L’Insostenibile Leggerezza del Politicamente Corretto

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DI ALESSANDRO GUARDAMAGNA

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Alla fine tutto sta andando come previsto. La politica degli sbarchi del M5S che da programma prevedeva i respingimenti, ad eccezione che per gli aventi diritto e richiedenti asilo pari a circa il 10%, si sta trasformando nella politica degli accoglioni del PD, dove le pratiche solidali di sodali prevalgono e portano alla scelta di porti di sbarco sicuri e condivisi oggetto di rotazione, in nome del “politically correct”. Lampedusa, Marsala e poi Catania ruoteranno per diventare a turno Marsala, Messina e Lampedusa e poi Messina, Lampedusa e Marsala.

E mentre i migranti arrivano ora senza problemi in Italia, i grandi di Bruxelles, che il governo aveva indicato come pronti ad accettare la distribuzione, guarda caso non hanno ancora accettato nessuno. E ha un bel daffare Il Fatto Quotidiano e gli altri media a dire che con il Ministero degli Interni gestito dalla Lega i migranti economici arrivavano come prima, senza contare gli sbarchi fantasma. Al momento l’accordo non c’è. Il che vuol dire che quelli finora arrivati in Italia grazie al governo PD-MoV cominciano a rimanere qui. Poi se la proposta raggiunta a Malta sarà sottoscritta dagli altri paesi UE si vedrà. Per ora la ridistribuzione è quindi solo una promessa: l’accoglimento dei deportati invece una certezza.

Al momento sembra che gli unici veri accordi che tengono ancora siano quelli di Minniti, che aveva stanziato fondi per le milizie Libiche per trattenere i migranti nei centri di detenzione in Libia, gli stessi dove poi sarebbero torturati, rivenduti e subirebbero trattamenti che fanno indignare gli acccoglioni nostrani, molti dei quali di area PD, lo stesso partito di Minniti. Questo va a testimonianza che a farla da padrone nel campo dei sostenitori dell’accoglienza totale, oltre ad una grande ipocrisia e menefreghismo, vi deve essere una sorta di corto circuito mentale-politico.

Sulla recente iniziativa di Lamorgese esprime qualche riserva il ministro degli esteri Di Maio, quando afferma che “la redistribuzione dei migranti non è la soluzione del fenomeno migratorio“. Il problema si risolverebbe col “blocco delle partenze», stabilizzando i paesi di origine dei migranti. D’altronde a dirlo è un diplomato di Pomigliano D’Arco ora diplomatico, lo stesso che dopo i risultati ottenuti come Ministro del Lavoro e da capo politico del MoV guida la politica estera Italiana.

Niente di personale contro i diplomati di Pomigliano D’Arco o di altri luoghi, ma se ci è arrivato lui a capire che il problema dell’immigrazione non si risolve con la rotazione volontaria dei porti di Lamorgese, ma per ora si ferma solo con i kalashnikov delle milizie Libiche, allora quale sarebbe il successo che fa esultare il governo?! Di Maio sembra averlo capito, e del resto lui dovrebbe rappresentare il meglio del meglio delle competenze che il MoV sa esprimere.

Lo diceva Grillo che a rappresentare i cittadini nelle istituzioni sarebbero stati scelti solo i migliori competenti, come portavoce di quel popolo verso il quale dovevano mantenere le promesse elettorali fatte. E al Ministero degli Esteri ci mettono un diplomato che come punto forte del CV, prima di approdare al M5S, avrebbe fondato una piattaforma online ai tempi dell’università… vuoi vedere che la fissa delle patacche delle votazioni online, poi amplificata da Rousseau, è nata lì, e inizialmente lo hanno selezionato per quello?

C’è da sperarlo, perché diversamente vuol dire che le competenze gliele hanno riconosciute per il lavoro svolto quando vendeva bibite allo stadio, o per i successi in politica dopo che ha portato il partito dal 34% delle politiche 2018 al 17% delle Europee di Maggio 2019, per ritornare al 20% dopo l’accordo di Agosto e aver tradito la promessa elettorale fatta ai suoi di non governare col PD, il tutto all’insegna del “politically correct”.

Questa storia dei competenti poi, anzi dei supercompetenti la ripete lo stesso Di Maio. I rappresentanti sarebbero stati “cittadini che hanno una storia… professionisti, imprenditori, professori, campioni dello sport e del sociale, medici, rappresentanti di associazioni, militari, giornalisti, ricercatori. Il meglio dell’Italia”. Lui non è niente di tutto ciò, ma tralasciamo, e idem su come il capo della diplomazia Italiana si esprime in Inglese.

Poi ci sono altri accordi conseguenza della creazione dell’attuale governo. Non solo quello innaturale del Pdm  (Partito dei Mostri), ma anche quello per l’Umbria, regione travolta dalla crisi della Sanità che coinvolgeva la giunta a marchio PD, crisi che nell’Aprile 2019 il MoV aveva salutato con gioia e fervore giustizialista, del tipo “uccidiamoli tutti, poi Dio riconoscerà I suoi”.

Allora la ministra Grillo voleva cacciare le mele marce, mentre ora alleandosi nuovamente col PD il M5S si impegna a vendere la frutta contaminata a tutta l’Umbria. Si sa, forse il bene del paese lo impone, e del resto la Grillo stessa è passata dal No Vax al sì Vax per tutti, per cui cosa vuoi che sia un po’ di marciume in più? Bisogna pur sopravvivere, Grillo dixit. E mentre in piena estate tutti i media si accanivano con Salvini, il furbastro ubriacone che fa usare al figlio le moto d’acqua della polizia, nessuno parlava del caso di stupro che vedrebbe coinvolto il figlio diciannovenne di Beppe Grillo, avvenuto a Luglio e svelato ormai a crisi di governo risolta. Sarà stato un caso.

Come un caso è quello della bambina che Salvini teneva sul palco a Pontida per finalità manipolatorie, e di cui tutti parlano. Guarda caso per i bambini dei migranti, ripresi in primo piano su barche stracariche di deportati muscolosi e del piccolo Aylan di 3 anni morto affogato e recuperato su una spiaggia turca, mostrato con insistenza per mesi, nessuno dei media che sparano a zero sul Salvini ha parlato di manipolazione.

Infatti nell’agenda globalista le foto dei bimbi africani o mediorientali servono a dimostrare che nell’occidente cattivo ci deve essere spazio per tutti per evitare che vi siano degli Aylan morti sulle spiagge. Il riproporre l’immagine della tragedia, che diventa messaggio iconico, trasversale e indiscutibile, sempre vero e condivisibile all’infinito, fa anche questo. E tutto viene accettato, perché dove il fatto non è indagato, la verità è data esclusivamente da immagini o accuse che si presentano nel messaggio, non nelle argomentazioni che non interessano.

Così la bimba di Salvini diventa prova di colpevolezza e manipolazione, mentre i bimbi dei migranti di tragedia che si poteva evitare e monito per il futuro. E così Bibbiano, rimane un nome per lo più slegato da immagini di bambini rapiti alle famiglie, e dove il termine, se non si è riusciti a tacerlo, evoca una cosa di cui è meglio non parlare e di cui non mostrare immagini. Meglio quelle dei bambini o dei migranti morti, o di barche stracariche che ci ricordano come tutti noi occidentali abbiamo una cattiva coscienza di cui dobbiamo vergognarci, perché viviamo nell’occidente criminale, ricco e sfruttatore. Che poi a presentare l’orco manipolatore di bimbi Salvini siano gli stessi media, tutti molto “politically correct”, che ci mostrano incessantemente i bambini dei migranti e tendono a tacere di Bibbiano apparentemente sfugge ai più.

In Emilia Romagna, regione in cui il Rosatellum non si applica, si erano previste possibili alleanze tra PD e MoV. Ora lo stesso Pizzarotti, l’ex sindaco grillino diventato detestassimo (perché poi? Ha fatto in anticipo nel 2014 solo quello che il MoV avrebbe fatto su scala nazionale nel 2018. E’ stato un pioniere!) vorrebbe appoggiare alle prossime elezioni regionali il presidente PD Bonaccini, grande sostenitore degli inceneritori e dell’edilizia scolastica all’avanguardia.

Ascoltare uno che fa parte del PD e dice di tenere ai bimbi mentre ha voluto gli inceneritori e supporta IREN che fa affari con l’incenerimento dei rifiuti – che purtroppo si accompagna all’incenerimento della salute degli abitanti – dà sempre una sensazione strana. Della serie “tengo molto ai bimbi, li faccio studiare in ambienti a prova di terremoto, e se perdono la salute ci sono sempre gli ospedali”.

Ne vedremo delle belle se fanno una grande ammucchiata rigorosamente “politically correct” con MoV, PD e Pizzarotti per il bene dei cittadini, ma molto dipenderà anche da come andranno le prove di voto in Umbria. Un passo alla volta e torniamo all’Umbria per la quale il MoV ha ratificato su Rousseau un accordo per andare alle regionali insieme al PD, che 5 mesi fa voleva morto. Lo avrà fatto per il bene degli Umbri, un po’ come si è accordato col PD per il bene del paese, oltre perché costretto da una legge elettorale infame. Dico, in Umbria non si vota con l’infame Rosatellum, o sbaglio?! Quindi non può essere stata una costrizione elettorale, ma solo il bene dei cittadini Umbri ad averli spinti.

Analogamente i voti del MoV dati a Sassoli e Von Der Leyen saranno stati dovuti alla necessità di voler fare il bene dei cittadini europei, visto che il Rosatellum non risulta essere parte del sistema elettorale di commissione e presidenza a Bruxelles.

Proprio ieri si leggeva della promessa di abbassare le tasse dopo che, di fronte all’aut-aut della Lega lo scorso Luglio, Conte, Di Maio e compagnia avevano fatto quadrato dicendo “No”. Ora ripromettono di fare quanto si rifiutavano di fare prima e che avevano già promesso di fare.

Promesse continueranno a farle, ma quanto al mantenerne è improbabile. E questo perché si tratta di promesse fatte per stare a galla, che vengono da due partiti che sono profondamente divisi al loro interno – il PD addirittura è scisso dopo l’uscita di Renzi che ha fondato il neonato Italia Viva. Pd e M5S che oggi sono tutti baci ed abbracci sotto le telecamere, in realtà si fanno reciprocamente schifo e si odiano.

E sono dei perdenti perché, come giustamente faceva osservare Bagnai pochi giorni fa a Parma, “competono su una risorsa rara, il pensiero progressista, che altro non prevede che togliere i soldi ai cittadini per darli alle banche e ai poteri finanziari. In cambio concedono alla gente il diritto di poter sposare il loro pesce rosso”.

Delle due sfide vicine ai problemi degli Italiani di oggi – la sovranità e l’immigrazione, da risolvere per recuperare diritti, risorse e quindi occupazione – PD e MoV per interesse o inettitudine, sono lontani anni luce, e questo alla lunga decreterà la sconfitta della loro politica basata sul nulla se si escludono i propri progetti personali.

Oggi l’obiettivo di un governo serio in Italia deve basarsi su azioni che realizzino una maggiore giustizia sociale, che i programmi velina della green economy o dell’accoglienza totale a spese pubbliche non arrivano neppure a contemplare. Ecco perché questo governo, nonostante i fondi di supporto che riceve dalle casse di Bruxelles, procede sconfitto. Ha solo bisogno che i cittadini glielo ricordino col voto, fino alla caduta finale.

Un po’ comunque ci si può consolare, quando si vede lo stato islamico di Svezia, luogo in cui sottolineare che l’immigrazione incontrollata non è gestibile fa scattare, oltre alle stranote accuse di razzismo, anche mobbing, denunce, e licenziamento ai danni di chi proferisce parola. Insomma il meglio del fascismo, che secondo i media globalisti di governo è espressione esclusiva degli intolleranti razzisti, è riservato a chi dice che forse se il 96% degli stupri viene perpetrato da asylum seekers, mentre prima dell’accoglienza dilagante degli ultimi 5 anni il problema non c’era, probabilmente qualcosa sarà pur sfuggito di mano.

Del resto il governo svedese è lo stesso che da alloggi gratuiti e terapie di reinserimento ai jihadisti dell’ISIS, in nome del “politically correct”. Qui in Italia la trottola della rotazione politically correct di Lamorgese al confronto fa ridere, e rispetto alla Svezia siamo ad anni luce di distanza. Forse perché, dopo che un governo sovranista si scopre improvvisamente con un primo ministro Conte Zio europeista, è evidente che il “politically correct” non rientra del dizionario di buona parte della classe politica del PdM, più vicina allo scherzo della rotazione o del gioco delle tre carte stile Lamorgese, e che più facilmente si identifica nello stile di un boss che nell’intelligenza di uno statista autentico. E questo nel nulla generale ci mette al riparo. Almeno per un po’… forse.

 

Alessandro Guardamagna

Fonte: https://comedonchisciotte.org

25/09/2019

 

 

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