La Tanzania ha votato per continuare a vivere senza Covid-19 e con la pancia piena
Leopoldo Salmaso, CDC, 29/10/20 ore 23,02
Aggiornamento 31/10 ore 05:47. Magufuli rieletto con l’84% dei voti.
A 48 ore dalla chiusura delle urne non ci sono ancora dati ufficiali, neppure parziali. Le comunicazioni telefoniche sono stentoree da quattro giorni, internet praticamente oscurata[i], radio e tv trasmettono solo intrattenimento, però il tamtam informale mi comunica che è certa la rielezione del presidente John Pombe Magufuli al secondo mandato, e che avanza ulteriormente il suo CCM (Partito della Rivoluzione) che domina la scena politica fin dal 1961, anno dell’indipendenza dal protettorato inglese.
Non è cambiato praticamente nulla:
– i partiti dell’opposizione, come sempre, hanno denunciato boicottaggi vari e violenze già mesi prima del voto, e brogli in questi ultimi giorni[ii];
– gli operatori dell’informazione non governativa (portavoce del mainstream globale) erano e restano a dir poco intimiditi[iii];
– le elezioni, come sempre, sono state funestate da incidenti anche gravi, questa volta con “solo” una decina di morti[iv];
– gli osservatori internazionali, che nei decenni precedenti facevano finta di osservare con un occhio solo ma li tenevano chiusi entrambi, questa volta hanno presenziato a ranghi ridotti[v];
– l’UE guarda e tace, come sempre, anzi più di sempre avendo sparato l’unica cartuccia nel modo più controproducente possibile due anni fa, quando richiamò il proprio ambasciatore per “gravi violazioni dei diritti umani”[vi]; il che era vero, ma l’occasione scelta (intimidazioni contro i gay) fu un vero autogol[vii] perché la Tanzania è un’ “isola felice” a paragone del resto d’Africa dove l’omosessualità è ferocemente repressa (nella confinante Uganda vige ancora la pena di morte per i gay).
Insomma, non è cambiato niente, se non un atteggiamento sempre più ostile da parte dell’occidente[viii] e del suo mainstream: ostilità ufficialmente motivata con la svolta autoritaria impressa dal presidente Magufuli nei cinque anni del suo primo mandato. Ostilità farisaica per la semplice ragione che prima, quando la Tanzania si lasciava irretire sempre più nel mortale abbraccio del neoliberismo[ix], riscuoteva lodi sperticate e prestiti “generosi”, nella misura in cui può essere generoso un prestito usuraio[x]… E le elezioni, a volte anche con centinaia di morti, erano sempre portate ad esempio come “libere e sostanzialmente corrette”.
Durante il suo primo mandato Magufuli ha preso saldamente in pugno gli affari interni ed esteri del paese, e soprattutto l’economia: imponendo il pagamento tracciabile in tutte le attività produttive e in particolare negli scambi con l’estero e nel turismo; costringendo le compagnie straniere, specialmente quelle minerarie, a pagare diritti sostanziosi invece di quelli simbolici che si erano arrogate da sempre[xi]; dando un notevole impulso alle infrastrutture (strade, ferrovie, oleodotti e gasdotti, aeroporti, porti) con il formidabile concorso della Cina[xii].
Lo scorso luglio la Banca Mondiale ha promosso la Tanzania dalla fascia dei paesi poveri a quella dei paesi con reddito medio[xiii]… (pecunia non olet?).
Nei prossimi giorni probabilmente sentiremo, più fragoroso che mai, il coro del mainstream occidentale intento a stigmatizzare le pecche sopra accennate, e forse qualche imbarazzato accenno alla ragione per cui ogni giorno ogni tanzaniano, di qualsiasi fede religiosa o politica, ringrazia il suo Dio per avergli dato un presidente, “novello Mosè”, che ha liberato il suo popolo dalla schiavitù della Covid-19[xiv],[xv].
La Tanzania è davvero libera da Covid-19, ancor più di Svezia Giappone, Cina, Corea del Sud. Non perché il suo padre-padrone impone il silenzio su questo argomento, ma perché non ci sono né epidemie simil-influenzali né morti “inconsuete” (chi, senza cognizione di causa, corre subito a prospettare che i dati della Tanzania siano truccati, evidentemente ignora fino a che punto sono truccati i dati del resto del mondo, a cominciare dall’Italia).
Che la Tanzania sia effettivamente Covid-free, posso affermarlo con cognizione di causa perché mi reco regolarmente in quel paese (quest’anno a febbraio-marzo e poi ad agosto-settembre) dopo avervi lavorato, nel controllo di epidemie vere, per cinque anni fra il 1978 e il 1985, e poi ancora per circa tre mesi ogni anno dal 2001 al 2012 nel più grande programma nazionale di prevenzione e controllo dell’AIDS. Mantengo rapporti di amicizia e confidenza con medici, infermieri, laboratoristi, a partire dal più sperduto dispensario fino agli ospedali universitari e al ministero della salute. Oltre ai professionisti della salute, c’è la testimonianza di tanti cittadini profani, che parlano al passato dei “tempi terribili del Corona” (Febbraio-Aprile, quando le scuole erano chiuse, le TV trasmettevano terrificanti bollettini quotidiani[xvi] -esibendo perfino le bare di Bergamo – pardòn: Lampedusa – o spacciavano la faccia piangente di Bolsonaro per quella di Conte [xvii]; quando ogni morte – così frequente in Africa – era sospetta al punto da costringere le famiglie a funerali clandestini, peraltro vergognosamente strumentalizzati da BBC & C. [xviii]). Poi, ai primi di Maggio, il presidente ha cambiato tutto, al punto che tanti Tanzaniani, pur restando decisamente critici per la sua stretta autoritaria, negli scorsi mesi e settimane mi confidavano di temere che ingerenze straniere manipolassero le elezioni o addirittura uccidessero quel presidente che osava sfidare l’Occidente e addirittura ridicolizzare l’OMS rivelando che i campioni dei “pazienti positivi” provenivano in realtà da papaie, capre, olio per motori, e altre amenità del genere[xix].
Il presidente Magufuli ha davvero cambiato il destino del suo popolo, sottraendolo all’offensiva di terrorismo sanitario che sta seminando fame e disperazione nei paesi confinanti, e in gran parte del pianeta[xx].
Manifestazione anti-DPCM, Treviso, 17/10/2020
A Maggio in Tanzania è cambiato tutto, e ora i Tanzaniani si rallegrano che le elezioni non abbiano cambiato niente. Per loro, ma non per l’Occidente alacre “esportatore di democrazia” in punta di drone, le elezioni sono un capitolo chiuso.
[i] https://netblocks.org/reports/internet-disrupted-in-tanzania-on-eve-of-presidential-elections-oy9abny3
[ii] https://www.theguardian.com/world/2020/oct/29/opposition-leaders-allege-in-tanzanian-elections
[iii] https://www.reuters.com/article/us-tanzania-rights-idUSKBN1XU1CP
[iv] https://www.aljazeera.com/news/2020/10/27/zanzibar-opposition-say-leader-held-three-dead-ahead-of-polls
[v] https://www.washingtonpost.com/world/africa/observers-say-tanzanias-presidential-vote-is-already-flawed/2020/10/25/0b00b962-1699-11eb-a258-614acf2b906d_story.html
[vi] https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2018/11/15/declaration-of-hr-federica-mogherini-on-behalf-of-the-eu-on-eu-tanzania-relations/
[vii] https://www.pressenza.com/it/2018/11/ue-contro-tanzania-il-paradosso-culturale/
[viii] https://tz.usembassy.gov/covid-19-information/
[ix] https://www.pressenza.com/it/2018/11/tanzania-la-rapace-ipocrisia-delloccidente/
[x] https://www.pressenza.com/it/2018/11/crisi-ue-tanzania-follow-the-money/
[xi] https://www.mining.com/web/barrick-golds-long-safari-ends-with-tanzania-deal/
[xii] https://www.youtube.com/watch?v=KSUruYsNlHg&app=desktop
[xiii] http://www.china.org.cn/world/Off_the_Wire/2020-07/03/content_76230776.htm
[xiv] https://www.bbc.com/news/world-africa-54603689
[xv] https://www.nytimes.com/2020/08/04/world/africa/tanzanias-coronavirus-president.html
[xvi] https://www.aa.com.tr/en/africa/tanzania-to-reopen-schools-after-3-month-closure/1878753
[xvii] http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=28497
[xviii] https://www.bbc.com/news/world-africa-52505375
[xix] https://www.agricolae.eu/tanzania-presidente-magufuli-accusa-dallestero-ricevuti-test-covid-19-difettosi-falsi-positivi-mai-stati-infettati/