di JD Rucker, Freedom First Network
COPENAGHEN – Il parlamento danese ha recentemente deciso che tutte le misure a contrasto del Covid cesseranno di essere in vigore dal primo ottobre. Non ci sarà quindi più l’obbligo della mascherina e il regime dei test e dei controlli sarà abolito. I danesi non dovranno più dimostrare se sono vaccinati o no, o se sono risultati positivi o negativi al test.
Tutte le misure anti-Covid sono state revocate in vista dell’aumento delle cifre dell’incidenza del virus in Danimarca, ha riferito RT Deutsch. Dall’inizio di luglio all’8 agosto questo valore è aumentato da 31 a 107,2. Nello stesso tempo, le soglie limite dell’incidenza sono state alzate in modo significativo: nei piccoli comuni, il limite è da 300 a 500 infetti in sette giorni; nei distretti urbani da 500 a 1000. Comunque, il prerequisito è che un numero crescente di pazienti Covid-19 non sovraccarichi il sistema sanitario.
Lo Statens Serum Institut (SSI), istituto danese per le malattie infettive, ha dichiarato che non si farà più affidamento sulla vaccinazione di massa per raggiungere l’immunità di gregge. Secondo Tyra Grove Krause, direttore accademico ad interim del SSI, ci si aspetta una nuova ondata di infezioni quando le persone saranno tornate al lavoro e a scuola alla fine dell’estate, ma presumibilmente non ci sarà una situazione allarmante: «Sarà più simile all’influenza», ha dichiarato.
Nel complesso, in Danimarca l’attuale tasso di vaccinazione è poco meno del 58,4% di persone completamente vaccinate. In Germania, questo valore è solo leggermente inferiore al 54,5 per cento (all’8 agosto), ma i sostenitori del vaccino sono stati persistenti nella loro paura e pressione sui non vaccinati.
«Come avvocato che si occupa di diritto societario, raccomando vivamente ad ogni datore di lavoro di stare alla larga dalle pressioni per la vaccinazione Covid-19 o dalla vaccinazione obbligatoria, perché la maggior parte di loro ovviamente non è nemmeno consapevole delle conseguenze legali di vasta portata ad essa associate», ha dichiarato l’avvocato tirolese Renate Holzeisen.
Come ha sottolineato Holzeisen, i cosiddetti vaccini Covid-19, secondo i documenti ufficiali di approvazione dell’EMA e della Commissione Europea, non sono stati sviluppati per la prevenzione dell’infezione da SARS-COV-2, ma sono stati approvati condizionalmente solo per prevenire un decorso più grave della malattia Covid-19.
I documenti ufficiali di approvazione dimostrano quindi che queste sostanze non possono interrompere la catena dell’infezione perché le persone trattate con esse possono infettarsi e quindi essere contagiose. La pratica dimostra anche che le persone completamente “vaccinate” si infettano con il virus e hanno persino la stessa carica virale delle “persone non vaccinate”, come il CDC, tra gli altri, ha ammesso. È quindi chiaro che qualsiasi “vaccinazione obbligatoria” Covid-19 è in realtà priva di qualsiasi giustificazione.
Ogni pressione, compresa quella morale (presunto atto di solidarietà con il prossimo) è quindi illegale in termini di diritto penale e di responsabilità sulla base dei documenti ufficiali di approvazione.
Scelto e tradotto da Marco Di Mauro per Comedonchisciotte