Trudeau riappare e minaccia i camionisti

Il maggiordomo del WEF si fa sentire e fa la voce grossa coi camionisti: negligendo completamente le loro istanze, si concentra sulla loro immagine deviata dai media di regime

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Auto-quarantenatosi con due tamponi negativi, poi portato “in un luogo sicuro” – dove, che sfortuna!, lo ha raggiunto il Covid – Trudeau, dopo un po’ di suspense come un consumato attore di telenovelas, è tornato sugli schermi. Il primo ministro del Canada e maggiordomo di Klaus Schwab – come a detta dello stesso presidente del World Economic Forum, la quasi totalità della classe dirigente del suo paese – è infine apparso – come la Madonna diremmo, ma saremmo certi di una sua querela – finalmente alla sua gente. Il popolo di Justin, ormai è chiaro, non comprende tutti i canadesi, ma solo quelli che si sono vaccinati. Gli altri sono razzisti, anche se comprendono tutte le razze; sono violenti, anche se la stessa polizia di Ottawa li definisce “incredibilmente pacifici”. I due messaggi che Trudeau ha riferito alle telecamere hanno tutto della minaccia – e della codardia – da questurino vecchia maniera: si dà la possibilità di perdono previa delazione agli indecisi, per isolare gli irriducibili, cui si riserva la minaccia vera e propria.

Nessun dialogo coi manifestanti, nessun riferimento alle loro istanze di libertà democrazia e giustizia. Lo Young Global Leader, più fedele a zio Klaus che non al popolo che lo ha eletto, non avvia nessuna forma di interlocuzione con le decine di migliaia di persone che hanno sacrificato la propria vita per accorrere a Ottawa in nome di valori più alti. Sparito per due giorni, il tempo di permettere ai media la costruzione dell’immagine del camionista brutto e cattivo, l’unica con cui Trudeau interloquisce, rimuovendo da bravo chirurgo tutta la realtà delle istanze dei suoi concittadini. Le notizie del mainstream canadese infatti non sfiorano, si tuffano anzi con voluttà in un grottesco che fa apparire raisti e fanpeiggiari nostrani dei dilettanti: manifestanti che insultano i negozianti, manifestanti che ballano sulla tomba dei padri fondatori, e – la più bella – manifestanti che rubano il cibo ai senzatetto.

Abbiamo ascoltato e tradotto parola per parola le sue dichiarazioni, così che i nostri lettori possano deliziarsi in un esempio di pura malignità propagandistica. Prima dichiarazione:

“Ho partecipato a proteste e cortei nel passato, quando ero d’accordo con gli obiettivi, quando supportavo le persone che esprimevano le loro preoccupazioni e istanza, come ad esempio con Black Lives Matter. Ma ho anche scelto di non avvicinarmi in nessun modo a quelli che hanno espresso retorica di odio, violenza contro i propri concittadini, e mancanza di rispetto non solo verso la Scienza, ma anche verso i medici in prima linea e, francamente, verso il 90% dei camionisti che hanno fatto la cosa giusta per tenere al sicuro i canadesi e per portare il cibo sulle nostre tavole. I canadesi sanno da che parte sto: questo è il momento, per i leader responsabili, di pensare attentamente da che parte stanno e con chi si schierano.”

Seconda dichiarazione:

“So che questa pandemia è frustrante. È frustrante che, dopo due anni, stiamo ancora combattendo la Covid-19. Ma dopo gli ultimi due giorni, i canadesi sono rimasti scioccati – e, francamente, disgustati – dal comportamento mostrato da alcuni di coloro che hanno preso parte alla protesta nella capitale della nostra nazione. Voglio essere molto chiaro: noi non siamo intimiditi da gente che insulta i piccoli commercianti e ruba il cibo ai senza tetto. Non ci arrenderemo a coloro che sventolano bandiere razziste. E non cederemo a quelli che praticano il vandalismo, o disonorano la memoria dei nostri veterani. Non c’è posto in Canada per questo comportamento. Così, mi rivolgo ai responsabili: tutto questo deve finire. E a coloro che si sono uniti al convoglio ma non sono a proprio agio coi simboli di odio e divisione mostrati: Siate coraggiosi e parlate. Non siate partigiani, o complici, dell’intolleranza e dell’odio.”

Queste sono parole pesantissime, anche se non lo sembrano. Perché il galoppino del WEF sta facendo ciò che gli hanno ivi insegnato: sta costruendo con l’ingegneria sociale le fondamenta della repressione brutale della protesta. Intanto, la capitale canadese continua a essere bloccata: nessun manifestante può entrare né uscire, e chi è già in città viene tenuto ben lontano da Parliament Hill.

MDM 31/01/2022

Fonte https://toronto.citynews.ca/2022/01/31/trudeau-condemns-hate-speech-trucker-protest-ottawa/

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