Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org
La notizia è freschissima e ce la sforna il Corriere Fiorentino del 22 Gennaio 2022 (vedi foto sotto). Sono quelle notizie che a primo impatto lasciano i più indifferenti ma se la analizziamo a fondo, è un altro chiaro segnale che il momento che il nostro paese sta vivendo è di quelli più delicati della nostra storia repubblicana.
Un magistrato sotto scorta ha un solo ed esclusivo significato: la Giustizia è in pericolo. Ed il fatto che lo sia per gli onesti o per i corrotti non fa differenza, vista la reciprocità del problema ed il medesimo risultato a cui si approda, ossia una ingiustizia.
Anche se onestà intellettuale e realtà dei fatti ci dicono e ci dimostrano che in un paese come il nostro dove le istituzioni democratiche sono sempre più un porto sicuro per élite appartenenti ad un “Sistema” sovversivo, quando si parla della necessità di scortare un magistrato, è certamente per proteggerlo da quest’ultime e non viceversa.
I magistrati in carica alla Procura fiorentina magistralmente guidata dal Procuratore Giuseppe Creazzo (si proprio lui, quello per cui Luca Lotti si prodigava a volerlo fuori da Firenze nelle famose cene dell’Hotel Champagne), da tempo stanno dando “botte da orbi” ai leader politici fiorentini del “Giglio Magico”, da anni di ruolo a Roma, nelle stanze dei poteri che contano, per gestire le trame nazionali ed internazionali.
La richiesta di rinvio a giudizio per Renzi, Lotti e Boschi è solo l’ultimo atto delle molteplici risultanze delle numerose indagini svolte dalla Procura di Firenze in questi anni, che hanno già portato anche a condanne nei vari gradi di giudizio per altri esponenti di spicco, come l’ex coordinantore nazionale di Forza Italia Denis Verdini, oggi ai domiciliari.
Sempre presso la Procura di Firenze sono ancora in corso le indagini per far luce su quello che ad oggi è stato il capitolo più devastante della nostra storia repubblicana: mi riferisco alle stragi di mafia del 1992 ed alla trattativa stato-mafia. Con il sangue dei giudici Falcone e Borsellino, pezzi di Stato, massoneria deviata, servizi deviati e mafiosi hanno posto il sigillo su come sarebbe dovuta essere l’Italia che stiamo tutt’ora vivendo (1)
Infine, sempre dalla Procura fiorentina e dalle indagini sul caso Open, opportunamente trasferite ai colleghi milanesi, è notizia di pochi giorni fa, che anche il leader del M5S Beppe Grillo è oggetto di indagine da parte della procura meneghina.
Quindi non solo il leader di Italia Viva tramite la fondazione Open riceveva soldi dal patron di Moby Vincenzo Onorato, ma a quanto pare, dagli atti dei magistrati milanesi, anche lo stesso leader del M5S, parrebbe porsi sulla stessa scia.
Nel decreto che ha portato i finanzieri a controllare sedi e computer del sito beppegrillo.it e della Moby, i magistrati non solo contestano il reato di traffico di influenze ma anche i rapporti con i deputati grillini e la campagna di comunicazione gestita dalla Casaleggio associati sul tema degli sgravi fiscali.
Un conflitto di interesse, che al di là dei reati, sembra emergere in maniera lampante da quanto scrivono i magistrati Maurizio Romanelli e Cristiana Roveda nel decreto di perquisizione che ha portato il nucleo Pef di Milano della Guardia di finanza oggi a casa di Beppe Grillo e Vincenzo Onorato: il primo fondatore del Movimento 5 stelle, il secondo armatore della Moby. Quest’ultimo, secondo i magistrati di Milano, avrebbe pagato contratti di marketing e comunicazione a Grillo in cambio di orientare alcune norme parlamentari. Soldi arrivati anche alla Casaleggio associati (che non ha alcun rappresentante indagato al momento) per campagne pubblicitarie per sensibilizzare l’opinione pubblica ai benefici fiscali caldeggiati dall’armatore (2)
Come possiamo leggere dall’articolo pubblicato sul Corriere Fiorentino (3), il PM Luca Turco vicario del Procuratore capo Creazzo è gia’ sotto tutela da lunedì scorso, mentre per il Dott. Nastasi finito sotto la lente d’ingrandimento del comitato per l’ordine e la sicurezza, per un episodio alquanto strano, si prevede a breve lo stesso tipo di provvedimento.
Una misteriosa incursione nella macchina del PM parcheggiata sotto casa, con luce interna posteriore che rimane accesa, identificata come il motivo riportato nell’articolo, per cui il PM Nastasi possa essere messo sotto tutela, lascia pensare più ad una banale scusa da dare in pasto ai giornalisti. Mentre crediamo che nella realtà le motivazioni siano ben altre e più gravi in materia di minaccia e rischio di incolumità.
Come vedete, le indagini stanno arrivando ai piani alti del potere e se inoltre pensiamo a quanto sta succedendo con la “pandemia” ed a tutto quello che gli gira intorno, dal business del settore farmaceutico, al rischio salute, alla distruzione economica di famiglie ed imprese per arrivare ai provvedimenti in stile “apartheid” con i quali si privano i cittadini dei principali diritti umani – chi puo’ dire che non ci siano indagini già in corso di portata tale da richiedere la stretta protezione dei magistrati che le stanno svolgendo.
La storia del nostro paese ci ha già insegnato come purtroppo andò a finire, quando Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino subito a ruota, giunsero con le loro indagini alla testa della “cupola”.
Per un finale diverso, preghiamo.
Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org
NOTE
22.01.2022
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Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org