stessi fact-checker devono essere verificati e che le loro operazioni sono politicamente schierate.

Le piattaforme proibiscono già l’«incitamento all’odio», uno standard soggettivo che secondo Nadine Strossen, (professoressa di diritto ed ex presidente dell’American Civil Liberties Union), è impossibile da applicare in modo equo.

È molto più probabile che le persone della sinistra politica definiscano una serie di dichiarazioni «piene di odio», mentre quelle di destra tendano a chiamare le stesse dichiarazioni «offensive, ma non cariche di odio», ha rilevato un sondaggio di Cato del 2017 ( pdf ).

Fonte: https://www.epochtimes.it/news/usa-democratici-vogliono-piu-censura-da-facebook-google-e-twitter/

Fonte inglese: https://www.theepochtimes.com/democrats-push-for-more-censorship-at-facebook-google-twitter-hearing_3749984.html

Pubblicato il 26.03.2021

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Massimo A. Cascone, dottore in giurisprudenza e giornalista pubblicista. Membro fondatore del Coordinamento No Green Pass Napoli.
Notifica di
2 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti



blank