fonte globalist.it
L’attore e regista Moni Ovadia si è scagliato pesantemente sulla questione Sanremo, affermando che è “inspiegabile” che cinema e teatri siano chiusi ma per Sanremo si stia pensando al pubblico: “Per Sanremo il discorso della sanità non conta niente? Se Sanremo è più importante della cultura allora vuol dire che questo paese è perso per sempre”.
“Se non si capisce quale è il valore prioritario della cultura e si favoriscono le kermesse mediatiche – spiega – vuol dire che questo paese sarà sempre un paese miserabile, non crescerà mai! Se Sanremo diventa la priorità del paese si vede che il paese è perduto”.
“Se tu non dai una ragione concreta sul perché chiudi un luogo (il teatro, ndr) che è sicuro dal punto di vista sanitario si vede che tagliare con l’accetta ti fa più comodo – aggiunge Ovadia – In Italia cultura e istruzione dovrebbero essere, insieme a Stato sociale e sanità, i primi quattro punti dell’agenda politica. Tutta la cultura è considerata il fanalino di coda del paese invece è quella crea l’identità della comunità nazionale”.
“Gli addetti allo spettacolo dal vivo sono 500mila – spiega – e con le loro famiglie sono più di due milioni di persone e anche loro devono vivere. Tutti pensano che ci sono solo gli attori famosi ma non è così – puntualizza Ovadia – Bisogna considerare la cultura per quello che è: un bene primario, il pane della salute sociale e della salute di una comunità nazionale. Da cittadini dobbiamo chiedere il perché veniamo trattati così -prosegue- Se dici ‘Sanremo sì e teatri no’ tutti quelli che vivono di teatro sono dissennati. Sanremo è molto più pericoloso – conclude Ovadia – ci sarà la gente che si assembrerà, ci saranno i vari cantanti e tutto il carrozzone mediatico mentre i teatri sono luoghi disciplinati e sicuri. Tutto questo è assurdo e le ragioni di questo sono sicuramente poco nobili”.